Gli utilizzi del Mercurio azzurro
Moderatore: fildoc
Re: Austria, Mercurio secondo tipo, certificato Cilio
la distinzione fra annulli in partenza singoli o multipli pensandoci poteva avere una ragione precisa
un giornale singolo inviato a Cuvio o a Corna era inoltrato da solo come una semplice lettera e facilmente era timbrabile dall'ufficio di partenza
il pacco di giornali per Verona o Milano invece era certamente grosso e avrebbe comportato per l'ufficio spedizioni la necessita' di aprirlo per timbrare le singole copie e poi riconfezionarlo per la spedizione,
mentre in arrivo aperto il pacco poi si procedeva alla distribuzione e non vi era da riconfezionarlo.
quindi la variazione aveva un riscontro pratico.
Infine la data era relativa in quanto i giornali erano di fatto datati
questo spiega l'uso di una grande varieta' di annulli anche muti
di annulli di fatto usati solo in arrivo
e in alcuni casi dichiaratamente di distribuzione.
Poi ripeto ho la sensazione che moltissimi non ricevevano nessun timbro!
E la conseguenza sono la marea di mercuri azzurri nuovi senza colla che guardati con il microscopio hanno spesso dei minutissimi residui di inchiostro postale, come se fossero passati dai tavoli di timbratura senza essere degnati di particolare attenzione.
infatti mentre per i francobolli per le lettere sono frequenti i segni di penna per la demonetizzazione quando il timbro era evanescente o poco evidente sui giornali questo fenomeno di fatto non esiste se non sporadicamente.
Una ulteriore dimostrazione che i postali non curavano molto la timbratura di questi francobolli specifici, senza il valore dichiarato e che neppure vendevano direttamente!
un giornale singolo inviato a Cuvio o a Corna era inoltrato da solo come una semplice lettera e facilmente era timbrabile dall'ufficio di partenza
il pacco di giornali per Verona o Milano invece era certamente grosso e avrebbe comportato per l'ufficio spedizioni la necessita' di aprirlo per timbrare le singole copie e poi riconfezionarlo per la spedizione,
mentre in arrivo aperto il pacco poi si procedeva alla distribuzione e non vi era da riconfezionarlo.
quindi la variazione aveva un riscontro pratico.
Infine la data era relativa in quanto i giornali erano di fatto datati
questo spiega l'uso di una grande varieta' di annulli anche muti
di annulli di fatto usati solo in arrivo
e in alcuni casi dichiaratamente di distribuzione.
Poi ripeto ho la sensazione che moltissimi non ricevevano nessun timbro!
E la conseguenza sono la marea di mercuri azzurri nuovi senza colla che guardati con il microscopio hanno spesso dei minutissimi residui di inchiostro postale, come se fossero passati dai tavoli di timbratura senza essere degnati di particolare attenzione.
infatti mentre per i francobolli per le lettere sono frequenti i segni di penna per la demonetizzazione quando il timbro era evanescente o poco evidente sui giornali questo fenomeno di fatto non esiste se non sporadicamente.
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Fildoc
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Fildoc
- francesco luraschi
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Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro
Questo è un bel pezzo nonostante nel tempo sia stato ridotto a frammento dato che si legge sull'etichetta incollata Reggio di Modena, ovvero una destinazione estera.
Una volta staccato dal giornale il francobollo per gazzette rimarrebbe inusuale solo per la demonetizzazione avvenuta per mezzo del bollo di distribuzione. In questa forma, e conoscendo le varie disposizioni, si può apprezzare in pieno la particolarità del pezzo: solo nel 1851 i francobolli per gazzette da 3 centesimi rimasero validi per l'estero.
E infatti sul giornale si legge: 26 febbraio 1851!
Quindi un giornale per l'estero con tariffa interna assolta con francobollo per giornali a sua volta annullato con un bollo di distribuzione ... !
Più avanti per questo genere di invio si sarebbe dovuto ricorrere ai francobolli della postalettere a tariffa dei sottofascia, ovvero cent.5/lotto indipendentemente dalla distanza.
Francesco
Una volta staccato dal giornale il francobollo per gazzette rimarrebbe inusuale solo per la demonetizzazione avvenuta per mezzo del bollo di distribuzione. In questa forma, e conoscendo le varie disposizioni, si può apprezzare in pieno la particolarità del pezzo: solo nel 1851 i francobolli per gazzette da 3 centesimi rimasero validi per l'estero.
E infatti sul giornale si legge: 26 febbraio 1851!
Quindi un giornale per l'estero con tariffa interna assolta con francobollo per giornali a sua volta annullato con un bollo di distribuzione ... !
Più avanti per questo genere di invio si sarebbe dovuto ricorrere ai francobolli della postalettere a tariffa dei sottofascia, ovvero cent.5/lotto indipendentemente dalla distanza.

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Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro


Curioso documento postale.
È un francobollo per giornali emesso dall'Austria, usato nel Lombardo Veneto, annullato con un timbro di distribuzione LV, spedito all'estero!!!


Si può identificare il timbro di distribuzione 3 (Verona?)? probabilmente annullato in transito?




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Marino
Sostenitore dal 2010
Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi
Colleziono "Numeri 1" dal 1840 al 1860
Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
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- francesco luraschi
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Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro
Dall'etichetta e dal titolo si deduce che il giornale era "Il Friuli" pubblicato a Udine.
E' quindi probabile che il bollo annullatore sia il DISTRIBUZIONE/3 di questa località.
Francesco
E' quindi probabile che il bollo annullatore sia il DISTRIBUZIONE/3 di questa località.

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Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro


In tutto questo c'è qualcosa che mi sfugge.francesco luraschi ha scritto: 5 settembre 2017, 19:59 Dall'etichetta e dal titolo si deduce che il giornale era "Il Friuli" pubblicato a Udine.
E' quindi probabile che il bollo annullatore sia il DISTRIBUZIONE/3 di questa località.
Francesco


La targhetta sul giornale con l'indirizzo estero e l'annullo del francobollo come distribuzione LV, mi fanno pensare...
Se l'indirizzo fosse stato aggiunto postumo per fare una rarità, sarebbe tutto chiaro...




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- francesco luraschi
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Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro
OK,
qualche considerazione.
Al possibile falso non avevo proprio pensato pur avendo notato che in trasparenza sotto la fascetta si intravedono delle parole stampate: però so per certo che le fascette venivano preparate anche utilizzando fogli vari già stampati girati dall'altra parte.
Il frammento effettivamente non è firmato ma la dida della casa d'asta non prende neppure in considerazione la destinazione estera. Probabilmente una perizia si sarebbe soffermata sull'abbinamento francobollo+annullo, dubito che si sarebbe addentrata sulla fascetta più o meno originale: o il perito non era a conoscenza della possibilità di invio all'estero possibile solo nel 1851 e questo caso l'ha mandato in crisi o, al contrario, l'eventuale falsario doveva essere ben ferrato in materia dato che ha pescato proprio un giornale di quell'anno.
Semmai c'è da chiedersi come mai Udine utilizzò un bollo di distribuzione in partenza.
Sappiamo però che la casistica di annullamenti su francobolli per giornali è ampia: inizialmente andavano resi inservibili "mediante il timbro di obliterazione" non meglio definito e solo nel marzo del 1851 venne specificato "mediante l'impressione del timbro da gazzette".
Cosa che non si è sempre verificata.
Ecco quindi due casi altrettanto significativi per l'estero che non lasciano dubbi: la dida spiega bene la differente modalità di spedizione possibile nel tempo, prima con gli specifici francobolli per gazzette (1851) poi con quelli della postalettere, al netto del leit motiv “originale-falso” del nostro settore.
Francesco
qualche considerazione.
Al possibile falso non avevo proprio pensato pur avendo notato che in trasparenza sotto la fascetta si intravedono delle parole stampate: però so per certo che le fascette venivano preparate anche utilizzando fogli vari già stampati girati dall'altra parte.
Il frammento effettivamente non è firmato ma la dida della casa d'asta non prende neppure in considerazione la destinazione estera. Probabilmente una perizia si sarebbe soffermata sull'abbinamento francobollo+annullo, dubito che si sarebbe addentrata sulla fascetta più o meno originale: o il perito non era a conoscenza della possibilità di invio all'estero possibile solo nel 1851 e questo caso l'ha mandato in crisi o, al contrario, l'eventuale falsario doveva essere ben ferrato in materia dato che ha pescato proprio un giornale di quell'anno.
Semmai c'è da chiedersi come mai Udine utilizzò un bollo di distribuzione in partenza.
Sappiamo però che la casistica di annullamenti su francobolli per giornali è ampia: inizialmente andavano resi inservibili "mediante il timbro di obliterazione" non meglio definito e solo nel marzo del 1851 venne specificato "mediante l'impressione del timbro da gazzette".
Cosa che non si è sempre verificata.
Ecco quindi due casi altrettanto significativi per l'estero che non lasciano dubbi: la dida spiega bene la differente modalità di spedizione possibile nel tempo, prima con gli specifici francobolli per gazzette (1851) poi con quelli della postalettere, al netto del leit motiv “originale-falso” del nostro settore.

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Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro
l'ipotesi dell'aggiunta postuma della fascetta è una spiegazione plausibile e semplificante...
ma la correttezza del francobollo
e l'etichetta del "Friuli"
concordante con il giornale
sono intriganti....
generalmente il francobollo era a cavaliere dell'etichetta....ma non sempre
questo fa propendere per l'aggiunta
d'altra parte aver aggiunto la fascetta senza valorizzarne il senso
rende la falsificazione improbabile.
pensiamola autentica e facciamo delle ipotesi
viaggiando sottofascia o comunque chiusa poteva essere che il mercurio avesse viaggiato senza annullo in partenza...
quando il pacco della posta partito da Udine poteva essere aperto per l'inoltro verso Reggio?
La cosa piu' plausibile è Verona
Quindi confermo l'ipotesi fatta:
in smistamento a Verona, vedendo il mercurio immacolato , vi hanno posto un timbro di distribuzione 3
ma la correttezza del francobollo
e l'etichetta del "Friuli"
concordante con il giornale
sono intriganti....
generalmente il francobollo era a cavaliere dell'etichetta....ma non sempre
questo fa propendere per l'aggiunta
d'altra parte aver aggiunto la fascetta senza valorizzarne il senso
rende la falsificazione improbabile.
pensiamola autentica e facciamo delle ipotesi
viaggiando sottofascia o comunque chiusa poteva essere che il mercurio avesse viaggiato senza annullo in partenza...
quando il pacco della posta partito da Udine poteva essere aperto per l'inoltro verso Reggio?
La cosa piu' plausibile è Verona
Quindi confermo l'ipotesi fatta:
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Fildoc
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Fildoc
Re: Austria, Mercurio secondo tipo, certificato Cilio
che comunque il secondo tipo in LV sia stato usato è certo
in questo giornale di Milano recapitato a Como
è palese l'uso del secondo tipo in territorio LombardoVeneto!
Rev LB Mar 2019
in questo giornale di Milano recapitato a Como
è palese l'uso del secondo tipo in territorio LombardoVeneto!
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Fildoc
Re: Gli utilizzi del Mercurio azzurro
Non so se potra' essere di alcuna utilita', ma segnalo che nella prossima asta su internet della Merkurphila, ci sono altri esemplari del Mercurio azzurro con annulli di localita' italiane:
Venezia Vicenza Toscolano Crema Mantova Udine Rev LB Mar 2019
Venezia Vicenza Toscolano Crema Mantova Udine Rev LB Mar 2019
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
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