1857 - Genova - Stesso timbro, orari diversi...

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno di Sardegna

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stiraeammira
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da stiraeammira »

Credo che Antonello (se ho inteso bene) intendesse con quel Nessuna affrancatura "d'ufficio" che non esisteva l'obbligo di affrancare le lettere, potevi non affrancare e pagare il dovuto in moneta sonante. Così come potevi affrancare e assolvere il dovuto tramite i francobolli. Non c'era "un obbligo" ne per un modo ne per l'altro.
Solo in un caso vi era l'obbligo di affrancatura, se in porto arrivava il piroscafo francese. Ed in questo caso sembra proprio che "l'ufficio" postale affrancò "d'ufficio" (da intendersi "per iniziativa dell'ufficio") quelle lettere che furono accettate senza affrancatura preventiva....(magari ce ne era più di una! :-)) ) non essendosi ricordati che il prossimo attracco riguardava un piroscafo francese.

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Andrea
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Giovanni martorelli
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da Giovanni martorelli »

Non vedo assolutamente niente che possa far pensare ad un falso, i colori degli inchiostri sono identici, come anche alcuni particolari dell'annullo, la forma ovale dell'impronta è dovuto ad un leggero scivolamento del timbro dovuto ad un contatto non perfettamente parallelo con il documento tale da farlo scivolare un pochetto.
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marco di domenico
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da marco di domenico »

Buongiorno a tutti.
Cerco di rappresentarmi la scena ed azzardo una mera ipotesi: Sciur Parodi scrive al suo amico Dallerzette a Roma.
Per far ciò si reca all'ufficio postale.
Ivi paga 60 centesimi per l'avviamento della missiva (fino al confine) tramite piroscafo.
Ma in questo momento non sarebbe stato annotato in qualche modo l'avvenuto pagamento sulla lettera?
Eventualmente con il bollo "P.P."?
Non lo vedo cancellato, per cui potrebbe essere stato coperto dall'affrancatura successivamente apposta in caso di avviamento della lettera tramite piroscafi francesi?
La lettera sarebbe da vedere anche in trasparenza.
Fatemi sapere se la mia immaginazione mi ha portato fuori strada.
Un caro saluto a tutti.
Marco
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Antonello Cerruti
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da Antonello Cerruti »

Il pagamento dei 60 centesimi è contestuale alla consegna della lettera.
L'applicazione dei francobolli è avvenuta magari a distanza di pochi minuti, dopo l'affrancamento della lettera.
[Il bollo P.P. era, evidentemente, già caduto in disuso ma non era comunque congruo con una lettera su cui andavano posti i due francobolli.]
Un altro bollo (ad esempio P.D.) non poteva essere apposto perchè la lettera non era franca sino a destino ma solo fino allo sbarco.
Mettete, ad esempio, il caso di una ditta commerciale che consegna cinquanta lettere.
Era logico che, dal momento della consegna a quella dell'apposizione passasse qualche tempo e, magari, questa seconda operazione era effettuata da un impiegato differente da quello che riceveva la posta ed i denari relativi al costo della spedizione.
Nel Regno di Napoli, la spedizione veniva pagata alla consegna ma il bollo/l'annullo DOVEVA portare la data del giorno di spedizione perchè altrimenti non si poteva verificare il rispetto dei tempi prescritti per il viaggio della posta.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ari
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da ari »

Riflessioni interessanti.

In altre lettere del periodo era normale mettere l'annullo/datario, parlo del 6S, sul fronte senza colpire i francobolli ?

Mi viene in mente Londra dove le lettere dai sacchi arrivavano ad un tavolo dove veniva apposto un datario sul retro.

Poi le lettere passavano ad un altro tavolo dove lo stamper provvedeva all'annullamento dei francobolli.

Potrebbe essere successa la stessa cosa ?

Ovvero lavorazione in due tavoli diversi ... uno dei quali si era scordato di aggiornare l'orario ?

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Andrea61
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Località: Torino

Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da Andrea61 »

Il bello (o il brutto a seconda del de gustibus) della Storia Postale è che pur partendo da dati certi ben noti (le leggi, le convenzioni, le date di partenza dei piroscafi, la rete dei collegamenti stradali e marittimi, eccetera) l'interpretazione degli oggetti può essere spesso oscurata da motivi del tutto occasionali che restano imperscrutabili e validi solo congetturalmente.

Partiamo con l'ipotesi che la lettera sia autentica. Questo dovrebbe essere la premessa naturale fino a prova contraria o quantomeno pesante indizio, cosa che qui è assente.

Come spiegare allora la differenza di orario tra timbri che presupponiamo essere apposti più o meno contemporaneamente?

Una prima spiegazione è che la nostra presupposizione non è corretta: i timbri possono essere realmente stati apposti in tempi diversi. La spiegazione di Antonello et al. che la lettera fosse stata pagata in contanti e i francobolli apposti--ed annullati--in seguito dall'ufficiale postale è plausibilissima e non c'è in realtà neanche bisogno che sulla lettera venisse annotato l'avvenuto pagamento in contanti. Ad esempio, se questo di accettare il pagamento in contanti e applicare i francobolli solo in seguito era una pratica comune, è possibile che l'ufficio fosse dotato di una scatola in cui depositare temporaneamente tutte le lettere pagate da affrancare evitando di doverle in qualche modo segnare singolarmente.

Mi viene da dire che se questa fosse stata realmente una pratica comune allora dovrebbe essere frequente trovare lettere con la caratteristica di avere datario e annullatore di ore diverse, ma forse non era una pratica così comune e forse era iniziativa di un singolo impiegato. Va a sapere.

Ma questa spiegazione, che resta plausibile, insiste sulle logiche proprie del sistema postale mentre potrebbero esserci altre spiegazioni che esulano dalla logica postale e tengono conto solo del fatto che il mittente, gli impiegati postali sono, nelle loro individualità, esseri umani e come tali soggetti a comportamenti casuali e per così dire "erratici".

Posso tranquillamente figurarmi un situazione in cui l'impiegato si accingeva a cambiare l'orario sul timbro e per qualunque banalissima motivazione sia stato interrotto (magari dal mittente stesso di questa lettera, arrivato con gran fretta e con l'urgenza di spedirla). Pagati i 60 centesimi, tagliati e applicati i francobolli si accinge a timbrare la lettera e dopo il primo colpo ... "Porca miseria! Mi sono dimenticato di cambiare l'ora!" E dopo aver bofonchiato qualcosa di irripetibile a denti stretti, cambia l'ora e annulla i francobolli.

La morale è che penso che tentare di spiegare "tutto" sia un esercizio a volte un po' inutile e bisogna accontentarsi di capire che possono esserci dei fattori imponderabili, ma del tutto indimostrabili, che stanno dietro alcune apparente "stranezze". Solo quando queste stranezze si ripetono in modo più o meno costante su in un numero distinto di casi dovremmo sentirci autorizzati a cercare spiegazioni che riferiscono ad una normativa o ad una prassi ben precisa.
Andrea

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pandette
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da pandette »

Interessante l'ipotesi di Andrea61.
L'impiegato ha la lettera sotto mano, la annulla, in quel momento l'orologio rintocca le 7, l'impiegato cambia il timbro ed annulla i francobolli con quello delle 7.
Ciaooo
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Duccio
paolo.lepore
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera,

anche a me l'ipotesi di Andrea61 sembra migliore.

Motivazione: se l'affrancatura successiva (d'ufficio) fosse stata realmente una pratica del porto di Genova allora dovrebbe essere frequente trovare lettere con le caratteristiche di datario e annullatore con ore diverse; cosa che NON E'.

Ovviamente sono solo ipotesi...

Ad esempio, siamo sicuri che i due timbri di Genova (a parte 6s e 7s e "l'ovalità") siano perfettamente uguali con solo l'ora cambiata ?
Oppure sono timbri diversi, con caratteristiche leggermente diverse... oltre l'ora ?

Se così fosse, anche l'ipotesi "inglese" di rossi (lavorazione in due tavoli diversi con timbri diversi) potrebbe essere valida.


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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Andrea61
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Località: Torino

Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da Andrea61 »

paolo.lepore ha scritto: Motivazione: se l'affrancatura successiva (d'ufficio) fosse stata realmente una pratica del porto di Genova ...
Paolo,
io capisco cosa vuoi dire con "affrancatura d'ufficio", per lo meno si capisce dal contesto.
Attenzione però che il termine è ambiguo e fa pensare a cosa diversa, vista l'esistenza di terminologia ufficiale similare che denota tutt'altro (raccomandazione/assicurazione d'ufficio).
Andrea

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paolo.lepore
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da paolo.lepore »

Andrea61 ha scritto: Paolo,
io capisco cosa vuoi dire con "affrancatura d'ufficio", per lo meno si capisce dal contesto.
Attenzione però che il termine è ambiguo e fa pensare a cosa diversa, vista l'esistenza di terminologia ufficiale similare che denota tutt'altro (raccomandazione/assicurazione d'ufficio).
Buonasera Andrea,

mi scuso per il termine non appropriato (ma si capisce dal contesto).

L'importante è che ci siamo capiti.


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francyphil
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Re: C'e' qualcosa che non va

Messaggio da francyphil »

pandette ha scritto:Interessante l'ipotesi di Andrea61.
L'impiegato ha la lettera sotto mano, la annulla, in quel momento l'orologio rintocca le 7, l'impiegato cambia il timbro ed annulla i francobolli con quello delle 7.
Ciaooo
Ciao:
Duccio
O ancora più semplice:
versione "casca la penna": l'impiegato da il primo colpo, scattano le 7 e se ne va. Arriva il sostituto, aggiorna l'orario e finisce il lavoro

O più plausibile
L'impiegato timbra in alto a destra e dice " Oh, belin,... non ho aggiornato l'orario" lo aggiusta e finisce il lavoro.

poi dopo più di 150 anni ci scanniamo per capire il perché di questa incongruenza temporale tra il lato sinistro e destro :-))

PS: vedo ora che la seconda opzione era già stata riportata da Andrea, sinceramente.. mi sembra anche la più plausibile :-))

Revised by Lucky Boldrini - February 2018
Francesco
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Marcofilia Parma e provincia pre 1946 - Annulli meccanici del Regno e Repubblica - Annulli speciali italiani pre 1946 - Annulli Duplex - Annulli alberghieri italiani - Francobolli-Moneta italiani - Erinnofili antitubercolari del Regno - Annulli meccanici Tedeschi pre 1946 - Tematica Rugby ... e raccolgo quello che mi piace :-))

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