Il traffico postale e telegrafico al momento dell'unificazione

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virgilio.terrachini
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Il traffico postale e telegrafico al momento dell'unificazione

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IL TRAFFICO POSTALE E TELEGRAFICO IN ITALIA AL MOMENTO DELL'UNIFICAZIONE.

Anche poste e telegrafi presentavano notevole differenze nel 1861.
La corrispondenza al momento della riunificazione italiana registra nel 1862 una media annua nazionale di 3,29 lettere e di 4,88 stampe per abitante, nel compartimento postale del Piemonte la media saliva a 6,09 lettere e 5,28 stampe per abitante, in Toscana ed Umbria 3,07 lettere e 1,26 stampe per abitante, media che scendeva ulteriormente nel compartimento di Napoli a 1,66 lettere e 0,69 stampe per abitante.

Dispacci telegrafici
Anche il numero dei dispacci telegrafici registra un grande divario al momento dell’unità, il solo compartimento di Torino registrava introiti annuali per lire 747.882, Milano (esclusa Mantova non annessa) per lire 379.253, Bologna lire 230.340, Pisa lire 357.127, Cagliari lire 40.428, mentre i compartimenti dell’ex Regno delle Due Sicilie registravano introiti annuali per Napoli di lire 313.889, Foggia lire 130.405, Cosenza lire 45.700 e Palermo 230.701. In pratica il solo compartimento di Torino registrava per dispacci telegrafici un importo (lire 747.882) superiore a quello di tutto l’ex Regno delle Due Sicilie (lire 720.695). I dati riportati non considerano i dispacci inviati dai 91 uffici delle Società ferroviarie, aperti anche al servizio statale ed ai privati, fatto che aumenta il numero dei dispacci effettuati dalle sedi del nord-centro, in quanto all'epoca le ferrovie erano in gran parte allocate nella parte centro-settentrionale della penisola.

La scarsità di traffico postale e telegrafico nei territori meridionali era indice di ridotti scambi economici e di scarsa alfabetizzazione.

Fonte: Annuario Statistico Italiano anno 1864, pag. 109.

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