Le cassette delle lettere e la consegna della corrispondenza

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Enrico5060
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Le cassette delle lettere e la consegna della corrispondenza

Messaggio da Enrico5060 »

Ciao a tutti, Ciao:
desidero condividere questa triste esperienza che ieri nel tardo pomeriggio mi ha davvero fatto male, mi ha molto amareggiato e che molti di voi hanno purtroppo già vissuto.
Come potete vedere dalle fotografie accluse, si tratta di un atto incredibile, inaspettato, impensabile, inaccettabile e, penso di non esagerare nel definirlo terribile!
Ieri alle 18:30 circa, uscendo di casa ho visto la busta inserita “a forza” nella cassetta delle lettere, ben incastrata, con evidenti lacerazioni e strappi, fracassata e, posso dire, senza esagerare, “violentata”? Estrarla è stata un’impresa non facile, cercando di non “ferirla” ulteriormente nel contenuto e nell'affrancatura!
Ho già tollerato altre esperienze molto sgradevoli negli anni scorsi, lungaggini, ritardi, soprusi, meschinità, furbizie e sopportato anche individui grevi, insulsi, faciloni ed impreparati, ma mai avrei pensato di dover subire questo che considero un vero affronto postale!

Mille sono state le giustificazioni e le scuse “ufficiali” per i fatti del passato:
• raccomandata dalla Turchia, ricevuta con un mese di ritardo, (dopo 3, dico tre giorni era già in Italia!) ed ho chiesto conto del ritardo perfino all’associazione filatelica turca, chissà che risate!)
• raccomandate dalla Repubblica Ceca, dalla Serbia e dalla Polonia, ricevute dopo oltre un mese (l’impiegato postale non si preoccupa di controllare neanche il numero della RR e ti guarda con sufficienza, ammiccando alla collega, come se avessi fatto una richiesta quasi assurda)
• acquisto tramite e-bay dagli USA, bloccato a Lonate Pozzolo oltre 20 giorni (tralascio di dettagliare la difficoltà di comunicazione a causa di orari, telefoni occupati e fax malfunzionanti)
• modeste acquisizioni alle aste da Feldmann dalla Svizzera e da Postiljonen dalla Svezia non solo bloccate alla dogana oltre un mese, ma consegnate solo dopo la compilazione di varie dichiarazioni…ed il pagamento di un chiamiamolo “pedaggio”
• numerose affrancature “filateliche” multiple con foglietti dall’Ungheria, (meravigliose buste da 30x20), rovinate irrimediabilmente, con francobolli raschiati e spiegazzati e dentelli rotti.
• Il mancato recapito di una lettera con riconsegna (per fortuna) al mittente per un inesistente “trasferimento”.
• Alcuni avvisi per ritirare delle raccomandate perché assente, nonostante fossimo tutti a casa.

Tralascio poi di commentare gli interventi di DSA o i piccoli pacchi provenienti dalla Germania! (Per un Michel Austria, circa 2 mesi).

L’episodio di ieri sera, comunque, secondo me, supera in gravità, tutti i precedenti.
Come in tutte le attività professionali (e qui sto già abusando di un aggettivo importante) per poter accedere a fare il portalettere o postino, pensavo fossero previsti, (come nel passato), oltre che alcune caratteristiche psico-fisiche attitudinali, dei titoli di studio, la partecipazione ad un concorso per accertarne il possesso, numerosi corsi di aggiornamento…o, in questi tempi più moderni, in caso anche (e giù una bella risata) di eventuale “chiamata diretta”, la rilevazione di queste teoriche caratteristiche di riferimento anche sommariamente (o almeno somariamente).

Il portalettere?
Il portalettere non so chi sia, se abbia ancora una zona ben delimitata, se sia sempre lo stesso individuo, se condivida saltuariamente o sistematicamente la zona con altri colleghi (cioè della stessa tipologia), se abbia degli orari e dei giorni prestabiliti di attività o possa liberamente improvvisare a suo piacimento e, se provveda sempre direttamente alle consegne. Cioè mi chiedo se ad esempio, in caso di partite della nazionale di calcio, di feste e ricorrenze familiari e di sagre particolarmente sentite, sia esonerato e possa demandare a qualche ragazzotto od amico le consegne…
Concretamente qualcuno suona sempre, ed in orari diversi, alcuni campanelli a casaccio, compreso il mio, per farsi aprire il cancelletto d’acceso e poi, sistematicamente non risponde; lascia tutto aperto oppure sbatte il cancelletto, così come scendo, mi rendo conto che non c’è posta per me.
Le consegne avvengono non solo saltuariamente e ad orari diversi, ma talvolta la mattino, spesso al pomeriggio, più spesso alla sera.
Talvolta la corrispondenza di dimensioni vicine ad A4 viene lasciata sopra il gruppo delle cassette per la posta, (meno male) altre appena inserita e piegata nell’imboccatura della cassetta, (soprattutto se c’è scritto di “non piegare” e, pazienza).
Ieri finalmente, questo inserimento forzato, brutale, selvaggio, barbarico e distruttivo.
La busta conteneva una rivista. Ehhh, cosa vuoi che sia? Potrebbe dire qualcuno, ma, non è proprio così! La busta era mia, indirizzata a me, rappresentava, nella sua modestia, una mia scelta, un aspetto del mio hobby…un po’ di me stesso oltre che un costo. La busta conteneva il 200° numero di una rivista filatelica inglese che compiva il suo 51° anno. Era stata affrancata da un signore molto anziano, appassionato e competente filatelico che con cura ha scelto i francobolli e con amorevole attenzione e simmetria li ha posizionati sulla busta…Non scrivo di altri aspetti che ci porterebbero lontano e che vi potrebbero annoiare o di parole quali attenzione, rispetto e dignità.
Ma, se non hai rispetto degli altri, cioè delle persone, degli utenti, del lavoro, in definitiva di te stesso, non puoi non avere cura dei FRANCOBOLLI che servono per AFFRANCARE la CORRISPONDENZA, cioè le BUSTE che sono l’oggetto, l’essenza del tuo, non dico lavoro, ma ameno del tuo stipendio!!!
Scusate la lungaggine e lo sfogo.
Ciao a tutti. Ciao:
Enrico
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debene
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Re: Il postino?

Messaggio da debene »

Ovviamente il tuo è un caso estremo da deplorare e forse ha anche gli estremi per agire
verso le Poste.
Ma in caso contrario, non entrando la busta in cassetta l'avrebbe dovuta lasciar al di sopra.
In questo caso alla mercè di chiunque che avrebbe potuto sottrarla.

E' comunque un problema di sensibilità ed educazione. Col mio postino ormai siamo in sintonia;
sapendo che c'è sempre qualcuno in casa suona per far scendere quando qualcosa non entra in buca.
E' giovane, spero rimanga; non oso pensare se dovesse andar via.

Il degrado professionale è comunque nella nostra società di cui anche il postino fa parte.

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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alessandrom
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Re: Il postino?

Messaggio da alessandrom »

Buonasera,

Un conto sono i ritardi...deplorevoli, succedono anche a me...io mi accontento visto che alla fine arrivano e come collezionista il ritardo non mi pesa poi tanto...e' un hobby e non un lavoro.

Qui il problema e' che le caselle sono piccole, il postino deve fare il giro e magari ha anche fretta perche' gli daranno un certo carico di lavoro...dovrebbe suonare e attendere gli inquilini per tutti i pacchetti fuori misura...mi rendo conto che e' scomodo...e forse e' una cortesia fuori dal loro compito...saranno pagati poco immagino, quindi...

Hanno due sole scelte, o li inseriscono dentro a forza piegando il materiale o lasciano il pacco all'esterno incustodito...qual'e' meglio?

L'unica soluzione che vedo e' di affittare una casella postale alle poste o altri recapiti, oppure far approvare dal condominio la deposizione di una cassetta maggiorata, magari comune, per i pacchi.

Saluti,
Alex
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Enrico5060
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Re: Il postino?

Messaggio da Enrico5060 »

Grazie Sergio, grazie Alex delle osservazioni.
Spesso,come ho detto, la mia corrispondenza ed anche quella degli altri inquilini, quando più grande dell'imboccatura della cassetta, è stata posata sopra il blocco delle cassette, talvolta appena inserita nella feritoia. Quanto accaduto, mi dispiace molto anche perché devo, mio malgrado, concordare con l'affermazione di Sergio: "Il degrado professionale è comunque nella nostra società di cui anche il postino fa parte."
Ciao Enrico Ciao:
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alessandrom
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Re: Il postino?

Messaggio da alessandrom »

Scusate, senza polemica, in generale,

Sapendo di avere una casella piccola e ordinando un oggetto grande....si sa gia' in partenza che si crea un problema di impossibile soluzione.
Che venga inserito dentro piegato o fuori casella a discrezione del postino, qualsiasi soluzione si presta a recriminazioni e richieste di danni.

Quindi l'errore e' del privato che non puo' semplicemente ricevere certi oggetti in quelle condizioni, ma dovrebbe organizzarsi in modalita' diverse, o tariffa raccomandata a mano, corriere, C.P. o allargare la casella condominiale, o farle recapitare ad altro indirizzo.

Poi se nonostante la casella capiente, il pacco arriva danneggiato, allora si' che si puo' parlare di degrado professionale.

Saluti,
Alex
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debene
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Re: Il postino?

Messaggio da debene »

Per come è stata rovinata quella busta si tratta veramente di un esasperato accanimento
nel volerla per forza infilare, consapevoli che si sarebbe rovinata.

Il buon senso dovrebbe guidarci in ogni nostra azione.
Ho capito che nessuno glielo può imporre ma quanti casi ci saranno di plichi extralarge.
Cerca di consegnarla a mano, che diamine!
Finirai dieci minuti più tardi il tuo servizio, ma almeno lo avrai svolto bene!

Ciao:

sergio
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cirneco giuseppe
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Re: Il postino?

Messaggio da cirneco giuseppe »

In effetti da me il postino suona sempre quando ha plichi o riviste voluminose.
Le volte che non ci siamo, lascia il bustone sulle cassette delle lettere.
Solo una volta ho trovato una rivista piegata ed infilata a forza nella buca, ma mi ha spiegato poi il postino, era il suo sostituto perchè era in malattia.
La postina che c'era prima, addirittura, se non c'eravamo infilava il tutto sotto il nostro zerbino :-)
Ed anche le poche volte che mi sono ritrovato i francobolli non annullati ma imbrattati dalla biro era sempre un sostituto.
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Ferdinando
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Re: Il postino?

Messaggio da Ferdinando »

Vorrei contribuire alla discussione, preciso senza nessuna vena polemica ma solo a puro titolo d'informazione e conoscenza, con alcune osservazioni che in parte fanno riferimento alle "Condizioni generali espletamento servizio Postale Universale ed in parte alla esperienza di trentacinque anni di lavoro in Poste Italiane come postino o portalettere. Le lamentele di colui che ha scritto il primo post, Enrico5060, sulla situazione in cui ha rinvenuto la sua busta sono condivisibili da un certo punto di vista ma non da altri e mi spiego. Non entro nel merito dei ritardi dalla partenza all'arrivo all'ufficio di distribuzione della corrispondenza perchè questo non dipende dal portalettere, ma da quello che avviene dal momento che la corrispondenza arriva all'ufficio di distribuzione.

Il portalettere titolare di zona o sostituto ha l'OBBLIGO di portare fuori tutta la corrispondenza, non ho detto recapitarla ma portare tutto fuori si. All'interno di tutta la corrispondenza ci sono le PRIORITA': corrispondenza estera sia normale che a firma, quotidiani, settimanali definiti Press, che pagano un supplemento per essere recapitati lo stesso giorno di uscita, ovviamente le raccomandate e i Pacchi Amazon così in voga in questo momento. E' evidente che la zona del portalettere consente il recapito di tutto tanto meglio altrimenti dopo una certa ora si passa alle priorità. Questo non per cattiva volontà del portalettere o quella che qualcuno potrebbe definire "vagabondaggine" ma semplicemente perchè ci sono delle regole da rispettare. Innanzitutto l'orario per cui vieni pagato ma soprattutto le eventuali ricadute che un eventuale infortunio potrebbe avere fuori orario. Nessun Direttore ti dirà mai che devi tornare entro l'orario riportando indietro la posta, a maggior ragione se il tempo che lavori fuori orario lo fai gratis o quasi. Ci sono problemi relativi agli infortuni e qui parlo come diretto interessato. A Febbraio sono caduto dalla moto aziendale riportando discreti traumi che hanno comportato un infortunio di 120 giorni e postumi stabiliti sia dall'Inail che dal medico della assicurazione privata. La prima cosa che lo stampato dell'Inail chiedeva era a che ora mi fossi fatto male e quale era il mio turno lavorativo. Orario di Lavoro 7,30 - 14,57, infortunio 13,20. Nessun problema. Se l'infortunio fosse avvenuto fuori orario l'Inail avrebbe potuto contestare l'infortunio.
Seconda cosa: dal lontano 1982 mi hanno sempre detto che la zona e quindi il giro del portalettere inizia nel punto più vicino all'ufficio di distribuzione. Attualmente in considerazione che alcuni portalettere portano agli uffici postali situati nel loro giro quello che viene definito "speciale" e cioè il plico o i plichi con le raccomandate per cui è stato emesso un avviso di giacenza per quell'ufficio il portalettere ha l'obbligo di consegnare questo entro una certa ora per cui il giro di consegna può subire cambiamenti.

Passiamo al caso in questione: se non ho letto male il portalettere deve aprire un cancello per arrivare alle cassette postali e già qui siamo fuori regola perchè il paragrafo 4 dell'articolo 22 del sopra citato Condizioni del Recapito dice "le cassette devono essere collocate al limite della proprietà, sulla pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari con l'ufficio postale di distribuzione. Quindi se deve aprire il cancello entra in una PROPRIETA' PRIVATA. Dalla prima immagine si può notare che la cassetta postale aperta è appesa ad un muro bianco, ma non capisco se esterno al portone o addirittura dentro il portone. Per chi non si intende di cassette potrebbe sembrare una bellissima cassetta postale ma per me si tratta di una delle peggiori perchè sono tagliate in un modo che facilità proprio le problematiche descritte dal cliente come viene definito dall'Azienda colui che riceve la corrispondenza. Con questo tipo di cassette le lettere e corrispondenza piccola entrano benissimo dal davanti e da sopra ma comportano proprio queste problematiche di possibile rottura delle buste sia al momento dell'immissione in cassetta ma soprattutto quando si fa il percorso inverso e si vuole sfilare la busta da sopra.. In riferimento al suonare i campanelli a casaccio il cliente e non mi riferisco solamente a colui che ha scritto l'articolo ma in generale dovrebbe pensare al tempo che trascorre dal momento che il portalettere suona un campanello per farsi aprire ed il momento in cui viene aperto il cancello ed il portone. Dopo una settimana il titolare sa esattamente chi è in casa e chi no per cui una volta che chi ha la corrispondenza non risponde si suonano TUTTI gli altri campanelli per farsi aprire e pertanto le rimostranza del cliente che ha aperto e scende e non trova posta a lui indirizzata non hanno motivo di esistere. Mette la cassetta fuori e nessuno gli suonerà in campanello se non in caso di consegna a firma. Fermo restando che quello che sto citando e appare sul sito di Poste Italiane lo dice la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, e non io. In merito al suonare ad orari diversi non conosco la situazione del recapito nella sua città che dal CAP sulla busta 09045 dovrebbe corrispondere a Quartu Sant'Elena e pertanto non so quante aziende private di recapito oltre a Poste Italiane operino in tale luogo. Qualunque ditta anche privata che deve entrare si comporterà esattamente come il portalettere di Poste Italiane. Ritornando alla famigerata busta lacerata l'articolo 22 comma 1 recita " il recapito degli invii semplici è effettuato in apposite cassette accessibili al portalettere installate dal destinatario a proprie spese. LA FORMA E LE DIMENSIONI DELLA CASSETTA E L'APERTURA DEVONO RISULTARE TALI DA CONSENTIRE DI INTRODURVI GLI INVII SENZA DIFFICOLTA' '". In parole estremamente povere vuol dire che il cliente che riceve questo tipo di corrispondenza deve AVERE UNA CASSETTA tale da consentire che la busta entri dentro direttamente. Se poi chiaramente è in un condominio e gli altri non vogliono cambiare le cassette può accadere quello che è accaduto. Vorrei rispondere a Debene che dice di lasciare la posta che non entra in cassetta sopra o addirittura all'altro che dice che il portalettere gliela mette sotto lo zerbino dicendo che lo stesso articolo 22 comma 2 dice " i titolari di cassette NON CONFORMI ALLE CARATTERISTICHE E DIMENSIONI PROVVEDONO AI NECESSARI ADEGUAMENTI. In mancanza il ritiro dell'invio avverrà presso l'ufficio postale o di distribuzione previo avviso." I tempi di giacenza che sono specificati in altro articolo sono di 10 giorni per gli invii semplici, 7 giorni per i pacchi a firma e di 30 giorni per altri tipi di corrispondenza. E quindi il portalettere non è assolutamente obbligato a lasciare qualcosa sopra le cassette a maggior ragione se queste sono fuori dal portone. Stesso dicasi per la miriade di pacchetti e pacchettini che arrivano dall'estero e in particolare dalla Cina. Per quanto mi riguarda quando vado ad un indirizzo con la corrispondenza e non trovo il nome sulle cassette e campanelli, questo viene immediatamente rimandato al mittente con la dicitura sconosciuto su cassette e campanelli. Per quelli che non entrano in cassetta si fa l'avviso e si fa venire il cliente in ufficio a ritirarlo. Non sto a scriverlo tutto ma esiste un articolo anche per questa situazione. Ritorno anche sulla ormai storica diatriba sul portalettere che annulla con la biro o con il pennarello i francobolli non annullati. Lo prevede semplicemente il regolamento e pertanto non ho nessun problema a scrivere sopra ai francobolli, ed in questo caso mi riferisco all'ultimo post, e anche se sono un mezzo filatelico e darebbe fastidio anche a me ricevere buste rovinate, faccio quello che mi dicono e vi spiego anche perchè. Se durante l'orario di lavoro in ufficio una volta preparata la posta nell'ordine di consegna arriva un ispettore che vuol vedere la corrispondenza io gli devo dire prego si accomodi e lui guarda e fa le sue valutazioni e se trova una lettera affrancata ma non annullata e non ho provveduto ad annullare il francobollo sono a rischio SANZIONI DISCIPLINARI come pure se scrivo su una lettera il nuovo indirizzo di un cliente senza che questo abbia attivato un servizio "seguimi". E io mi voglio prendere una sanzione perchè non ho annullato un francobollo o perchè poi colui che lo riceve si arrabbia. Ma per piacere... Spero di avere dato un minimo di risposte o contributi alla discussione ma non posso concludere senza rispondere anche ad altre affermazioni che per quanto mi riguarda sono estremamente fastidiose se non offensive e mi riferisco a quando colui che scrive e dice " come in tutte le attività professionali (e qui sto abusando di una aggettivo importante) con tutte le parole che seguono. Quando sono entrato io nel 1982 c'erano i concorsi per titoli ed io sono entrato presentando il Diploma di Maturità scientifica, la patente di guida ed il certificato di residenza perchè era in ambito provinciale. Ho sostenuto le visite e sono entrato. E sono assolutamente orgoglioso di non avere avuto in 35 anni di servizio una sola nota nota relativa al mio lavoro. Che poi allo scrivente non piaccia il postino è un altro discorso ma vorrei ricordargli che quando è in servizio è a tutti gli effetti un Pubblico Ufficiale, non si spiegherebbe altrimenti perchè possa notificare gli Atti Giudiziari e posta del genere. In merito alle chiamate dirette con cui vengono assunti gli ultimi postini, che per inciso sono tutti a Tempo Determinato e cioè uno/due/tre mesi questi vengono assunti mediante le liste di collocamento. Quando esce un bando di concorso per un tot di posti gli aspiranti sostengono un breve test e poi vengono convocati per la prova pratica di guida della moto e della macchina. Se la superano vengono assunti per il periodo di cui sopra. se poi fanno al caso dell'azienda vengono riconfermati per altri mesi senza però mai superare il limite per l'assunzione definitiva. La perla finale però è quando scrive " se in caso di partite della nazionale di calcio, di feste e ricorrenze familiari e di sagre particolarmente sentite, sia esonerato o possa demandare a qualche ragazzotto o amico le consegne" Questo è veramente offensivo. Forse dove abita lui questo potrà anche accadere ma non credo proprio almeno in Poste italiane e per inciso IO ERO A LAVORARE NEL 1982 QUANDO L'ITALIA VINSE 3 a 2 CON IL BRASILE AI MONDIALI DI SPAGNA. E con questo ho concluso.

Comunque consiglio a tutti i frequentatori del gruppo di scaricare stampare e leggere quello che ho più volte citato "Condizioni generali espletamento Servizio Postale Universale." Basta andare su Google e digitare le parole e appare immediatamente. Forse molte discussioni e lamentele non ci sarebbero neppure.
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cirneco giuseppe
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Re: Il postino?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Gentile Ferdinando, molto interessante il tuo intervento.
Quindi tutte le buche per ricevere la posta sono fuorilegge. O quasi tutte.
Però tutti i negozi le vendono e sono tutte uguali.
Quindi sono tutte (o quasi) poste in luoghi e maniera non consona.
Però tutte sono poste all'interno delle proprietà, specie in quei condomini dove esiste un cancelletto d'ingresso,
un giardino condominiale e più portoncini d'ingresso. Uno per ogni scala.
Quindi il postino, in questi casi, può tranquillamente rifiutarsi di entrare e di consegnare la posta.
Ma forse ho compreso male io.
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Vacallo
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Re: Il postino?

Messaggio da Vacallo »

Ringrazio Ferdinando per le sue spiegazioni sul ruolo del postino e il ruolo delle cassette. Mi sono sempre chiesto come facevano i postini in Italia a poter distribuire le posta in tempi accettabili quando la gran maggioranza delle cassette si trova (almeno nelle città) all'interno di portoni o cortili recintati. In Svizzera la Posta può arrivare al punto di non recapitare più la corrispondenza se le cassette non sono conformi alle regole postali. La corrispondenza deve allora essere ritirata presso l'ufficio postale più vicino. E questo succede, se ne parla nei quotidiani regolarmente. Quelli che si lamentano dei tempi di consegna dovrebbero forse farsi due pensieri sul perchè ed anche sulla posizione della loro cassetta postale.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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Re: Il postino?

Messaggio da debene »

Prendo atto che ci sia questa disposizione sulla giusta e corretta collocazione delle cassette postali nei condomini.

Ma lasciatemi anche dire che da un punto di vista estetico la cosa mi lascia molto perplesso.

Nel mio caso in un palazzo d'epoca, sotto vincolo della Sovraintendenza, dovremmo deturpare la facciata
dello stabile applicando ben dodici cassette, per evitare che il postino faccia due passi in più e entri nel portone?

Sicuramente questo è un caso limite ma esiste e sicuramente non solo nel mio caso!
A volte ci vuole buon senso.

Ciao:

sergio
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Re: Il postino?

Messaggio da Ferdinando »

Per primo rispondo a Giuseppe.

Non ho detto questo e nemmeno lo penso. Ritornando ai famosi articoli delle Condizioni... a questo punto penso che siano chiare TRE cose. La prima le cassette devono stare sulla pubblica via, e se ci fate caso nei palazzi di ultima costruzione è li che vengono posizionate, la seconda che devono avere ben chiari i NOMINATIVI di tutte le persone che la utilizzano in particolare quando nello stesso edificio abitano persone con lo stesso cognome, che spesso non sono neppure parenti o se lo sono a volte neppure si parlano. Terzo le cassette devono avere le dimensioni e l'apertura idonea al tipo di corrispondenza che il cliente riceve. A questo punto entra in ballo il portalettere che non si rifiuterà MAI DI ENTRARE in una proprietà privata per accede alle cassette a meno che non ci siano casi sciolti nel giardino o nelle vicinanze. Ho spiegato questi particolari perchè spesso sono questi che fanno la differenza nella consegna. Quando consegno la posta nel mio normale giro fondamentalmente non ci sono grossi problemi perchè un po' alla volta ho avvisato tutti. Questo non vuol dire che tutti hanno messo la cassetta fuori o l'ha messa delle dimensioni idonee. Ho semplicemente spiegato, con l'ausilio di una copia delle Condizioni... fornitami dal Direttore del mio ufficio dove vengono riportate le cose che ho scritto. Quindi ho detto semplicemente che Poste Italiane NON PUO' IMPORRE NIENTE al cliente e che se cassette le vogliono dentro le tengono dentro ma io mi ritengo ASSOLUTAMENTE LIBERO di suonare tutti i campanelli per farmi aprire il portone , secondo se non c'è il nome sulle cassette e campanelli rimando tutto indietro con la dicitura "Sconosciuto su cassette e campanelli", e terzo se gli arrivi non entrano in cassetta dopo avere suonato il campanello dell'interessato lascio l'avviso di giacenza e il destinatario munito di documento di identità viene a ritirare il tutto all'Ufficio di distribuzione che spesso NON COINCIDE con quello dove vengono mandate le raccomandate per la giacenza in caso di assenza del destinatario. Mi spiego meglio: se il cliente nella stessa mattina ha una raccomandata ed un plico come quello di Enrico ed io gli suono e lui non mi risponde vengono emessi DUE distinti avvisi: uno per l'ufficio di giacenza della raccomandata, avviso che quasi dappertutto è emesso dalla stampante del palmare del portalettere. In questo avviso che somiglia allo scontrino del supermercato ci sono tutte le informazioni per il ritiro orari indirizzo dell'ufficio e chi può ritirarlo, per l'oggetto non a firma viene emesso un secondo avviso in questo caso per l'Ufficio di Distribuzione che al 99% NON COINCIDE con l'altro e quindi il cliente si fa due viaggi per avere le due cose. Spero di avere chiarito i dubbi su questo punto. Vi racconto un caso particolare nel mio giro che rende bene la varietà delle situazioni che il portalettere può incontrare durante il giro di consegna. In una via ad un certo civico ci sono SEI campanelli. Fino ad un mese fa le cassette erano tutte interne, ora CINQUE condomini, molto probabilmente esasperati dal continuo suonare del campanello, dove abito e lavoro ci sono almeno cinque o sei aziende di recapito private, le hanno comprate corrispondenti ai criteri di cui sopra e le hanno messe fuori. Un solo inquilino ha preferito mantenere all'interno la propria cassetta. Come ho detto poste Italiane NON PUO IMPORRE NIENTE. La prima ed unica volta che dopo avere immesso la corrispondenza nelle cassette fuori ho suonato un campanello per entrare e mettere la posta in cassetta al sesto condomino mi è stato gentilmente fatto notare che avendola lui e altri quattro fuori non dovevo suonare alcun campanello per mettere la posta del sesto in cassetta. Ho ritenuto plausibile la risposta e da quel giorno se l'intestatario della cassetta interna ha posta gli suono e se non risponde attacco al portone l'avviso di giacenza per ogni pezzo a lui indirizzato.

Risposta a Vacallo.

Concordo con quanto da lui scritto sulla Svizzera e sono convinto che nessuno che si reca all'ufficio postale per ritirare la corrispondenza non recapitata si permette di discutere la normativa e quanto fatto da l portalettere. E' molto interessante anche il riferimento che fa riguardo ai tempi di consegna. Non ricordo esattamente quanti punti di consegna ha la mia zona fra ditte, negozi e abitazioni. Ogni casellario su cui viene divisa e preparata la posta per la distribuzione ha 496 spazi e quasi sempre vengono tutti utilizzati singolarmente, uno per numero civico, da cui in teoria 496 punti di consegna, a meno che la ditta abbia un volume di corrispondenza tale da richiedere due o tre spazi, oppure un palazzo che ha 12 o 14 o 16 condomini per cui sono necessari i soliti due o tre spazi. Diciamo quindi che siano sui 480/490 punti di consegna. Ora provate a pensare alla differenza che fa in termini di tempo nella consegna della corrispondenza l'avere la cassetta fuori dal cancello se si tratta di una ditta dove spesso devi entrare perchè non l'hanno fuori o non l'hanno proprio e rischi anche di avere un incidente con i loro mezzi in manovra in una proprietà privata, sono fatti realmente accaduti, oppure avere 100 palazzi con le cassette fuori dove in un brevissimo tempo immetti tutta la corrispondenza e riparti per il numero successivo oppure aspettare nei soliti 100 palazzi che una persona apra il cancello ed il portone per entrare e immettere la corrispondenza in cassetta, magari prendendosi anche i rimbrotti o gli accidenti di chi apre e ti dice "ma perchè suoni sempre a me anche se non ho niente"? Questo comporta lavorare bene o male e soprattutto riuscire a distribuire tutto quello che viene definito "corriere giornaliero". Se tutti hanno le cassette fuori si arriva a distribuire tutto, se ad ogni civico si perde tempo l'ultimo rischia di vedere consegnata la posta il giorno dopo. Come ho detto nel post precedente il portalettere deve portare tutto fuori ma non ha l'obbligo di recapitare tutto andando fuori orario per le problematiche che anche spiegato. Aggiungo anche una cosa che non molti conoscono anche fra i portalettere in servizio e me l'ha detta uno dell'Ispezione alcuni anni fa. Il portalettere per rimanere a consegnare fuori orario il proprio "corriere" dovrebbe avere l'autorizzazione scritta del Direttore che ti autorizza al fuori orario, chiaramente pagato, e l'autorizzazione scritta dello stesso Direttore all'utilizzo del mezzo aziendale fuori orario proprio per le eventuali problematiche con l'inail in caso di infortunio, ma quasi tutti fanno finta di niente e come dice "va tutto bene finchè non succede niente".
Riprendendo il discorso relativo alle Condizioni.... all'ultimo punto compare la parola Universale. E' questa la parola che differenzia Poste Italiane dalle Agenzie Private che possono sceglier, con la liberalizzazione dei servizi cosa portare e dove portare quello che scelgono di portare. Essendo un business evidentemente scelgono solo la città o le zone limitrofe dove ci sono grandi palazzi e uffici e quindi il numero dei pezzi da consegnare è superiore e quindi superiore il guadagno. Poste Italiane non può fare questa scelta ma è OBBLIGATA a recapitare tutto e dovunque. Essendo universale P.I. aveva ed ha un contributo dallo Stato per integrare i costi di questo tipo di servizio. Mi spiego meglio: su un cliente decide di fare l'abbonamento ad un quotidiano perchè abita in un posto distante da una edicola o semplicemente perchè non gli va di prendere la macchina e scendere a comprarselo, il portalettere ogni ogni prende la moto o l'auto e va a consegnarlo all'indirizzo magari facendo tre o quattro km all'andata e altrettanti al ritorno a volte di strada sterrata, rischiando anche di rompere i mezzi. Questo contributo ogni anno è stato ridotto e non so esattamente se esiste ancora e a quanto eventualmente ammonta in termini economici. Quanto ci rimette di tempo e soldi Poste Italiane per fare questo servizio? Esiste una possibilità chiamata "cassette modulari" che P. I. è disponibile ad installare all'inizio della via a proprie spese dove il portalettere arriva apre immette la corrispondenza e riparte. Se il cliente non accetta P.I. non le può imporre.

Risposta a Debene.

Comprendo la tua osservazione relativa alle problematiche relative alla installazione di cassette, sia singola che 12 come nel tuo caso in un palazzo storico dove la Sovrintendenza non ti da l'autorizzazione ad installarle oppure in caso di casa singola o bifamiliare a bucare il portone per creare un varco per immettere la corrispondenza nella cassetta che viene messa all'interno del portone. Io abito e lavoro ad Arezzo e un caso simile mi è accaduto anni fa. Ad un civico di due abitazioni in pieno centro storico dove nel normale orario di lavoro del postino in casa non c'era nessuno per aprire, fu negato il permesso della cassetta gli inquilini furono costretti ad aprire una Casella Postale dove veniva immessa la posta e loro nel pomeriggio andavano a ritirarla. ma eravamo ai tempi in cui le Caselle Postali erano gratuite, figuriamoci ora che sono a pagamento. Per cui nel tuo caso il problema non sono i due passi che il portalettere deve fare per accedere alle cassette, ma l'importante è che nel tuo palazzo siano consapevoli che se chi ha la posta e non è in quel momento in casa gli altri non abbiano problemi ad aprire e non si lamentino se dopo scendono e non trovano niente in cassetta.

Concludo questo mio post dicendo che resto a disposizione degli amici del forum per ogni eventuale chiarimento inerente al mio lavoro e che soprattutto sia nelle mie possibilità a rispondere.
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Enrico5060
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Re: Il postino?

Messaggio da Enrico5060 »

Gentile Signor Ferdinando, buongiorno.
Ammetto senza difficoltà di aver sempre ignorato il regolamento relativo alle modalità di consegna della posta e soprattutto ciò che lei ha ben dettagliato sul posizionamento delle cassette per le lettere e sulle dimensioni che dovrebbero avere. Prendo atto e provvederò ad adeguare le dimensioni della cassetta o ad aderire al servizio “Seguimi” che fra l’altro, alla sua uscita mi venne proposto anche di provare. Ho parlato serenamente e francamente con il postino che mi ha ben spiegato il perché degli orari diversi di consegna, dei diversi campanelli suonati, delle ore di lavoro in più gratis e addirittura mi ha accennato anche ad un altro grave problema fonte per lui di continua preoccupazione, cioè il rischio di furti.
Quanto all’episodio della rivista, inserita nella feritoia si è con franchezza scusato e così, ci siamo lasciati serenamente in pace, con reciproca comprensione: io per alcuni aspetti difficili del suo lavoro, lui per le mie esigenze “filateliche”.
Quanto agli episodi di scarsa professionalità, che ho citato, pur essendo accaduti nel corso di anni ed in prevalenza nel periodo stivo, per uno di essi, anni fa, parlai anche con una dirigente dell’Ufficio di Distribuzione, che mi disse, in relazione al postino “…adesso non c’è più”. Presi atto della cosa e tutto finì lì.
Infine, la cosa che più ci tengo a dirle signor Ferdinando, è che io ho il massimo della stima per chi esercita qualsiasi attività professionale e soprattutto non posso che avere il massimo della simpatia per la figura del postino anche perché lo sono stati con orgoglio, impegno dedizione e sacrificio, in tempi anche difficili, mio nonno e mia zia. Anche una delle mie sorelle lavora alle poste da oltre trent’anni, con diploma di liceo scientifico e naturalmente dopo regolare concorso.
Buona domenica
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cirneco giuseppe
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Re: Il postino?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Continuo a non comprendere.
Se Poste non può imporre le proprie misure, perchè io non devo pretendere le mie?
Del resto la consegna della corrispondenza viene pagata a monte ed io pretendo che mi venga consegnata in base al controvalore pagato.

Giustissimo che se il plico non entra nella cassetta sia o riportato in ufficio o lasciato sulle cassette.
Ma non deve essere rovinato in alcun modo. E' stata pagato un controvalore per la consegna di un oggetto integro ed integro deve essere consegnato.
Non vedo altre alternative o scuse.
Che la postina infilava il plico sotto lo zerbino, sono pienamente cosciente che fosse un atto di pura cortesia e non un obbligo, ci mancherebbe altro.
Che le nuove costruzioni abbiano fuori le cassette, a parer mio (mi scuso) non corrisponde a verità. Può essere esatto solo per quelle costruzioni di massimo 4 inquilini,
tipo villetta quadrifamiliare, ma tutti i condomini hanno le cassette all'interno dei portoni o portoncini d'ingresso e lo si continuerà a fare perchè non ci sono normative di alcun genere.
Se fosse un obbligo legale porre le cassette all'esterno o di dimensioni legalmente fissate da Poste, lo si sarebbe già fatto.
Invece, a mio parere, sono solo indicazioni.
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medor
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Re: Il postino?

Messaggio da medor »

Ciao Ferdinando,
molto interessanti le cose che hai scritto. (Come sempre quando interviene qualcuno che conosce veramente le cose, perchè opera nell'ambiente).
Mi pare che ultimamente il lavoro del portalettere sia rallentato anche dai numerosi volantini pubblicitari (tipo offerte del supermercato) che ostruiscono l'apertura delle cassette e rendono difficile o impossibile introdurvi la corrispondenza.
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4everDepecheMode
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Re: Il postino?

Messaggio da 4everDepecheMode »

cirneco giuseppe ha scritto: 15 ottobre 2017, 13:20 Giustissimo che se il plico non entra nella cassetta sia o riportato in ufficio o lasciato sulle cassette.
Ma non deve essere rovinato in alcun modo. E' stata pagato un controvalore per la consegna di un oggetto integro ed integro deve essere consegnato.
Enrico non aveva una cassetta adatta per la consegna del plico. Il postino ha sbagliato ad infilarla a forza, perché la corretta procedura sarebbe stata quella di suonare il campanello del destinatario e, in caso di assenza, riportare in ufficio l'oggetto, emettendo un avviso di giacenza.

Quanto al discorso delle cassette esterne, a me risulta esserci una legge da tanti anni, che lo preveda. In Italia purtroppo nessuno controlla ed ognuno fa come crede.
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Enrico5060
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Re: Il postino?

Messaggio da Enrico5060 »

4everDepecheMode ha scritto: 15 ottobre 2017, 14:34
cirneco giuseppe ha scritto: 15 ottobre 2017, 13:20 Giustissimo che se il plico non entra nella cassetta sia o riportato in ufficio o lasciato sulle cassette.
Ma non deve essere rovinato in alcun modo. E' stata pagato un controvalore per la consegna di un oggetto integro ed integro deve essere consegnato.
Enrico non aveva una cassetta adatta per la consegna del plico. Il postino ha sbagliato ad infilarla a forza, perché la corretta procedura sarebbe stata quella di suonare il campanello del destinatario e, in caso di assenza, riportare in ufficio l'oggetto, emettendo un avviso di giacenza.

Quanto al discorso delle cassette esterne, a me risulta esserci una legge da tanti anni, che lo preveda. In Italia purtroppo nessuno controlla ed ognuno fa come crede.
(Ignorantia legis non excusat...) Ho letto oggi il Decreto del 9 aprile 2001 e quali sono gli obblighi normativi che derivano da questo decreto. Il Ministero delle Comunicazione, attraverso il Decreto del 9/04 2001 detta gli obblighi che il cittadino deve rispettare nel posizionamento e nella scelta della cassetta postale. La normativa del 2001 prevede che la cassetta debba essere collocata in una posizione che non crei problemi, difficoltà o pericoli all'operatore che consegna la posta...
Vale a dire, senza voler alimentare polemiche, che ci piaccia o no, che siamo, in maggioranza, quanto a cassette, irregolari!!!
A parte, comunque il caso personale, le riviste e se possibile le affrancature sarebbe bene, auspicabile, non venissero danneggiate.
Grazie delle notizie a Ferdinando, ciao a tutti.
Ciao:
Enrico
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Re: Il postino?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Sono andato a leggere,
è vero avete ragione è un decreto ministeriale.
Ma ...
L'art. 48 d.m. 9 aprile 2001, che dedicato ad Adeguamento delle cassette non conformi, recita:

I titolari di cassette non conformi alle specifiche richieste da Poste italiane provvedono ai necessari adattamenti entro un termine concordato con l'ufficio richiedente.

Insomma finché le poste non chiedono l'adeguamento nessuno potrà veramente considerarsi fuori legge.
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Re: Il postino?

Messaggio da debene »

la cassetta debba essere collocata in una posizione che non crei problemi, difficoltà o pericoli all'operatore che consegna la posta...
...quindi le cassette dentro il portone sono regolari mi sembra di capire.

Ciao:

sergio
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Re: Il postino?

Messaggio da alessandrom »

cirneco giuseppe ha scritto: 15 ottobre 2017, 15:57 Sono andato a leggere,
è vero avete ragione è un decreto ministeriale.
Ma ...
L'art. 48 d.m. 9 aprile 2001, che dedicato ad Adeguamento delle cassette non conformi, recita:

I titolari di cassette non conformi alle specifiche richieste da Poste italiane provvedono ai necessari adattamenti entro un termine concordato con l'ufficio richiedente.

Insomma finché le poste non chiedono l'adeguamento nessuno potrà veramente considerarsi fuori legge.
L'adeguamento e' decretato dalla legge ("provvedono")....le specifiche di Poste erano pubblicate al tempo del decreto, non penso che debbano spedire una lettera ad ogni cittadino, visto che c'e' la legge.
Mi pare che il "termine concordato" sia da intendersi che le Poste non interromperanno il servizio in attesa di adeguamento, cioe' si dice alle poste di attendere ancora un po'.....prima di non consegnare piu' perche' i titolari sono non conformi.

L'attesa dura da 16 anni, dimostrazione questa che gli italiani non prendono minimamente in considerazione le leggi che non gli garbano, attaccandosi a qualsiasi cavillo, anzi si convincono intimamente che la legge dica esattamente quello che pensano loro!

Per fortuna che da noi il postino suona sempre (almeno) due volte!

Saluti,
Alex
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