Come sempre...grazie a tutti
Alla ricerca dell'Officina del Conte Sparre...
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E' un pò che me lo chiedo ma non ne vengo a capo. La tipografia che il conte Sparre dovette approntare per stampare la serie "Stemma" per il neonato Regno d'Italia dov'era esattamente? Se non ricordo male le macchine e la carta filigranata furono acquistate a Parigi, o comunque in Francia. L'appalto per la realizzazione fu preso assieme ai fratelli Pellas di Genova quindi in un primo momento era lì? E quando i Pellas furono messi da parte dallo svedese, dove continuò il lavoro lo Sparre? A Torino, come mi sembra logico, o altrove?
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- cirneco giuseppe
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Se non ricordo male, vado a memoria perchè non trovo più le varie pubblicazioni,
il Pellas iniziò a produrre le sue prove quando fu annullato l'ordine allo Sparre.
Lo Sparre si era appoggiato al Pellas perchè non aveva una sua officina in Italia,
o meglio, non l'aveva ancora. L'acquisto delle macchine in Francia sarebbe stato il primo passo per l'apertura di una officina propria.
il Pellas iniziò a produrre le sue prove quando fu annullato l'ordine allo Sparre.
Lo Sparre si era appoggiato al Pellas perchè non aveva una sua officina in Italia,
o meglio, non l'aveva ancora. L'acquisto delle macchine in Francia sarebbe stato il primo passo per l'apertura di una officina propria.
..... pino .....
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NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it


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- cirneco giuseppe
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Ho ritrovato qualcosa 
Dunque il Pellas, pare ma non ne sono completamente sicuro, è in gioco
perchè fu il disegnatore della prima emissione svedese dello Sparre.
In questo caso provvide a modificare in parte il francobollo per portarlo a miglior immagine per il Regno d'Italia.
Il contratto con lo Sparre fu annullato per protratti e continui ritardi il 4 marzo del 1863.
A Torino risiedeva all'albergo Feder in via S.Francesco da Paola 4, poi Trombetta.
L'officina a Torino pare non sia mai esistita e non ci sarebbe stata.
Infatti le macchine erano in preparazione a Parigi e non solo, ma anche la carta filigranata sarebbe stata preparata a Parigi,
quindi è logico supporre che i francobolli veri e propri sarebbero stati stampati a Parigi, mentre le varie prove e saggi in carta e cartoncino patinato
presumo siano stati preparati a Genova.
Dunque il Pellas, pare ma non ne sono completamente sicuro, è in gioco
perchè fu il disegnatore della prima emissione svedese dello Sparre.
In questo caso provvide a modificare in parte il francobollo per portarlo a miglior immagine per il Regno d'Italia.
Il contratto con lo Sparre fu annullato per protratti e continui ritardi il 4 marzo del 1863.
A Torino risiedeva all'albergo Feder in via S.Francesco da Paola 4, poi Trombetta.
L'officina a Torino pare non sia mai esistita e non ci sarebbe stata.
Infatti le macchine erano in preparazione a Parigi e non solo, ma anche la carta filigranata sarebbe stata preparata a Parigi,
quindi è logico supporre che i francobolli veri e propri sarebbero stati stampati a Parigi, mentre le varie prove e saggi in carta e cartoncino patinato
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glücklich sammler
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
A leggere la relazione di Costantino Perazzi sui francobolli Sparre, pubblicata in "Storie di posta" numero 7 (maggio 2012), si direbbe che tutto sia stato fatto solo a Parigi.cirneco giuseppe ha scritto:L'officina a Torino pare non sia mai esistita e non ci sarebbe stata.
Infatti le macchine erano in preparazione a Parigi e non solo, ma anche la carta filigranata sarebbe stata preparata a Parigi,
quindi è logico supporre che i francobolli veri e propri sarebbero stati stampati a Parigi, mentre le varie prove e saggi in carta e cartoncino patinato
presumo siano stati preparati a Genova.
Fortunato
- cirneco giuseppe
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
E quindi anche i saggi ecc?glücklich sammler ha scritto:A leggere la relazione di Costantino Perazzi sui francobolli Sparre, pubblicata in "Storie di posta" numero 7 (maggio 2012), si direbbe che tutto sia stato fatto solo a Parigi.cirneco giuseppe ha scritto:L'officina a Torino pare non sia mai esistita e non ci sarebbe stata.
Infatti le macchine erano in preparazione a Parigi e non solo, ma anche la carta filigranata sarebbe stata preparata a Parigi,
quindi è logico supporre che i francobolli veri e propri sarebbero stati stampati a Parigi, mentre le varie prove e saggi in carta e cartoncino patinato
presumo siano stati preparati a Genova.
Fortunato
Se ne deduce che il Pellas servì solo per le modifiche del disegno.
Fortunato, potresti postare l'articolo? Grazie.
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
https://books.google.it/books?id=Y3RPAg ... zi&f=falsecirneco giuseppe ha scritto: potresti postare l'articolo? Grazie.
John.
- cirneco giuseppe
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
johnnyVI ha scritto:https://books.google.it/books?id=Y3RPAg ... zi&f=falsecirneco giuseppe ha scritto: potresti postare l'articolo? Grazie.
John.
Grazie Johnny!!
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Sono stato impegnato un paio di giorni ma eccomi qua vi ringrazio tutti delle preziose informazioni
Ieri sera ho riletto con calma
il libro di Franco Filanci sulle serie De La Rue ed in alcuni passi ho individuato un paio di indizi
dei quali forse uno è fondamentale:
- pag. 4, siamo nel settembre 1862, e la Direzione delle poste sollecita un incontro con il conte Sparre per avere chiarimenti sulla serie di francobolli da descrivere nel regolamento per l'esecuzione nuova legge di riforma del 5 maggio 1862: "Il conte è a Parigi per procurarsi i materiali necessari per la fabbricazione dei francobolli ma torna ben presto a Torino, dove è già stato reperito il locale in cui sistemare l'Officina".
- pag. 12, nel gennaio 1863, in una lettera del Ministero delle Finanze diretta a quello dei Lavori Pubblici si legge: "...si propone di nominare una Commissione per la ricognizione delle macchine esistenti nell'officina per la fabbricazione dei francobolli postali che si trova nel palazzo dei Ss. Martiri in questa città..."
Quindi pare che l'officina del conte Sparre, se mai funzionò, debba collocarsi in questo palazzo dei S. Martiri a Torino.
Wikipedia mi narra di una chiesa dei S. Martiri in via Garibaldi ma non di un palazzo, che forse è lì vicino. Qualche amico che abita nei paraggi sa individuarlo? Giuseppe?
Grazie 2000
Ieri sera ho riletto con calma
- pag. 4, siamo nel settembre 1862, e la Direzione delle poste sollecita un incontro con il conte Sparre per avere chiarimenti sulla serie di francobolli da descrivere nel regolamento per l'esecuzione nuova legge di riforma del 5 maggio 1862: "Il conte è a Parigi per procurarsi i materiali necessari per la fabbricazione dei francobolli ma torna ben presto a Torino, dove è già stato reperito il locale in cui sistemare l'Officina".
- pag. 12, nel gennaio 1863, in una lettera del Ministero delle Finanze diretta a quello dei Lavori Pubblici si legge: "...si propone di nominare una Commissione per la ricognizione delle macchine esistenti nell'officina per la fabbricazione dei francobolli postali che si trova nel palazzo dei Ss. Martiri in questa città..."
Quindi pare che l'officina del conte Sparre, se mai funzionò, debba collocarsi in questo palazzo dei S. Martiri a Torino.
Wikipedia mi narra di una chiesa dei S. Martiri in via Garibaldi ma non di un palazzo, che forse è lì vicino. Qualche amico che abita nei paraggi sa individuarlo? Giuseppe?
Grazie 2000
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Ho gugolato un pò e non trovo questo palazzo dei S. Martiri a Torino. Tutto sommato è possibile, come spesso avveniva, che abbia preso il nome dalla vicina chiesa che si trova in Via Garibaldi?
E se fosse così non sarebbe strana la vicinanza al laboratorio del Matraire che era in Via Dora Grossa 7 (attuale Via Garibaldi) ?
Forse l'Amministrazione delle Poste voleva tenere d'occhio i due stampatori senza far troppa strada?
Sono tutte ipotesi, quindi spero in qualche vostro aiuto...

E se fosse così non sarebbe strana la vicinanza al laboratorio del Matraire che era in Via Dora Grossa 7 (attuale Via Garibaldi) ?
Forse l'Amministrazione delle Poste voleva tenere d'occhio i due stampatori senza far troppa strada?
Sono tutte ipotesi, quindi spero in qualche vostro aiuto...
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Gian Paolo ha scritto:Boh, rilancio il thread...ho gugolato un pò e non trovo questo palazzo dei S. Martiri a Torino. Tutto sommato è possibile, come spesso avveniva, che abbia preso il nome dalla vicina chiesa che si trova in Via Garibaldi?
E se fosse così non sarebbe strana la vicinanza al laboratorio del Matraire che era in Via Dora Grossa 7 (attuale Via Garibaldi) ?
Forse l'Amministrazione delle Poste voleva tenere d'occhio i due stampatori senza far troppa strada?
Sono tutte ipotesi, quindi spero in qualche vostro aiuto...
Gian Paolo
anch'io per le mie ricerche sull'officina carte valori mi sono imbattuto nel palazzo dei SS. Martiri
ti allego uno stralcio di una gazzetta ufficiale del 1907 (n. 200 del 23 agosto)
come vedi ... oltre all'indirizzo .... ci sono anche i mappali catastali...
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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glücklich sammler
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
E l'edificio dei SS: Martiri confinava ad ovest con via Stampatori: nomen omen.
Fortunato
Fortunato
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Grazie 1000 maupoz...maupoz ha scritto:
Gian Paolo![]()
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anch'io per le mie ricerche sull'officina carte valori mi sono imbattuto nel palazzo dei SS. Martiri
ti allego uno stralcio di una gazzetta ufficiale del 1907 (n. 200 del 23 agosto)
come vedi ... oltre all'indirizzo .... ci sono anche i mappali catastali...![]()
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Allora, ammesso che la numerazione dei civici sia uguale all'epoca dovrebbe essere questo:
Tra l'altro rileggendo il libro "De La Rue - A scuola di carte valori" ho trovato un altro passo dove in una lettera di Warren De La Rue al fratello Frederick, datata 23 dicembre 1862, si legge: "Visitai oggi l'edificio e il sito del Palazzo dei Ss. Martiri e posso dire che il posto ora occupato dal Bollo Straordinario con i due cortili può essere facilmente adattato alla fabbricazione di carte valori."
Si deduce quindi che l'edificio destinato allo Sparre era stato valutato dai De La Rue per impiantare l'officina italiana.
Per curiosità che si dice all'art. 12? Oppure si possono scaricare da qualche parte le GU che me lo trovo da solo?
Grazie ancora
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-
glücklich sammler
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Direi di no: guarda la mappa prescindendo dal civico: troverai una cappella dei SS. Martiri che fa parte di un grande edificio che a ovest confina con via Stampatori, come scritto in G.U.: passando a StreetView, vedrai che è un altro edificio, con il tricolore sul portone, non quello che hai messo tu (evidentemente le numerazioni dei civici sono cambiate).Gian Paolo ha scritto:Allora, ammesso che la numerazione dei civici sia uguale all'epoca dovrebbe essere questo:
Fortunato
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Gian Paolo ha scritto:
Grazie 1000 maupoz...![]()
Allora, ammesso che la numerazione dei civici sia uguale all'epoca dovrebbe essere questo:
Per curiosità che si dice all'art. 12? Oppure si possono scaricare da qualche parte le GU che me lo trovo da solo?
Grazie ancora
Gian Paolo
il palazzo è ai civici 25 - 27 - 29 (con certi caratteri di stampa, i numeri 3 e 5 che facilmente si confondono)
le gazzette storiche le digitando AUGUSTO ... gazzette storiche .... poi segui un pò le frecce
muovendo il cursore rosso sulla barra orizzontale in alto ... trovi gli anni a partire dal 186o....
per quella che ho indicato ... anno 1907 , agosto, 23 ..... gazzetta n. 200 ....scarica ....
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
mmm...
Quindi potrebbe essere questo:
In effetti a logica è più probabile poichè essendo contiguo alla cappella è facile che da quella abbia poi preso il nome. Il fatto poi che detto stabile confinasse a ovest con via Stampatori a est con Via Botero e a nord con Via Garibaldi, lascia pochi dubbi sull'esatta collocazione. Quindi è l'attuale n. 25. Sarei curioso di sapere quale ente o ufficio statale vi persiste oggi. Provo a cercare...
Un grazie a tutti voi per l'aiuto.

In effetti a logica è più probabile poichè essendo contiguo alla cappella è facile che da quella abbia poi preso il nome. Il fatto poi che detto stabile confinasse a ovest con via Stampatori a est con Via Botero e a nord con Via Garibaldi, lascia pochi dubbi sull'esatta collocazione. Quindi è l'attuale n. 25. Sarei curioso di sapere quale ente o ufficio statale vi persiste oggi. Provo a cercare...
Un grazie a tutti voi per l'aiuto.
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Grazie 2000 Maurizio...stavo scrivendo il mio post e ho visto ora il tuo...maupoz ha scritto:Gian Paolo ha scritto:
Grazie 1000 maupoz...![]()
Allora, ammesso che la numerazione dei civici sia uguale all'epoca dovrebbe essere questo:
Per curiosità che si dice all'art. 12? Oppure si possono scaricare da qualche parte le GU che me lo trovo da solo?
Grazie ancora
Gian Paolo![]()
il palazzo è ai civici 25 - 27 - 29 (con certi caratteri di stampa, i numeri 3 e 5 che facilmente si confondono)
le gazzette storiche le digitando AUGUSTO ... gazzette storiche .... poi segui un pò le frecce
muovendo il cursore rosso sulla barra orizzontale in alto ... trovi gli anni a partire dal 186o....
per quella che ho indicato ... anno 1907 , agosto, 23 ..... gazzetta n. 200 ....scarica ....
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Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Questa è la visuale dall'alto:
Nella bozza di contratto proposta dalla De La Rue al Governo italiano si legge: "Supponendo che il Governo possa acquisire questa parte degli edifici e dell'area a tale scopo col diritto di erigere edifici alti un piano, così da non togliere luce al piano superiore, noi proponiamo le seguenti condizioni...Che il Governo consegnerà alla casa De La Rue & Co. i predetti edifici, incluse fondamenta, piano terra, primo piano e cortili, entro sei mesi a datare dal 1° gennaio 1864".
Quindi, assodata la posizione del palazzo dei Ss. Martiri (in rosso), sappiamo dell'esistenza di due cortili (in verde, ma ne vedo uno...bisognerebbe sapere all'epoca com'era) e del progetto di costruire edifici alti un piano al loro interno. Se questo fu poi fatto è possibile che questi corrispondano al cortile mancante, nell'area gialla?
Il tutto ovviamente, in mancanza di riscontri certi, rientra nel grande e accogliente campo delle ipotesi. Anche perchè sappiamo che la OCV fu poi impiantata in altro luogo.

Nella bozza di contratto proposta dalla De La Rue al Governo italiano si legge: "Supponendo che il Governo possa acquisire questa parte degli edifici e dell'area a tale scopo col diritto di erigere edifici alti un piano, così da non togliere luce al piano superiore, noi proponiamo le seguenti condizioni...Che il Governo consegnerà alla casa De La Rue & Co. i predetti edifici, incluse fondamenta, piano terra, primo piano e cortili, entro sei mesi a datare dal 1° gennaio 1864".
Quindi, assodata la posizione del palazzo dei Ss. Martiri (in rosso), sappiamo dell'esistenza di due cortili (in verde, ma ne vedo uno...bisognerebbe sapere all'epoca com'era) e del progetto di costruire edifici alti un piano al loro interno. Se questo fu poi fatto è possibile che questi corrispondano al cortile mancante, nell'area gialla?
Il tutto ovviamente, in mancanza di riscontri certi, rientra nel grande e accogliente campo delle ipotesi. Anche perchè sappiamo che la OCV fu poi impiantata in altro luogo.
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- arditiroma
- Messaggi: 122
- Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Che bel salto nella storia..
grazie

grazie
Re: Ma dov'era l'officina del conte Sparre?
Ecco che, cercando di chiarire una cosa, se ne ingarbuglia un'altra...
Leggendo il testo della GU 200/1907 indicatami da Maurizio noto che:
- all'art. 1 sta scritto: "Il Comune di Torino si obbliga di costruire nei termini e nelle condizioni di cui ai seguenti articoli: ...omissis... c) un edificio ad uso della officina carte-valori sull'area di proprietà comunale, ora occupata dall''ospedale militare di Santa Croce, iscritta nel catasto terreni della sezione Po, isolato n. XXXII con una superficie di metri quadrati 11.365, coerente a nord piazza Carlo Emanuele II e via Santa Croce, ad est la via San Massimo, a sud la via dell'Ospedale, ad ovest la via Accademia Albertina..."
che quindi è questo:
- all'art 12 che mi incuriosiva, sta scritto: "Per la nuova sede dell'officina carte-valori il Comune cede allo Stato l'edificio di cui all'art. 1, lettera c), e lo Stato a sua volta cede a titolo di permuta al Comune il fabbricato, area e dipendenze ora occupati dalla officina o dagli uffici postali, descritto in catasto al mappale n. 2336, confinanate ad est con via Carlo Alberto, a nord con via Principe Amedeo, ad ovest con la chiesa di San Filippo...a sud con via Maria Vittoria..."
ed è lo stabile da sempre attribuito alla prima fondazione dell'OCV italiana ai tempi della collaborazione con la De La Rue, cioè nel novembre 1865...
Nell'art. 12 si parla di una nuova sede dell'officina, ma siamo nel 1907, quindi si deve dedurre che quella di Via Carlo Alberto fosse la vecchia...che soppiantò quella inizialmente destinata allo Sparre nel palazzo dei Ss. Martiri.
Forse ho scoperto l'acqua calda, forse no...ma finora non ho mai saputo di una seconda OCV a Torino prima del definitivo trasloco a Roma del 1924
Forse, per qualche motivo, della cosa non se ne fece più nulla?
Continuo le ricerche e confido in vostri ulteriori chiarimenti...
Revised by Lucky Boldrini - February 2018
Leggendo il testo della GU 200/1907 indicatami da Maurizio noto che:
- all'art. 1 sta scritto: "Il Comune di Torino si obbliga di costruire nei termini e nelle condizioni di cui ai seguenti articoli: ...omissis... c) un edificio ad uso della officina carte-valori sull'area di proprietà comunale, ora occupata dall''ospedale militare di Santa Croce, iscritta nel catasto terreni della sezione Po, isolato n. XXXII con una superficie di metri quadrati 11.365, coerente a nord piazza Carlo Emanuele II e via Santa Croce, ad est la via San Massimo, a sud la via dell'Ospedale, ad ovest la via Accademia Albertina..."
che quindi è questo:
- all'art 12 che mi incuriosiva, sta scritto: "Per la nuova sede dell'officina carte-valori il Comune cede allo Stato l'edificio di cui all'art. 1, lettera c), e lo Stato a sua volta cede a titolo di permuta al Comune il fabbricato, area e dipendenze ora occupati dalla officina o dagli uffici postali, descritto in catasto al mappale n. 2336, confinanate ad est con via Carlo Alberto, a nord con via Principe Amedeo, ad ovest con la chiesa di San Filippo...a sud con via Maria Vittoria..."
ed è lo stabile da sempre attribuito alla prima fondazione dell'OCV italiana ai tempi della collaborazione con la De La Rue, cioè nel novembre 1865...
Nell'art. 12 si parla di una nuova sede dell'officina, ma siamo nel 1907, quindi si deve dedurre che quella di Via Carlo Alberto fosse la vecchia...che soppiantò quella inizialmente destinata allo Sparre nel palazzo dei Ss. Martiri.
Forse ho scoperto l'acqua calda, forse no...ma finora non ho mai saputo di una seconda OCV a Torino prima del definitivo trasloco a Roma del 1924
Forse, per qualche motivo, della cosa non se ne fece più nulla?
Continuo le ricerche e confido in vostri ulteriori chiarimenti...
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