
Per la mia collezione ho preso questa lettera in tariffa inconsueta di 15c invece dei prescritti 20c, accettata solo per il mese di gennaio ma spesso veniva tassata.

E' così rara come ho letto?
Un salutone.

Buongiorno Andrea,Andrea61 ha scritto: 14 agosto 2017, 11:23 In realtà qualcuno (forse tra coloro che non avevano un regolare scambio di posta col Pontificio) continuò ad affrancare per soli 15 centesimi anche successivamente, probabilmente equivocando sulla tariffa per l'interno. Tali lettere sottoaffrancate erano generalmente tollerate. E' il caso, ad esempio, della seguente lettera spedita da Perugia il 6 marzo. La lettera venne poi tassata in arrivo a Roma per 3 bajocchi secondo la "teorica" tariffa interna pontificia.
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Buongiorno Andrea,Andrea61 ha scritto: 14 agosto 2017, 11:23 E' il caso, ad esempio, della seguente lettera spedita da Perugia il 6 marzo.
Paolo,paolo.lepore ha scritto: 14 agosto 2017, 13:53 E' la data più tarda a me nota della "tariffa" tollerata da 15 cent per lo Stato Pontificio.
Buonasera Erik e grazie anzitutto per l'intervento.Erik ha scritto: 14 agosto 2017, 18:28 Ottima scoperta, Bruno, complimenti!![]()
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Solo per delineare bene i termini della questione: da quanto ho capito (purtroppo non ho il testo originale del Bullettino Postale n.12 del dicembre 1862) non si tratterebbe di una tariffa ufficiale vera e propria di 15 centesimi durata un mese (anche perché, se così fosse stato, penso che sarebbe stata annunciata in Gazzetta Ufficiale, non solo sul Bullettino Postale), ma del fatto che - pur essendo in vigore la tariffa da 20 c. - per un mese gli uffici avrebbero tollerato eventuali lettere impostate con affrancatura da 15 c., giusto? (poi, in realtà la tolleranza si spinse anche oltre, come dimostra la lettera postata da Andrea).
In ogni caso, ciò nulla toglie all'interesse del pezzo![]()
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