L'argomento mi interessa molto, ma trovo così poche informazioni e spesso contraddittorie che, per quanti ne abbia visti comparire in asta, mi sono sempre trattenuto dall'acquisto in attesa di saperne di più.
Mi limito a scrivere due cose sui saggi Re
in nero seguendo il "Catalogo specializzato di saggi adottati e non adottati ecc. ecc." di V. Rossi.
Saggi S-8 (il tipo che Aurelio ci ha mostrato in colore e in nero e il tipo del 2° esemplare di Laurent)
ORIGINALI: carta bianca di medio spessore.
RISTAMPE: in nero
dal conio originale su foglietti di medio spessore
in avorio, calcoduplicate. (p. 25)
Ma se sono tratte dal conio originale come possono essere calcoduplicate? Sarò ignorante, ma mi pare che le due cose si contraddicano.
E poi l'esemplare azzurro di Aurelio, che presumo sia originale, vi sembra su carta bianca o avorio? Sembra vero il contrario rispetto a quanto scrive il Rossi.
S-13 segnatasse
ORIGINALI: carta bianca di medio spessore.
RISTAMPE: in nero su foglietti di medio spessore
in avorio, calcoduplicate dal conio originale. (p. 35)
Qui non c'è contraddizione, forse a p. 25 doveva scrivere "calcoduplicate dal conio originale" come qui.
S-16 telegrafo; stemma o effigie
ORIGINALI: carta di vari spessori. (p. 37)
MA non dice di che colore sia.
Ce n'è uno anche con la stampa in nero
S-18 periodici franchi; stemma o effigie in cornice ovale
ORIGINALI: carta di vari spessori con gomma giallognola o senza. (p. 39)
S-22 servizi amministrativi; stemma o effigie (praticamente i tipi del 3° e del 1° esemplare di Laurent)
ORIGINALI: carta di medio spessore; gomma giallastra. (p. 43)
In nero c'è il tipo "c" effigie entro un tondo
ATTENZIONE: di questo tipo esiste anche la versione (originale) stampata solo in tipografia (in colore) e senza rilievo (= tipo "d").
PROVE DI CONIO (p. 45):
su foglietto di medio spessore in nero su
AVORIO (come nelle ristampe sopra citate?)
Esistono prove di conio di tutti i tipi sopra elencati; ma se sono su avorio; come le distinguo dalle ristampe? Dall'analisi della parte in rilievo? Ma qualcuno ha mai pubblicato un rilievo originale e un rilievo calcoriprodotto per farne un confronto?
Poi in fondo alla pagina Rossi aggiunge:
"
Sono note delle riproduzioni dal conio originale" [???] "
dei primi del 1900".
A parte il fatto che in Italiano si può scrivere solo "primi del Novecento" o "primi del '900" perché 1900 indica solo quel preciso anno (e c'è su tutti i libri di grammatica)...
a me piacerebbe sapere, sulla base di queste ultime indicazioni come fate a distinguere fra gli esemplari stampati in nero: 1 le ristampe dei saggi; 2 le prove di conio; 3 le ristampe delle prove di conio?
Intervenite, criticate, correggetemi e aggiungete, please!
Amedeo
P.S.: mentre scrivevo scartabellavo il Catalogo e tutte le pagine si sono staccate dalla copertina alla quale erano semplicemente incollate; ma visto il costo del volume e la grammatura della carta non si poteva almeno sfornarlo in versione rilegata anziché in brossura? GRRR!