Salve!
Vi sottopongo due casi diversi di interpretazione dell'equiparazione Grana / Centesimi che ho in collezione.
Formalmente, dal 1860, il Grano Napoletano valeva al cambio 4.249 centesimi di Lira.
Questa era la normativa :
Secondo l'articolo 3 del "Decreto contenente alcune disposizioni circa il modo di regolare il servizio delle poste nelle provincie napoletane" datato 3 Gennaio 1861 e applicabile dal 1° Marzo, firmato da Farini, "Sino a tanto che non sarà messa in corso la moneta italiana in queste provincie meridionali, le tasse applicate alle lettere verranno nelle provincie napoletane esatte sulla base di cinque grana per centesimi venti italiani e così via via." Questo equiparerebbe proporzionalmente 10 centesimi a 2.5 Grana.
Secondo la nota all' articolo 100, "(1) ... La tassa da un luogo ad altro delle provincie napoletane è mantenuta conforme all' ultima tariffa, cioè in moneta napoletana di grana due per ogni porto semplice qualora la lettera sia preventivamente affrancata, e di grana tre quando la tassa sia pagabile dal destinatario."
Secondo l'articolo 104, e la sua nota : "La lettera semplice da distribuirsi nell'officio in cui viene impostata è sottoposta alla tassa di cinque centesimi (1).
(1) Nelle provincie napoletane questa tassa è limitata ad un grano."
Secondo l'articolo 107, "Il diritto d' affrancamento della lettera semplice diretta a' bassi-ufficiali e soldati di qualunque arma in attività di servizio, è ridotto a centesimi dieci per qualunque destinazione ne' Regi Stati. La lettera diretta a' medesimi contenente un vaglia postale, semprechè ne sia fatta annotazione sull'indirizzo, viene considerata come semplice."
Ora :
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1861, 23 Marzo. Da Napoli a Torino. Tariffa per lettera semplice, equivalente a 2 Grana (8.5 Centesimi).
Conosco una lettera non affrancata del 14 Gennaio 1861 da Caserta ad Alassio, tassata prima per 5 Grana, poi ridotti a 3 (tariffa Borbonica per lettere semplici non affrancate). La lettera venne successivamente tassata in arrivo per 20 centesimi, poi corretti anch'essi a 50.
Con decreto del 19 Settembre 1861 si stabili' invece che a partire dal 1° Gennaio 1862, "Le imposte, le tasse, i diritti di ogni natura, i soldi, le pensioni , gl'interessi e i capitali del debito pubblico saranno enunciati in lire e centesimi di lira dal primo gennaio 1862 in avanti. Sarà fatto il tramutamento col ragguaglio dichiarato dal decreto del 25 settembre 1860 di una lira per grana 23,53."
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1862, 18 Marzo. Da San Germano a Modena. Meta' della tariffa normale da 5 Grana, equivalente a 10.62 centesimi.
Nel 1862, conosco una lettera affrancata per 4 Grana, spedita da Cosenza il 14 Luglio 1862 e non tassata, diretta ad un Maggiore che quindi non godeva della riduzione.
In questo caso sembra essere stato applicato un raddoppio del porto semplice da 2 Grana.
Non sembra esserci quindi una linea molto precisa. Non mi dispiacerebbe stabilire un piccolo censimento delle lettere con queste tariffe, sarei riconoscente se aveste altri esempi.
Per il momento, in tariffa ridotta, ho :
1861, 14 Gennaio. Da Caserta ad Alassio, non affrancata.
1861, 15 Maggio. Da Napoli per Vercelli. 2 Grana
1861, 23 Marzo. Da Napoli per Torino. 2 Grana
1862, 18 Marzo. Da San Germano per Modena. 2.5 Grana
1862, 14 Luglio. Da Cosenza per Milano. 4 Grana (x ufficiale)
Cordiali saluti
F
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