Benjamin Bernstein ha scritto:Ben trovato Pasfil
Se il mittente l'avesse spedita via terra quelle crazie 6 avrebbero coperto il porto interno Toscano sino al confine pontificio con quello borbonico. Cortesemente riesci a leggere la data di arrivo sul bollo al verso?
Ecco il retro della lettera con annullo di arrivo in rosso a Napoli:
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Difficile stabilire l'esatto giorno dell'arrivo:
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3 o 5 settembre???
Le tariffe dei postali francesi e dei vapori di commercio erano molto esose e nel tempo vennero sempre meno utilizzati questi natanti. Anche in questo caso (ma non distinguo bene l'anno) mi risulta una affrancatura pari ad un doppio porto (anzi in eccesso di 3 grana), mentre l'affrancatura del 6 crazie riporta ad una lettera semplice (fino a 7,5 grammi).
Anche per le lettere da Napoli a Livoro era prevista una tassa di sbarco di crazie 6 per quelle di primo porto (12 crazie per doppio porto), indipendendemente dalla bandiera o compagnia del natante.
La lettera è stata spedita il 01/09/1853
Il Vaccari mi dà informazioni diverse dalle tue:"Con i piroscafi postali francesi-Affrancatura valida fino al confine toscano o al porto di sbarco.In arrivo le corrispondenze venivano tassate in grana borbonici per l'inoltro a destinazione,con tasse differenziate a seconda se erano giunte per via di terra (con transito per lo Stato Pontificio) o per la vi adi mare (Napoli o Messina).
...
...
Lettere di terzo porto con peso da 8 a meno di 12 denari-6 crazie (quindi sotto i 15 grammi).
Benjamin
Ciao
Benjamin ed un saluto a tutti.
Hai perfettamente ragione, al settembre 1853 le lettere via mare dalla Toscana verso Napoli avevano una diversa tassazione. Avevo ritenuto una data successiva per quella lettera dandone di conseguenza una indicazione che non può essere applicata anche al settembre 1853. Riparo subito e cercherò di rispondere anche alla giusta osservazione di
Fildoc (…
Ma il conto doveva essere la somma di un calcolo...)
Ogni lettera ha una sua storia…postale…
La lettera da Livorno è affrancata con FB da 6 crazie, reca annotazione a penna “Col Vapore Postale Francese” e segno di tassazione napoletana a penna per 30 grana (sul fronte).
Secondo me la tassazione borbonica applicata è proprio quella all’epoca prevista in base al Convenzione tra Francia e Regno2Sicilie per le lettere giunte a Napoli con vapori postali francesi.
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Nel 1853 entrò in vigore (23.03.1853) una nuova convenzione postale stipulata tra la Francia ed il Regno delle Due Sicilie, della quale mi limito a fare solo un cenno solo su qualche aspetto. I due Stati si impegnavano allo scambio reciproco della corrispondenza e fungevano da intermediari per molti altri Stati, come ad es. Prussia, Baesi Bassi, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Paesi d’oltremare…etc.
Il costo del porto delle lettere sciolte che le due Amministrazioni si scambiavano dall’una e dall’altra parte venivano stabiliti per ciascuna lettera
sulla scala progressiva di pesi:
- lettere semplici quelle il di cui peso non eccederà
sette grammi e mezzo;
- le lettere del peso di sette grammi e mezzo a quindici grammi inclusivamente saranno gravate del
porto doppio della lettera semplice;
- lettere da quindici a ventidue grammi e mezzo inclusivamente, il
triplo della lettera semplice, e cosi di seguito , aggiungendo di sette grammi e mezzo in sette grammi e mezzo un porto semplice di più.
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Lettere per la via di terra: (art. 1) I due Stati si impegnavano allo scambio quotidiano di lettere, giornali e stampati di ogni sorta
per le vie di terra che venivano trasportati in pieghi chiusi a cura delle rispettive amministrazioni postali di Sardegna, Toscane e Stato Pontificio in virtù i Convenzioni stipulate dalla Francia con quest’ultimi Stati. I diritti o carichi provenienti alle dette amministrazioni per il transito o trasporto di tali pieghi attraverso i loro i rispettivi territori, dovevano essere pagati dall' amministrazione delle poste di Francia in conformità delle dette Convenzioni.
Lettere per le vie di mare: (art. 2) Le corrispondenze potevano essere scambiate tra le amministrazioni delle poste dei due Paesi per mezzo di battelli che il Governo Napoletano ed il Governo Francese per eseguire il trasporto delle corrispondenze nel Mediterraneo, per mezzo di bastimenti di commercio che navigano tra i porti delle Due Sicilie ed i porti Francesi. Spettava alle relative amministrazioni di regolare e pagare le spese per il trasporto delle lettere dei natanti di rispettiva bandiera.
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Ma era possibile dal Regno di Sardegna, dalla Toscana e dallo Stato Pontificio servirsi di tali natanti per spedire le proprie lettere dirette nel Rego2Sicilie nonostante tali Stati non erano parti attive della Convenzione?
Certamente, Si. Perché il Governo Francese si assume l'impegno di far trasportare e scambiare le corrispondenze in
pieghi chiusi dai battelli postali francesi che navigavano nel Mediterraneo con gli uffici di posta esistenti nei luoghi ove attraccavano tali battelli anche nei porti della Sardegna, della Toscana , degli Stati Pontifici, dell' Isola di Malta e del Regno di Grecia.
Era poi cura dell'amministrazione delle poste del Regno delle Due Sicilie pagare all'amministrazione di posta francese..”
per ogni chilometro esistente in linea retta tra il porto d'imbarco e il porto di disbarco de' pieghi cui corrisponde il presente articolo, la somma di dieci centesimi per ogni chilogrammo di lettere, peso netto, e di un quarto di centesimo per chilogrammo di giornali ed altri stampati, anche peso netto, che si conterranno in que' pieghi.”
Stessa condizione valeva per il battelli napoletani per le lettere da questi porti dirette via mare verso la Francia.
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Tutto questo

per dire semplicemente:
- crazie 6 = tassazione Toscana lettera di triplo porto;
- grana 30 = tassa Napoletana secondo scala progresiva di peso prevista dalla convenzione postale tra Francia e Regno delle Due Sicilie, per lettera di triplo porto inoltrata con vapori postali francesci (non con bastimento di commercio e lettera semplice, pari a grammi 7,5 era tassata con 10 grana, quindi x 3 = grana 30).
Spero di non aver scritto troppe fesserie e se ho sbagliato cortesemente fatemelo presente, altrimenti continuerò ad errare.
Pasfil
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