Macciò, Didaco, avvocato, politico, disegnatore, pittore, (Pistoia 1817-1862)
Didaco Macciò nacque a Pistoia il 15 giugno 1817 dal notaio Michelangiolo e da Assunta Arrigoni, famiglia della borghesia professionale toscana di forti sentimenti patriottici. Avvocato, (studiò Giurisprudenza a Pisa), fu uno dei più attivi patrioti pistoiesi ed ebbe un ruolo politico di un certo peso nella Pistoia risorgimentale. Inizialmente di tendenze democratiche, fece parte della Società degli amici del popolo (nata a Pistoia nel 1847) e fu uno dei deputati pistoiesi all'Assemblea costituente toscana del 1849. Costretto a fuggire in Francia dopo la restaurazione granducale, tornato a Pistoia riprese l'attività patriottica e nel 1856 venne nominato presidente del comitato distrettuale pistoiese della Società nazionale, un'associazione costituita proprio quell'anno a favore dell'unità italiana. Nel 1861 fu eletto deputato al Parlamento nazionale. Morì il 6 gennaio 1862. Fratello di Licurgo, console italiano a Tunisi, Corfù e Santiago del Cile e di Demostene, disegnatore, pittore e direttore del museo archeologico di Fiesole.
Interessante il "sistema elettorale "...ecco come venne eletto..
Le elezioni del 1861 si svolsero sulla base della legge elettorale del Regno di Sardegna del 1848,[1] che riconosceva il diritto di voto agli uomini di età superiore a 25 anni, alfabeti e che pagassero un certo ammontare di tasse (40 lire l'anno, salvo eccezioni per residenti in determinati territori o per categorie professionali). Il sistema elettorale era un classico maggioritario a doppio turno con collegi uninominali (443 collegi): risultavano eletti al primo turno i candidati che riportavano più del 50% dei voti e voti pari ad almeno un terzo degli aventi diritto al voto, altrimenti si teneva il ballottaggio.Gli aventi diritto al voto erano 418.696 persone su circa 22 milioni di abitanti.

Guido