http://www.repubblica.it/economia/2013/08/10/news/il_postino_non_bussa_nemmeno_una_volta-64566669/?ref=HREC2-14
ROMA - Ferme in giacenza in qualche ufficio postale invece che adagiate sul fondo della nostra cassetta delle lettere. Così sono finite nelle ultime settimane migliaia di raccomandate, bollette scadute, riviste in abbonamento, citazioni giudiziarie e convocazioni per concorsi pubblici. Corrispondenza che fatica ad arrivare in tempo o ad arrivare proprio, in tutta Italia.
A denunciarlo è Uil Lazio, l'unica sigla sindacale che lo scorso febbraio non ha firmato con Poste Italiane il piano di riorganizzazione che prevede, dal 10 giugno scorso e entro il 7 ottobre, il taglio di quasi seimila portalettere, di 4.600 zone di recapito - che vengono unite alle altre - e di 1.407 centri di meccanizzazione e la consegna a giorni alterni nei centri con meno di 20 mila abitanti. "Avevamo previsto i ritardi e i disagi" dice Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil Lazio, "ma non così drammatici: al centro di smistamento di Fiumicino nei giorni scorsi c'erano fermi 11 mila quintali di posta, circa 5 milioni di lettere, e 3 mila quintali di raccomandate, cioè 140 mila buste".
Con quartieri senza posta a Roma, dove a Montesacro o Casilina non arriva da venti giorni, a Catanzaro, vicino a Viterbo e a Caserta, a Padova, in Friuli Venezia Giulia e in Toscana.
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