Cartoline illustrate - La censura delle Prefetture sulle tipografie

[debene]

a tutti.

Sapreste dirmi la funzione della scritta in basso a sinistra.
Ovviamente non quella dell'editore ma quella della censura.

grazie



sergio

[Giampaolo]

E' una cartolina illustrata? Se è così, l'unica cosa che mi viene in mente è che nel 1916 era in corso la I° guerra mondiale ed una apposita commissione approvava, tramite la prefettura, la stampa e la successiva messa in vendita di cartoline con immagini di paesaggi e/o luoghi (soprattutto viste dall'alto o panoramiche di città), in modo tale da non dare riferimenti "sensibili" ai nemici.

[debene]

GianPaolo,

in effetti sono cartoline illustrate e la spiegazione è plausibile anche se una delle vedute è la Stazione di Bari.
Non era considerato sito particolarmente stategico ?

C'è un'altra cosa che non capisco : la data dell'approvazione della censura è di 9 anni precedente alla stampa della cartolina ?

Grazie comunque della risposta.



sergio

[ingegné]

Tu dici "una delle vedute", per cui dovrebbe essere una composizione.

Sarei perciò più propenso a pensare che la cartolina rappresenti anche una immagine sacra o un altro soggetto religioso e che quindi sia stata sottoposta a censura dalle autorità ecclesiastiche per la conformità alla dottrina cattolica (la cara CCC di quando eravamo giovani).

Se fosse così, leggerei S. Prefett. come "Sacra Prefettura" o qualcosa del genere.

[Giampaolo]

Una stazione dei treni era sicuramente un sito interessante per il nemico...che però si trovava inchiodato nelle trincee 900 km più a nord. Forse per questo la cartolina è "passata" alla censura.

Sì, in effetti c'è qualcosa di strano nelle date...e adesso che me lo hai fatto notare sembra ancor più strano che il Prefetto di Terni abbia avuto una qualche competenza su Bari...

La spiegazione possibile è che la guerra era comunque finita da pochi anni e questo tipo di "prudenze" potevano essere ancora in uso, facendo riferimento a quella disposizione del Prefetto di Terni che forse valeva per tutto il Regno? Anche oggi certe vecchie leggi normano ancora usi e consuetudini di tutti i giorni.

Poichè comunque siamo nell'ampio e accogliente campo delle ipotesi sarebbe comunque utile un ulteriore riscontro dagli amici del forum che possedessero altre cartoline con tale scritta.

[Ferrarese Renato]

Possedendo molte cartoline dell'epoca(anni venti), in particolare con "Poesia", cerco di dare alcune risposte ai dubbi avanzati circa la cartolina di Bari :
- la censura sui soggetti rappresentati era esercitata dalla Prefettura competente rispetto alla sede della Tipografia stampatrice
- la IPACT Duplex o Foto ed altre come la STA e Fototipia Terni erano riconducibili alla Soc. ALTEROCCA di Terrni: di qui la competenza della Prefettura di Terni
- le formule di riferimento all'approvazione da parte del Censore sono più di una e non sempre riportano la data ed il N. Del nulla osta
- oltre alla censura di Terni(presente nelle mie collezioni in gran quantità), ho riscontri per quelle di Milano(senza mai riferimento alla Prefettura ma ad un Ufficio Revisione Stampa), Como, Torino ed alcune poche altre che dovrei ricercare
- ALTEROCCA,direttamente o con società collegate, stampavano in gran quantità(spesso con le stesse immagini) anche per conto terzi(rivenditori, privative, case editrici locali, società cinematografiche come quelle che allego, etc.) : il 1925 credo( anzi sono quasi sicuro) che non si riferisca all'anno di produzione, bensì ad un numero di catalogazione

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[debene]

Prima di tutto vorrei scusarmi con Vittorio perchè è stato tratto in inganno da una mia non felice spiegazione.
Per vedute multiple intendevo quelle di diverse cartoline che avevo con la scritta in questione ma tutte con immagine unica.

Ringrazio Gian Paolo per le precisazioni ed infine Renato che credo abbia dato la spiegazione più vicina al vero.
Quindi le cartoline non sono state stampate a Bari ma solo in nome e per conto dell'editore barese.

Darei anche una conferma sul numero che ho ritrovato anche su altre cartoline dello stesso editore e quindi verosimilmente
non è l'anno.

Grazie a tutti !



sergio

[raz]

Ottimo l'intervento di Renato

Aggiungo soltanto che "S. Prefett." sta per Sottoprefettura.

All'epoca, ogni capoluogo di provincia era dotato di Prefettura, mentre i capoluoghi di circondario erano dotati di una Sottoprefettura.

Terni è diventata capoluogo di provincia soltanto nel 1927, per cui nel 1926, anno in cui è stata stampata quella cartolina, Terni non aveva ancora una Prefettura, ma soltanto una Sottoprefettura, tra le cui funzioni vi era per l'appunto quella di apporre il visto per la censura su quanto passava per le stampe.



Revised by Lucky Boldrini - February 2017