Salve si.. c'era un tempo che i francobolli li usavamo tra noi adolescenti al posto dei soldi.. parlo degli anni '80, mamma dava poche lire, quindi compravamo tra di noi le cose con i francobolli, 1 fbollo=200 lire, io ci ho comprato la bicicletta con 1 sacchetto di francobolli! .. evidentemente la filatelia e' stata solo una moda passeggera, durata cosa, 3/4 generazioni, e ormai in fase morente.. i ragazzini oggi si scambiano cellulari e carte-magiche, non vedo neppure piu' le figurine Calciatori.. l'era dell'informazione e internet ha ucciso la filatelia .. eppure i francobolli sono cosi' belli, io per es. a distanza di 30 anni ho riaperto lo scatolone e la passione e' tornata.. 30 anni! .. secondo me basterebbe poco, invece che quei programmi insulsi alla tv per cerebrolesi con contenuto solo pubblicita'.. basterebbe inserire un programmino di cultura europea/mondiale: i cibi, abiti, storia, lingua, usi&costumi.. e cosa meglio dei francobolli e le monete contengono tutti questi argomenti-perfetto .. basterebbe un programmino di 15/20 min al giorno di CULTURA nella fascia della tv per ragazzi.. e filatelia&umismatica esploderebbero di nuovo! .. ovviamente e' solo utopia, gli interessi e il business di Media$et, Nok$a, Micro$oft, Faceboo$&friend$ non sono i francobolli e neanche le monete.. .. sono loro a educare i nostri figli, come hanno educato noi ad abbandonare i francobolli 30 anni fa..
tutto vero quello che dici, parole sacrosante per i nostalgici, ma il mondo va avanti e la tecnologia non può fermarsi. ma, senza pretendere che siano altri (.. ovviamente e' solo utopia, gli interessi e il business di Media$et, Nok$a, Micro$oft, Faceboo$&friend$ non sono i francobolli e neanche le monete..) a ravvivare la passione per la filatelia che ovviamente non hanno alcun interesse a farlo, restiamo tra coloro che dovrebbero far appassionare i ragazzi a questo hobby. e allora pensiamo come è stata gestita la faccenda dei foglietti dei diciottenni nel 2006....... l'idea era nobile ma il risultato? oppure pensiamo alla stessa amministrazione postale: programma filatelico criticato perchè troppe emissioni e spesso solo per far cassa, fbolli alquanto brutti, alcune spedizioni che si possono affrancare (lettere, raccomandate, pacchi ordinari) e altri non si possono (raccomandata1, paccocelere). vogliamo parlare di tutto quello che esce dal poligrafico? ormai stampano più "varietà" che francobolli tipo. tutto questo, e tanto altro, ovviamente porta ad una disaffezione verso la filatelia, sia per chi li colleziona, sia per il suo normale utilizzo. ma io sono un nostalgico come te (anche se da piccolo la bicicletta me l'hanno regalata), per cui, malgrado tutto, continuerò a collezionare francobolli.
Alberto - albi_patti@hotmail.it https://www.delcampe.net/it/collezionis ... albi_patti
Colleziono specializzazione di Regno e Repubblica nuovi e usati. Estratto mancolista repubblica usati:
1946 Avvento della Repubblica 2£ filigrana SA carta bianca;
1954 Marco Polo 25£ e 60£;
1954 Amerigo Vespucci 25£ e 60£;
ciao @albi_patti ti garantisco che recentemente mi sto muovendo molto in giro, tra amici e figli di amici, per cercare di "promuovere" filatelia e numismatica.. perche' e' proprio bella.. gia' solo, quali sono i paesi che mettono sempre l'anno e non? come fai a leggere il cirillico sui fbolli russi? come fai a leggere le date in arabo? chi e' la regina che compare piu' spesso nei ritratti?.. e posso continuare all'infinito.. ogni paese ha la sua peculiarita' ,bellissima, che ti fa capire in un botto piu' di 1 settimana di lezioni di geografia a scuola! questa e' CULTURA, la cultura che ci eleva sopra l'ultima suoneria del telefonino.. eppure trovo immensa resistenza, i ragazzi trovo sono troppo adattati a tv e socialnetwork.. serve a ben poco cercare di "educarli", gli dici una cosa, se la dimenticano un secondo dopo e vanno a piazzarsi di fronte alla tv o giocare con l'ultimo videogioco sullo smartphone.. scaricato a pagamento! Quello che voglio dire e' purtroppo sono proprio gli "altri" che devono farlo, chi possiede la potenza dei media, solo loro possono cambiare le cose.. e in uno stato civile, lo stato dovrebbe fare attenzione alla CULTURA nei media, non tanto, un micron di attenzione gia' basterebbe.. Qualcuno con i mezzi e le risorse dovrebbe farlo.. i pensavo, Bolaffi.. sono anni che Bolaffi e' nel business dei fbolli, ne avra' fatti di soldi con le vendite e le aste! ma mai una volta che ha messo una reclame in tv.. vedo le reclame persino degli schifosissimi comproro! ma Bolaffi niente.. e mi chiedo: il tuo business e' quasi morto, non te ne frega proprio piu' niente?! non riesci a capire che boom di ritorno economico farebbe una pubblicita sui fbolli? e' li, come una miccia secca, pronta a prender fuoco.. e invece, vedo il sito del Collectorclub, che fa? da via fbolli quasi gratis piuttosto che..... ma si, lasciam perdere..
Mi ripeto ancora per il tuo nuovo intervento: è davvero difficile non essere d’accordo con quanto dici, per noi nostalgici. Tranne che per le due ultime parole (un momento di scoramento sì, ma mai arrendersi). Colleziono repubblica e per ogni emissione compro il bollettino illustrativo perché mi piace leggere i commenti e le notizie riguardo quell’emissione. Che la filatelia sia cultura è assodato e il tuo impegno nel promuovere questo hobby è lodevole, però non puoi “pretendere” che le giovani generazioni hanno gli stessi nostri interessi di quanto avevamo la loro età. Questo non è possibile. Mi ricorda tanto di scontro generazionale. Probabilmente l’abbiamo vissuto anche noi. Sarà triste ammetterlo, ma la filatelia ha fatto il suo tempo. Questa è l’era di internet e non c’è spazio per i “vecchi” hobby. Le cause? Nel precedente post ne ho indicate alcune, le prime che mi son venute in mente. Quando, nel precedente intervento, ho scritto “e tanto altro” mi riferivo anche agli operatori del settore che non sono privi di colpe. Del perché Bolaffi non faccia pubblicità in TV non ne ho la più pallida idea, probabilmente sarà contento così. Sulla questione stato-cultura è meglio stendere un velo pietoso, ma certamente non mi aspetto che siano coloro i quali detengono il monopolio dei media a cambiare questo stato di cose: sono aziende private e i loro bilanci a fine anno devono essere positivi.
Alberto - albi_patti@hotmail.it https://www.delcampe.net/it/collezionis ... albi_patti
Colleziono specializzazione di Regno e Repubblica nuovi e usati. Estratto mancolista repubblica usati:
1946 Avvento della Repubblica 2£ filigrana SA carta bianca;
1954 Marco Polo 25£ e 60£;
1954 Amerigo Vespucci 25£ e 60£;
vabbeh solo l'ultima tanto per precisare: io non faccio parte del gruppo nostalgici dei vecchi tempi- uso interent e cellulare da anni e li trovo mostruosamente utili.. non provo assolutamente nessuna nostalgia per la macchina da scrivere o le lettere che impiegavano 2 settimane ad arrivare all'estero o il telefono a impulsi.. sai come e' successo che ho ripreso la collezione? sono mesi che ho deciso di non guardare piu' la tv, neanche i tg, nulla, spina costantemente staccata.. apprendo le notizie da internet, solo quello che voglio io, come e dove voglio io.. e' difficile, quasi come smettere di fumare.. non ci credi? provaci.... ebbene, c'e' l'ho fatta, l'intossicazione da media e' finita, il desiderio di CULTURA e' tornato da solo.. unreal, come avessi vissuto dentro Matrix in questi ultimi 30 anni.. non aggiungo altro.. lugana
Buongiorno a tutti, mi permetto di dare il mio contributo alla discussione, come dicono gli americani... "my five cents"...
Io faccio parte di quella schiera di collezionisti di "ritorno". Ho iniziato a collezionare francobolli vent'anni fa, poco meno che adolescente, dopo aver scovato un raccoglitore appartenuto a mio papà. Nei primi anni novanta, tutto sommato, la filatelia andava ancora: c'erano almeno un paio di riviste di settore stabilmente vendute in edicola, il Poligrafico emetteva serie bellissime e di grande qualità grafica (una su tutte? i foglietti per le celebrazioni colombiane del 92...). Per comperare qualche serie interessante, si aspettavano mercatini e botte di fortuna. Poi, col tempo, mi sono un po' allontanato: perché i pochi soldi che riuscivo ad avere in tasca magari venivano spesi per uscire con amici, ragazze e per togliersi qualche sfizio (è normale che sia così).
Finché, a trent'anni suonati, un giorno ho deciso di fare una rapida ricerca su eBay, a tempo perso: "Repubblica Democratica". E lì si è riaperto un mondo. Una voragine. Perché ho scoperto che il sogno proibito della mia adolescenza (la serie NUMERO UNO della Repubblica) era accessibile, a partire da pochi Euro fino a qualche centinaio. Tutto a seconda delle possibilità. Così l'ho presa. E dopo quella, ho iniziato a riempire i buchi dei quello straordinario decennio che va dal 1945 al 1955.
Mi capita spesso di pensare a cosa sarebbe stato collezionare, quando ho iniziato, disponendo dei potenti mezzi che ci sono oggi. Cosa sarebbe oggi la mia collezione se avessi avuto a disposizione vent'anni di eBay? O di Delcampe? O dei cataloghi online? O di questo forum? Forse la tecnologia non è così negativa e si tratta solo di piegarla al nostro scopo senza che sia lei a piegare noi alle sue logiche. Soprattutto quelle di business in senso stretto!
Oltre alla filatelia, sono anche radioamatore. Credetemi, il dibattito sul "ricambio generazionale" è vivo anche lì: le sezioni invecchiano sempre di più, i giovani si avvicinano con timidezza e il più delle volte scappano via. E questo probabilmente accade per tantissimi altri hobby.
Col tempo ho maturato la convinzione che la rivoluzione (o meglio: il cambio di rotta) deve partire proprio da noi. Da noi che siamo cultori di queste passioni. Dobbiamo iniziare a trasmettere tutto il nostro entusiasmo, la nostra voglia. Dobbiamo - penso - dimostrare che alla fine è un modo "fico" per avvicinarsi alla cultura, alla storia, alla geografia e all'antropologia di un popolo, di un territorio. Molte persone dicono che i ragazzi di oggi sono quelli del "tutto subito"; il mondo "social" permette questa immediatezza, sicuramente. Ma permette anche istantaneità dell'informazione. Si riduce tutto, forse, a indirizzarli verso qualcosa di inesplorato e sempre nuovo: un modo di guardare il mondo che la filatelia - per natura - sa offrire.
Forse col tempo spariremo (intendo noi collezionisti di filatelia) assieme alla nostra passione. Ma mi vengono in mente tante cose che ci saremmo aspettati sparire in tempi brevi. E che invece, grazie ai corsi e ai ricorsi della storia, tornano. Magari sotto forme diverse e un po' cambiate...
Buona giornata!
Tony
******************** Tony de Longhi
tony.delonghi (at) gmail.com
Socio sostenitore
Socio AICPM
Colleziono storia postale delle province venete, con particolare attenzione alla provincia di Vicenza e alla città di Thiene. A tempo perso cerco di chiudere la lunga e voluminosa pratica della Repubblica...
********************
Provo anche io a dire la mia, precisando che sono essenzialmente un collezionista di cartoline, e che il mio approccio alla filatelia è sempre stato molto blando. Tale precisazione comporta dei limiti, evidentemente, perché parlo di un mondo che non conosco appieno, ma ha anche il vantaggio di farmi vedere le cose con un certo distacco.
Proprio qualche giorno fa, parlando con un amico che da circa vent'anni fa mercatini in zona, vendendo tutto quel che riguarda il collezionismo (cartoline, monete, francobolli, ma anche chincaglieria varia, chiavi antiche... di tutto), mi raccontava di come oramai i francobolli non glieli chieda più nessuno. Mi raccontava questo amico che è (o meglio: era) solito confezionare bustine piene di decine di francobolli, italiani e di tutto il mondo, vendendole nei mercatini a duemila lire o poco più, poi diventate un euro con il suo avvento. Ebbene, fino ad una decina di anni fa queste bustine andavano a ruba, superando la domanda di gran lunga la sua offerta, e che i suoi acquirenti erano tutti ragazzini. Adesso, invece, francobolli non glieli chiede più nessuno, per quanto, lo ripeto, stiamo parlando di bustine vendute a prezzi che certamente invogliano all'acquisto...
Il motivo? A mio avviso, il problema di fondo è che sta sparendo la comunicazione postale. Io per primo, nei primi anni '80, ho avviato la collezione di francobolli staccando tutto quanto trovavo sulle buste e cartoline che arrivavano a casa dei miei. Adesso, chi spedisce più corrispondenza? I saluti si mandano con sms o via email, altro che cartoline, la pec ha sostituito le raccomandate ed anche i pacchi, che continuano a spedirsi visto il crescere degli acquisti on line, non sono quasi mai affrancati. Di questo parlavo qualche giorno fa anche col mio postino: mi diceva che nel mio paese oramai erano rimasti in cinque, quando appena dieci anni fa erano il doppio, e che le comunicazioni sono per lo più commerciali (dunque, quasi mai francobolli).... posta privata quasi sparita. Chiaro che, essendoci sempre meno francobolli in giro, ci saranno sempre meno ragazzini che si avvicinano alla filatelia, e che un domani, lavorando ed avendo la possibilità economica, potranno permettersi di spendere in filatelia cifre importanti.
Altro motivo che sta decretando la morte della filatelia è, a mio avviso, il costo eccessivo dei pezzi, soltanto in parte mitigato da siti tipo ebay (che però ha lo svantaggio di esser pieno di falsi, cosa che ugualmente scoraggia il neofita). Mettiamo il mio caso: mi sto timidamente avvicinando alla storia postale della provincia di Bari, dalle origini ai numerali, ma buste con annullamenti da 7 o 8 punti - non tutta 'sta rarità, insomma - vengono proposte in vendita nelle aste come minimo a cento e passa euro.... insomma, non certo a prezzi che invogliano il neofita.
Altro capitolo: c'è oramai la consapevolezza che i soldi spesi in filatelia difficilmente torneranno indietro. Oggi come oggi, allestire una discreta collezione comporta ancora l'esborso di tanti soldi. Un tempo, v'era l'illusione, utile a mitigare i propri sensi di colpa, che si trattasse di un investimento, ma oramai ritengo che si stia facendo largo la consapevolezza che molto difficilmente un domani, qualora si volesse o si fosse costretti a vendere, i soldi spesi torneranno indietro, e ciò proprio perché col tempo la richiesta andrà a mio avviso sempre più scemando, visto che su dieci collezionisti che passano la mano, è già tanto se ne subentrano un paio. Tuttavia, chi al'epoca ha speso soldi non accetta di vendere a meno di quanto pagato, nonostante il calo della domanda, ed anche chi si ritrova improvvisamente in mano la collezione del nonno non accetta di vendere a meno di quel prezzo che ha letto sul tal catalogo che quel pezzo varrebbe... Risultato: prezzi che non scendono e mercato fermo.
Soluzione? Io non ne vedo, sinceramente...
Colleziono da oltre dieci anni cartoline e fotografie d'epoca di Bari e dintorni.
Il mio sito: http://www.cartamaxima.it, che prima o poi mi deciderò ad aggiornare...
Raccolgo e colleziono da qualche anno, con alterni entusiasmi:
- bollature e annullamenti della antica provincia di Bari, dalle origini fino ai numerali (ed oltre...);
- storia postale italiana (ed in particolare della Puglia), dal luglio 1943 fino ai primi anni della Repubblica;
- affrancature meccaniche della Puglia e in particolare della provincia di Bari;
- marche municipali della antica provincia di Bari, dalle origini fino ai primi anni della Repubblica.
I divertimenti costano, e questo si sa. Ora da appassionato di filatelia, voglio comunque provare a vestire i panni di un adolescente.
Playstation od altra diavoleria. Va bene, la Play la regala papà, con qualche gioco. 5 minuti di installazione, zero secondi per imparare ad usarla (lo sanno fare tutti gli adolescenti) e via. Poi comprano questo o quel gioco in più, moda del momento Quanto costa un gioco? € 30,00? € 15,00? Francamente non lo so, vedo in edicola riviste da € 5,00 che accludono giochi ai miei occhi strepitosi... Magari saranno strasuperati. Mah! Poi si stufano di questo gioco da € 30,00 e magari se lo vendono a qualche amico a € 10,00.
Filatelia. Papà non regala al momento niente, perché vuole evitarsi una pernacchia dal figlio che voleva la Playstation. Se papà è un filatelista, non ha bisogno di regalare proprio niente. Ha già capito dal tempo dei faraoni se all'erede può piacere o meno la filatelia. E se papà non è un filatelista, posto che sappia cosa sia la filatelia...vale la regola appena sotto il titolo in grassetto. Ipotizziamo che il tenero virgulto di famiglia apprenda il significato del termine filatelia da altre fonti. Scuola (improbabile) televisione (assai difficile, vista la singola ma pregevolissima presenza nella trasmissione COSE DELL'ALTRO GEO in tv. Sorvolando le aste Bolaffi sul 77 del digitale terrestre, che non credo possano appassionare un adolescente) altre occasioni? Un periodico che si acquista in edicola ed un altro...solo su abbonamento.
Ma ipotizziamo che, sfinito, stremato, il giovin virgulto arrivi autonomamente e per magia alla filatelia. Un catalogo? Una quarantina di Euro. Ma tratterà solo Italia e relativa area... E per tutti quei meravigliosi francobolli che staccherà dalla busta ricevuta dalla zia che abita in Belgio? Boh...... Ma sì, farà che lasciarli perdere... Anche perché se volesse i cataloghi mondiali, quelli che costano meno costano circa € 300,00. E quanto "durerà" un catalogo? Mediamente 100 anni in libreria (se l'ambiente è secco) probabilmente un migliaio di anni se conservato sottovuoto. Ma tra circa un anno sarà pubblicato il nuovo catalogo, che tratterà le nuove emissioni, correggerà errori e valori di quelle vecchie e così via. Poi è la volta dell'album. Uno meraviglioso a 22 anelli. 80,00 Euro per riporre francobolli in una trentina di fogli...forse un po' troppo. Meglio un classificatore. Mediamente una quindicina di Euro. Dopo un mesetto, se ci darà dentro il giovine, dovrà lavorare come un matto per spostare e far posto per i nuovi arrivi...
Ipotizziamo che dopo una quarantina di ore di lavori di "spostamenti" decida di provare a venderli. Quanto ricava? Quanto gli darebbe il Comune a spalar neve per una sola ora di quelle circa quaranta.
Morale:
1 - la nostra è una passione impopolare 2 - richiede uno studio ed una dedizione superiori alla media 3 - richiede comunque un investimento economico che difficilmente rientrerà (la Playstation la venderà subito)
Ora non venitemi a dire cultura, allenamento per la mente e così via. Lo sapevo anche da solo. Ma come facciamo a stupirci che la filatelia non sia un hobby popolare? Francamente mi stupisco quando una persona giovane mi risponde che sì: colleziona francobolli.
Concludo dicendo che per curiosità in questi ultimi due anni ho chiesto, tanto per farmi una inutile statistica personale, quanti avessero anche un minimo interesse per la filatelia. Non ho fatto la domanda in circuiti culturali, ma l'ho fatta nella "vita di tutti i giorni": ad un commerciante, ad un'azienda qualunque, al dentista, al commercialista, al magazziniere, camionista e gelataio. Un po' a tutti. Risultato:
età fino ai 18 anni zero dai 19 ai 30 zero dai 31 ai 50 zero oltre 51...un paio.
Ma confesso di avere barato. I due ultracinquantenni che hanno risposto di essere interessati alla filatelia...li ho conosciuti per la filatelia.
E la televisione, i giornali, i media in generale...secondo voi spenderebbero risorse, tempo e propri spazi per promuovere ciò che non interessa a nessuno o quasi?
E' il nostro hobby, e credo proprio sarà destinato a restare per pochi.
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono:tutti! Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
La mia mail (levate l'asterisco *): 20811maderno@gmail.*com
Skype: codice 823bbfeda3952a2c Luciano Filatelista.
tutto sacrosanto e purtroppo vero. secondo me l'equivoco di fondo sta' nel confondere la valutazione e di conseguenza l'illusione dell'investimento e il semplice hobby. i ragazzini che acquistano le figurine in edicola dubito lo facciano per un ritorno economico. le poste italiane dovrebbero fare come la panini, emettere delle bustine con francobolli e vendere i relativi album a 5 euro. vi siete mai chiesti perché un album di figurine costa pochi euro ed un album per francobolli con lo stesso numero di fogli ne costa cento. morale: fate pagare i francobolli come le figurine e vedrete che ci sara' la fila. p.s. sempre di carta adesiva si tratta. ciao a tutti
Va detto che chi acquista il "quaderno dei francobolli" ha già, ad un certo modo, una presentazione "scenografica" dei francobolli dell'annata. Scenografica ma a mio parere poco filatelica.
Francia. Ho comprato delle annate di francobolli. Sono in fogli di classificatore, foratura standard per cartelle a 4 anelli (quelli comunissime delle fatture) in cartoncino nero con i listelli posti più o meno a misura francobollo o foglietto, e fanno una bellissima figura.
Faroer. I loro Year Books sono diversi dai francesi, ma comunque carini. Ma Faroer qualche mese fa mi ha regalato (e penso a tutti gli acquirenti dei loro francobolli) un catalogo cartaceo di tutti i loro francobolli.
Malta. I loro Year Books sono diversi dai francesi, ma comunque carini. Hanno un sito dove presentano come un catalogo tutti i loro francobolli dal 1860. https://www.maltaphilately.com/
Probabilmente nazioni che hanno un approccio diverso con la filatelia. Ma qui da noi, per cultura (mancanza?) per interesse o disinteresse, c'è molto "remare contro".
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rinocanali ha scritto:...secondo me l'equivoco di fondo sta' nel confondere la valutazione e di conseguenza l'illusione dell'investimento e il semplice hobby...
Riprendo ed estendo questo tuo concetto. Quando mi sono avvicinato alla filatelia, sono rimasto esterrefatto per i valori delle FDC nei cataloghi. Quando tre giorni dopo ho visto che una FDC quotata € 6,00 si acquistava nelle bancarelle ad € 1,00 e nel Web a € 0,20 ho capito che le quotazioni dei cataloghi sono molte volte una presa in giro. In ogni caso il primo passo che fa un principiante è acquistare un catalogo con la speranza di fare un po' di luce e chiarezza in un argomento difficile.
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luciano, condivido in toto quello che scrivi. forse il segreto e' trovare la chiave per trasformare la ricerca dell'affare ad ogni costo in puro divertimento. io comunque continuero' a divertirmi con i francobolli anche perché e' l'unica cosa che mi spinge a farlo. questo discorso vale piu' in generale per tutta la cultura. che tristezza quando sento da qualche nostro politico che questa deve diventare un business. ciao rino
Il francobollo forse, anzi probabilmente, morirà, almeno come mezzo per affrancare la posta. Ma la filatelia no! Vivrà e si trasformerà.
Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
prefil ha scritto:Il francobollo forse, anzi probabilmente, morirà, almeno come mezzo per affrancare la posta.
Mah! Secondo me no. Ma solo perché mica tutti i tabaccai sono organizzati per emettere etichette tipo le TP Label... Poi io guarderei a quei paesi un poco più evoluti rispetto al nostro. Che io sappia, in nessuna nazione il francobollo ha cessato di esistere in quanto tale. Poi tra 50 anni...e chi lo sa?
prefil ha scritto:Ma la filatelia no! Vivrà e si trasformerà.
Ho più paura invece per la filatelia. Credo che se ognuno di noi avesse degli interessati alla filatelia che seguono, forse ciò non accadrebbe. Ma per un filatelista che possa...resistere negli anni, quanti dovevano essere all'inizio? Una decina? Una ventina? Vorrai che i più si perderanno via cammin facendo?
Ecco, tutto qui. Io non conosco un giovane che abbia interesse nella filatelia. Ho provato ad insistere nel regalare francobolli, fotocopie di cataloghi e classificatori...fin tanto che mi hanno detto:
"ascolta, non farci più una testa così, tanto le fotocopie finiscono nel cestino, ed i classificatori con i francobolli se va bene in una bancarella, altrimenti seguono le fotocopie..."
Per cui... Tu quanti giovani filatelisti o probabili filatelisti conosci, che coltivano al momento la passione? E di questi, quanti pensano possano durare negli anni? Non per altro, perché una volta che noi saremo a colloquio con Napoleone, Salomone e Sir Hill...da sola la filatelia non si coltiverà.
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rinocanali ha scritto:secondo me l'equivoco di fondo sta' nel confondere la valutazione e di conseguenza l'illusione dell'investimento e il semplice hobby. i ragazzini che acquistano le figurine in edicola dubito lo facciano per un ritorno economico.
Non volevo dire che io intendo investire in filatelia: l'idea di riprendere i soldi spesi valeva ad attenuare il senso di colpa, ma so benissimo (oggi sicuramente) che non riprenderò mai i soldi spesi. Dico solo che non puoi fare avvicinare il neofita - faccio un esempio - agli annullamenti delle province napoletane, quando anche per annullamenti comuni - sia in termini oggettivi, sia perché oggi l'offerta supera di molto la domanda - ti chiedono una barca di soldi. I ragazzini che acquistano le figurine in edicola non lo fanno certo per investimento, è vero, ma v'è anche da dire che mica gli si chiedono cento euro a pacchetto
Ma come già detto, quello dei troppi soldi da spendere "a fondo perduto" a mio avviso è solo uno dei motivi del sempre meno successo della filatelia.
Una cosa però è certa, e mi pare che tutti su questo aspetto si sia concordi: ci sono sempre meno giovani che si avvicinano alla filatelia, quale che ne sia il motivo. Parlo ancora una volta del mio caso: quando ho iniziato a collezionare cartoline e storia postale, una decina di anni fa, sui banchetti dei venditori ero il più giovane (30 anni). Ebbene, a distanza di quasi dieci anni (e dunque, quasi 40), tra quei banchetti continuo ad essere il più giovane...
Colleziono da oltre dieci anni cartoline e fotografie d'epoca di Bari e dintorni.
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Raccolgo e colleziono da qualche anno, con alterni entusiasmi:
- bollature e annullamenti della antica provincia di Bari, dalle origini fino ai numerali (ed oltre...);
- storia postale italiana (ed in particolare della Puglia), dal luglio 1943 fino ai primi anni della Repubblica;
- affrancature meccaniche della Puglia e in particolare della provincia di Bari;
- marche municipali della antica provincia di Bari, dalle origini fino ai primi anni della Repubblica.
Che poi vorrei dire: ma che male ci sarebbe a pensare anche al profilo economico (spesa, ricavi, perdite) di una passione? Se difficilmente venderò la racchetta e le scarpe da tennis una volta che non le userò più, perché non dovrei poter vendere (qualora non provassi più passione) la barchetta a vela, la Kawasaki, la Fender Stratocaster e...la collezione di francobolli? Quando compri un'auto speri che mantenga un certo valore nel tempo. Quantomeno, se ci rifletti, compri un auto che ti permetta di perderci il meno possibile. A prescindere che acquisti una station wagon per lavorare od una spider per andare al mare.
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se uno da una collezione riesce a guadagnare buon per lui, ci mancherebbe. pero'gli imput iniziali per un giovane collezionista devono essere la curiosita' e il divertimento. se uno crede che i francobolli siano come i bot andra' incontro a grosse delusioni. io sinceramente sono pessimista sul futuro della filatelia come la conosciamo noi ma non si puo' escludere che in futuro possano esistere forme diverse piu' legate all'immagine e alla grafica che alla storia. per questo penso che si sviluppera' piu' la filatelia tematica rispetto alla classica. comunque W i fb siano essi belli, difettosi, di valore o insignificanti. rino
rinocanali ha scritto:...pero'gli imput iniziali per un giovane collezionista devono essere la curiosita' e il divertimento...
Certamente. Non è che chi comperi una Kawasaki lo faccia come forma di investimento. Nemmeno di un passante sulle strisce pedonali... Lo si fa per divertimento. Poi per certe passioni subentra la curiosità, per altre l'agonismo e così via. Ma se tutti collezionassero solo per passione, collezionerebbero anche bei francobolli, ma di modesto valore. Ma molti collezionano francobolli, buste e così via che per acquistarli ci sono volute cifre da stipendi annuali.
Vuoi che questi fortunati collezionisti non abbiano nemmeno minimamente pensato...alle possibilità di rientro?
E guarda che io non faccio parte di questa fortunata categoria. Son contento di collezionare anche solo Manama ed Ajman... Per cui...
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Luciano61 ha scritto: Ma se tutti collezionassero solo per passione, collezionerebbero anche bei francobolli, ma di modesto valore. Ma molti collezionano francobolli, buste e così via che per acquistarli ci sono volute cifre da stipendi annuali.
Vuoi che questi fortunati collezionisti non abbiano nemmeno minimamente pensato...alle possibilità di rientro?
Mi ripeto: quando ho iniziato a collezionare non speravo di investire o di lucrare un domani, ma quanto meno di divertirmi a costo zero, nel senso che un domani su qualche pezzo ci avrei perso, su qualche altro ci avrei preso, ed alla fine almeno le spese le avrei riprese... questo, non lo nego, un po' acquietava la mia coscienza... insomma, non mi sembrava di spendere quei soldi, ma quasi di "parcheggiarli" da qualche parte. Adesso no! Se compero una busta da cento euro so bene che non sto "parcheggiando" quei cento euro: li sto spendendo Beh, non so a voi, ma a me avere la quasi certezza che di mille euro spesi oggi, domani - se costretto a vendere - ne potranno rientrare 500, e dopodomani forse neanche quelli, un po' inibisce all'acquisto, o no? Ma lo ripeto: anche io colleziono per passione e divertimento... è solo che prima ero convinto fosse un divertimento a costo zero!
Colleziono da oltre dieci anni cartoline e fotografie d'epoca di Bari e dintorni.
Il mio sito: http://www.cartamaxima.it, che prima o poi mi deciderò ad aggiornare...
Raccolgo e colleziono da qualche anno, con alterni entusiasmi:
- bollature e annullamenti della antica provincia di Bari, dalle origini fino ai numerali (ed oltre...);
- storia postale italiana (ed in particolare della Puglia), dal luglio 1943 fino ai primi anni della Repubblica;
- affrancature meccaniche della Puglia e in particolare della provincia di Bari;
- marche municipali della antica provincia di Bari, dalle origini fino ai primi anni della Repubblica.
Molti sono i motivi che allontanano i giovani dalla filatelia. Tante sono le colpe dei filatelisti stessi e dei commercianti. Molti punti della questione sono già stati ampiamente sviscerati dall' ottima disamina di luciano. Io dalla mia posso dire che tanti ragazzi non trovano nulla di strano nel fatto che collezioni francobolli, anzi qualcuno si incuriosisce pure, segno che alla fine c'è ricettività nei confronti di questi oggetti. Ma poi, come ci si comincia a muovere verso qualcosa di più della semplice curiosità, ecco che cominciano i problemi. La morte della filatelia è soprattutto colpa dei collezionisti stessi. Un seme attechisce bene solo dove c'è cura nei suoi confronti. Il circolo della mia città è penoso. I negozi di filatelia rimasti sono 2, più Santachiara che fa solo aste. Chi ha materiale da cedere lo cede al prezzo rivalutato in moneta attuale di quello che lo pagò negli anni 70 ( capirai :ris) L' unica eccezione a questa realtà è il Forum, per fortuna..