L'uso del bollo "P.P." in Sardegna

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philip70
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L'uso del bollo "P.P." in Sardegna

Messaggio da philip70 »

Chiedo un parere ai più esperti.
Questa lettera fu spedita da Cagliari ad Alghero, Via Sassari, al Vescovo di Alghero. Quindi per logica dovrebbe essere una lettera in franchigia. E infatti reca al verso il segno P.P-
Il mio interesse però, a parte il pregevole annullo in rosso di Cagliari, è per il recto, dove appare quasi come chiudi lettera quello che a me sembra un bel segno di tassa 2.
Che ci stà a fare? La cosa non è secondo me troppo secondaria, perchè l'annullo rosso di Cagliari nel 1853 è noto in franchigia ma non è noto su lettere tassate.
Mi piacerebbe avere delucidazioni o possibili spiegazioni, perchè o mi sbaglio io e si tratta di un semplice segno di arrivo o transito manoscritto, o molto improbabilmente un segno di pagamento a mano dei 20 cent ( ma non mi spiego perchè pagare una lettera indirizzata a un Vescovo) o ancora più stranamente tassata all'arrivo. C'e qualcosa che mi sfugge???
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Andrea Filippo Mascia
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francesco luraschi
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da francesco luraschi »

Andrea,

controlla il mittente o meglio i regolamenti postali. Io non sono sicuro che una lettera spedita (da un privato???)ad un vescovo godesse della franchigia, Sardegna o LV che fosse.

In ogni caso manca anche l'eventuale scritta "d'uff.o" ed il contrassegno che dava origine all'esenzione.

Semmai c'è da indagare sulle similitudini tra LV e Sardegna, Stati in cui le lettere in PP appaiono timbrate in rosso. La lettera infatti non è tassata bensì prepagata con l'importo pagato dal mittente siglato al verso.


Ciao: Francesco
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philip70
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da philip70 »

francesco luraschi ha scritto:Andrea,

controlla il mittente o meglio i regolamenti postali. Io non sono sicuro che una lettera spedita (da un privato???)ad un vescovo godesse della franchigia, Sardegna o LV che fosse.

In ogni caso manca anche l'eventuale scritta "d'uff.o" ed il contrassegno che dava origine all'esenzione.

Semmai c'è da indagare sulle similitudini tra LV e Sardegna, Stati in cui le lettere in PP appaiono timbrate in rosso. La lettera infatti non è tassata bensì prepagata con l'importo pagato dal mittente siglato al verso.


Ciao: Francesco



Grazie Francesco ,

Io ci avevo pensato alla lettera prepagata, anche se per mia conoscenza PP veniva apposto anche in caso di Franchigia, però quel segno dietro la lettera, che poi è la seconda volta che lo vedo su una lettera del genere ( ne ho un altra identica del 1854 sempre da cagliari ma per oristano, col cagliari rosso, segno PP e apparente tassa di 2 decimi al recto con in aggiunta un indicazione manoscritta strana sull'angolo alto sx della lettera), mi ha lasciato un pò perplesso...

Da un punto di vista della sua catalogazione allora , ove io leggo "conosciuto in franchigia nel 1853", questo annullo , (salvo che il Sassone non voglia intendere " franchigia" in senso molto esteso sotto il solo aspetto del munus filatelico, e vi ricomprenda qualsiasi oggetto non prefilatelico dove non vi siano francobolli) , non ve lo devo ricomprendere, e considerarlo "noto in porto pagato"?
Andrea Filippo Mascia
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ziopino
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da ziopino »

Ciao: Ciao:


Se ne parlò in questo topic.:!!

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philip70
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da philip70 »

Non sono un esperto di regolamenti postali , sempre che questo come gli altri siano un caso di regolamento piuttosto che di semplice prassi. Ed è anche vero che negli anni le norme o le consuetudini cambiano, ma mi pare che ci sia un filo che lega tutti questi tipi di lettera e che è rappresentato dal segno di tassa o pagamento al recto anzichè al verso. E mi viene allora da pensare che fosse consuetudine, nelle lettere prepagate fino a destino quella di segnare il pagamento , oltre che con l'ordinario bollo accessorio sul verso P.P. o P.D., con il manoscritto al recto proprio per evitare confusione con il segno di tassa al verso. Evidentemente, questa è la mia illazione, in caso di affrancatura insufficiente o mancante il segno di tassa andava al verso, in caso di P.P. si specificava al recto quanto pagato, di modo da evitare che l'ufficio di arrivo la tassasse per le più svariate ragioni o comuqnue cadesse in errore. Non so se questo comportamento sia desritto nei regolamenti postali, fatto stà che pare una consuetudina abbastanza radicata nei diversi stati. Forse anche per l'assenza di timbri accessori particolari in determinati periodi storici ( la sardegna infatti credo che ne fosse proprio particolarmente carente in gemerale), o ancora non in uso secondo il regolamento.
Andrea Filippo Mascia
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ziopino
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da ziopino »

Ciao: Ciao:
Credo che la regola fosse P.D. sul recto e tassa pagata dal mittente segnata al verso. La tua lettera da Cagliari e la mia da Sassari sono invece in P.P. e la tassazione sarebbe dovuta essere al recto come tu dici ....
C sono diversi esempi... forse un uso abitudinario, non credo previsto dai regolamenti....
Ciao: Ciao: :abb:
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marco castelli
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da marco castelli »

Sperando di fare cosa utile posto 4 pagine di un vecchio e interessantissimo lavoro del
Damilano sulla storia postale di Sardegna che forse chiariscono l'uso del PP sull'isola.

Ciao: Ciao:
Marco
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francesco luraschi
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da francesco luraschi »

Il verso è il dietro della lettera mentre il recto è il frontespizio e le lettere postate portano tutte l'importo pagato al verso.

Io ho notato che nel Regno di Sardegna le direzioni postali, non so se tutte, utilizzavano il colore rosso ad indicare le lettere spedite prepagate. Più o meno quello che è successo nel LV fino dal 1832.

La tassa al verso indicava il contante incassato, cui seguiva l'apposizione del PP con timbro ad umido ed il datario. Probabilmente c'era un controllo incrociato onde evitare frodi.

Se la prassi, o il regolamento?, è uguale al LV guardando il colore di una lettera è possibile capire se l'invio era in PP o PA, almeno a livello direzionale mentre gli uffici semplici usavano il nero.

Non so cosa intende il catalogo quando scrive di bollo rosso di Cagliari nel 1853 in franchigia. Forse l'eccezione è proprio la franchigia e la norma la lettera rossa spedita in PP?

Oppure ha scambiato proprio questa lettera per una franchigia??? Ma che firma è quella a fianco del datario?

In teoria, e chiedo conferma, se il regolamento permetteva la spedizione per l'interno pagata in contanti senza sovrattassa questa tipologia di lettere rosse non dovrebbe essere rarissima...

Ciao: Francesco
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da ziopino »

francesco luraschi ha scritto:Il verso è il dietro della lettera mentre il recto è il frontespizio e le lettere postate portano tutte l'importo pagato al verso.

Io ho notato che nel Regno di Sardegna le direzioni postali, non so se tutte, utilizzavano il colore rosso ad indicare le lettere spedite prepagate. Più o meno quello che è successo nel LV fino dal 1832.

La tassa al verso indicava il contante incassato, cui seguiva l'apposizione del PP con timbro ad umido ed il datario. Probabilmente c'era un controllo incrociato onde evitare frodi.

Se la prassi, o il regolamento?, è uguale al LV guardando il colore di una lettera è possibile capire se l'invio era in PP o PA, almeno a livello direzionale mentre gli uffici semplici usavano il nero.

Non so cosa intende il catalogo quando scrive di bollo rosso di Cagliari nel 1853 in franchigia. Forse l'eccezione è proprio la franchigia e la norma la lettera rossa spedita in PP?

Oppure ha scambiato proprio questa lettera per una franchigia??? Ma che firma è quella a fianco del datario?

In teoria, e chiedo conferma, se il regolamento permetteva la spedizione per l'interno pagata in contanti senza sovrattassa questa tipologia di lettere rosse non dovrebbe essere rarissima...

Ciao: Francesco


Anche secondo me non è' affatto rara...ne posseggo qualcuna anche io (tra le quali quelladescritta da Damilano....) e se ne trovano spesso in rete...
Come dici tu è' invece proprio l'uso in franchigia a non essere comune, credo proprio perché l'uso di quel bollo era riservato al P.P. mentre la franchigia usava il nero....

La firma mi sembra di Giulio Bolaffi...

Ciao: :abb:
ziopino

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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da philip70 »

francesco luraschi ha scritto:Il verso è il dietro della lettera mentre il recto è il frontespizio e le lettere postate portano tutte l'importo pagato al verso.

Io ho notato che nel Regno di Sardegna le direzioni postali, non so se tutte, utilizzavano il colore rosso ad indicare le lettere spedite prepagate. Più o meno quello che è successo nel LV fino dal 1832.

La tassa al verso indicava il contante incassato, cui seguiva l'apposizione del PP con timbro ad umido ed il datario. Probabilmente c'era un controllo incrociato onde evitare frodi.

Se la prassi, o il regolamento?, è uguale al LV guardando il colore di una lettera è possibile capire se l'invio era in PP o PA, almeno a livello direzionale mentre gli uffici semplici usavano il nero.

Non so cosa intende il catalogo quando scrive di bollo rosso di Cagliari nel 1853 in franchigia. Forse l'eccezione è proprio la franchigia e la norma la lettera rossa spedita in PP?

Oppure ha scambiato proprio questa lettera per una franchigia??? Ma che firma è quella a fianco del datario?

In teoria, e chiedo conferma, se il regolamento permetteva la spedizione per l'interno pagata in contanti senza sovrattassa questa tipologia di lettere rosse non dovrebbe essere rarissima...

Ciao: Francesco


Innanzitutto mi scuso per la confusione recto- verso. :OOO: :OOO:
E ringrazio Marco per l'ottimo articolo , che ho salvato ( !!!!).
La firma affianco al datario in rosso, Francesco, se ti riferisci alla mia lettera, è G.Bolaffi 1927, ripetuto al verso ( giusto. :-)) ) insieme al timbrino di Alberto Bolaffi. A mio parere circa la rarità dell'annullo Rosso, non siamo di fronte a un uso affatto eccezionale anche se tutto considerato non comune, e nel complesso la valutazione che se ne potrebbe desumere dal Sassone, ovvero i 9 punti su IV di Sardegna, anche se qui siamo durante la seconda emissione, nel complesso a mio parere sarebbe quella rispondente alla reale rarità del bollo. Però come detto questa non è una lettera in franchigia, quindi probabile che il Sassone, come ben dici, voglia riferirsi con la dicitura " noto in franchigia", all'uso più raro di questo bollo nelle evidentemente poche lettere in franchigia note. Almeno , per parte mia, condividerei questa interpretazione, che pare confermata dalla realtà dei fatti, per mia conoscenza. Così come scritto sul catalogo però dà luogo a dubbi perchè in entrambi i casi il rosso di cagliari non è comune, quindi sarebbe stato il caso specificare entrambi gli usi ed eventualmente quotarli. Pare però che i porti pagati non siano tanto apprezzati nella filatelia commerciale, ed invece a mio parere è un errore, come sembrerebbe dal fatto che ogni quotazione del Sassone è riferita solo alle franchigie, e solo alla IV emissione di sardegna, mentre la spedizione in PP per quanto certamente più comune nelle isole che nel resto d'Italia, messa così è un pò un ibrido. Prima di tutto perchè dal 1851 al 1855 l'uso delle affrancature non è così comune come dopo il '55 e quindi l'idea che un annullo debba essere quotato ( o catalogato per togliere ogni riferimento al valore monetario) con riferimento a un periodo in cui era certamente più comune è secondo me fuorviante....Ci sono bolli che, al di là che siano usati come annullatori del francobollo o solo sula soprascritta sono molto più rari dal 1851 al 1854 e decisamente più comuni poi.....
Andrea Filippo Mascia
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Re: 1853, da Cagliari in PP

Messaggio da ziopino »

Ciao: Ciao:

Due lettere per far notare l'uso del DC rosso di Genova nei due diversi casi di spedizione in P.D. (1855) e con tassazione a carico del destinatario (1852).
Se c'era una norma che regolava l'uso di quel timbro, spesso non veniva rispettata.......

Ciao: Ciao: :abb: :abb: :abb:

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