Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Buon pomeriggio a tutti,
mi piacerebbe sapere se tra i tanti collezionisti esperti qui presenti, qualcuno abbia in collezione o in archivio fotografico, una lettera via di mare Livorno-Civitavechia, affrancata con questa particolare tariffa (io non ne ho viste, ma spero di essere smentito):
Era descritta in asta come segue:
Partendo dal presupposto che nel '63, proprio la legge postale e la sua interpretazione diede vita a tariffe diverse, a seconda che il Comandante considerasse quel porto come un porto Italiano o Estero o addirittura che rinunciasse al suo compenso, qui vedo difficile una tariffa di 5 cent ( per citta ???) + 5 cent per il trasporto.
Probabilmente chi ha scritto la didascalia è stato fuorviato dal trattamento che Genova riservava, negli anni antecedenti, alle lettere partenti dalla città, offrendo appunto una tariffa agevolata di 5 cent + il compenso del Capitano.
Molto verosimilmente la storia andò diversamente. La lettera fu, evidentemente, impostata direttamente sul battello o imbucata nella sua cassetta postale prima di salpare. Spesso i vapori commerciali lasciavano il porto in tarda serata o alle prime luci dell'alba, quando gli uffici postali erano chiusi.
A quel punto il comandante avrebbe potuto anche decidere di non dare corso e non sbarcarla ma a che pro? nessuno avrebbe potuto integrare la parte mancante, oltretutto come anticipato, spesso facevano il servizio rinunciando al compenso.
Arrivata a Civitavecchia venne dunque sbarcata e fu trattata come tutte le altre lettere e inviata a destino (a loro poco importava il corretto trattamento nella parte italiana)
Possibile che il mittente abbia usato una simile tariffa pensandola corretta, autoagevolandosi come succedeva in passato a Genova? Improbabile. Anche perchè la lattera e' una fattura commerciale di una ditta, che sicuramente sapeva bene come spedire.
Per stemperare la prima ipotesi che potrebbe venire in mente, la lettera analizzata accuratamente de visu non mostra i segni di un eventuale francobollo staccato o caduto, o di altro annullo. E' tutto perfettamente pulito e integro, privo di qualsiasi segno. Fu sicuramente affrancata per soli 10 cent.
Mi piacerebbe sapere se questo modus operandi fu del tutto casuale o se si e' ripetuto almeno qualche altra volta.
grazie
G.P.
mi piacerebbe sapere se tra i tanti collezionisti esperti qui presenti, qualcuno abbia in collezione o in archivio fotografico, una lettera via di mare Livorno-Civitavechia, affrancata con questa particolare tariffa (io non ne ho viste, ma spero di essere smentito):
Era descritta in asta come segue:
Partendo dal presupposto che nel '63, proprio la legge postale e la sua interpretazione diede vita a tariffe diverse, a seconda che il Comandante considerasse quel porto come un porto Italiano o Estero o addirittura che rinunciasse al suo compenso, qui vedo difficile una tariffa di 5 cent ( per citta ???) + 5 cent per il trasporto.
Probabilmente chi ha scritto la didascalia è stato fuorviato dal trattamento che Genova riservava, negli anni antecedenti, alle lettere partenti dalla città, offrendo appunto una tariffa agevolata di 5 cent + il compenso del Capitano.
Molto verosimilmente la storia andò diversamente. La lettera fu, evidentemente, impostata direttamente sul battello o imbucata nella sua cassetta postale prima di salpare. Spesso i vapori commerciali lasciavano il porto in tarda serata o alle prime luci dell'alba, quando gli uffici postali erano chiusi.
A quel punto il comandante avrebbe potuto anche decidere di non dare corso e non sbarcarla ma a che pro? nessuno avrebbe potuto integrare la parte mancante, oltretutto come anticipato, spesso facevano il servizio rinunciando al compenso.
Arrivata a Civitavecchia venne dunque sbarcata e fu trattata come tutte le altre lettere e inviata a destino (a loro poco importava il corretto trattamento nella parte italiana)
Possibile che il mittente abbia usato una simile tariffa pensandola corretta, autoagevolandosi come succedeva in passato a Genova? Improbabile. Anche perchè la lattera e' una fattura commerciale di una ditta, che sicuramente sapeva bene come spedire.
Per stemperare la prima ipotesi che potrebbe venire in mente, la lettera analizzata accuratamente de visu non mostra i segni di un eventuale francobollo staccato o caduto, o di altro annullo. E' tutto perfettamente pulito e integro, privo di qualsiasi segno. Fu sicuramente affrancata per soli 10 cent.
Mi piacerebbe sapere se questo modus operandi fu del tutto casuale o se si e' ripetuto almeno qualche altra volta.
grazie
G.P.
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Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Buonasera Gianluca,
interessante affrancatura, non mi è mai capitato di trovarne simili. Probabilmente è andata così come hai ipotizzato:
"La lettera fu, evidentemente, impostata direttamente sul battello o imbucata nella sua cassetta postale prima di salpare. Spesso i vapori commerciali lasciavano il porto in tarda serata o alle prime luci dell'alba, quando gli uffici postali erano chiusi.
A quel punto il comandante avrebbe potuto anche decidere di non dare corso e non sbarcarla ma a che pro? nessuno avrebbe potuto integrare la parte mancante, oltretutto come anticipato, spesso facevano il servizio rinunciando al compenso.
Arrivata a Civitavecchia venne dunque sbarcata e fu trattata come tutte le altre lettere e inviata a destino (a loro poco importava il corretto trattamento nella parte italiana)"
Pasquale
interessante affrancatura, non mi è mai capitato di trovarne simili. Probabilmente è andata così come hai ipotizzato:
"La lettera fu, evidentemente, impostata direttamente sul battello o imbucata nella sua cassetta postale prima di salpare. Spesso i vapori commerciali lasciavano il porto in tarda serata o alle prime luci dell'alba, quando gli uffici postali erano chiusi.
A quel punto il comandante avrebbe potuto anche decidere di non dare corso e non sbarcarla ma a che pro? nessuno avrebbe potuto integrare la parte mancante, oltretutto come anticipato, spesso facevano il servizio rinunciando al compenso.
Arrivata a Civitavecchia venne dunque sbarcata e fu trattata come tutte le altre lettere e inviata a destino (a loro poco importava il corretto trattamento nella parte italiana)"

Pasquale
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Cordiali saluti
Pasquale Agosti
Cordiali saluti
Pasquale Agosti
Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Concordo con quanto scritto.
Unico dubbio da parte mia è la tassazione. Provenendo da italia settentrionale non doveva essere "6"? Io leggo "7".
marmat
Unico dubbio da parte mia è la tassazione. Provenendo da italia settentrionale non doveva essere "6"? Io leggo "7".
marmat
Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Marmat, la tassazione e' corretta.Marmat ha scritto: 5 settembre 2024, 12:59 Concordo con quanto scritto.
Unico dubbio da parte mia è la tassazione. Provenendo da italia settentrionale non doveva essere "6"? Io leggo "7".
marmat
6 baj era per le lettere via terra e 7 baj se in arrivo dalla via di Mare da Livorno.
L'unico dubbio che vorrei sciogliere è proprio se vi sono altre "sorelline" affrancate cosi, o se è sola al mondo

Grazie

G.P.
Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Grz a te per la precisazione. Non mi sono mai capitate sorelline, neanche scorrendo cataloghi d'asta.Lucasi ha scritto: 5 settembre 2024, 13:04Marmat, la tassazione e' corretta.Marmat ha scritto: 5 settembre 2024, 12:59 Concordo con quanto scritto.
Unico dubbio da parte mia è la tassazione. Provenendo da italia settentrionale non doveva essere "6"? Io leggo "7".
marmat
6 baj era per le lettere via terra e 7 baj se in arrivo dalla via di Mare da Livorno.
L'unico dubbio che vorrei sciogliere è proprio se vi sono altre "sorelline" affrancate cosi, o se è sola al mondo![]()
Grazie
![]()
G.P.
marmat
Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Ciao a tutti.
Volevo solo capire dove fu apposto il timbro Civitavecchia dalla via di mare anche se immagino allo sbarco.
Se fosse stato apposto da un ufficio postale italiano non penso che l'affrancatura insufficiente sarebbe passata inosservata, a meno di strani errori come quello della lettera, sempre per Civitavecchia, che abbiamo analizzato pochi giorni fa.
Altra cosa che mi piacerebbe comprendere è se ai capitani dei bastimenti importava qualcosa di eventuali affrancature insufficienti e se dovevano segnalarle all'ufficio postale di partenza. Avevano qualche registro per registrare le lettere viaggiate a mezzo loro, anche per contabilizzare i compensi? O era solo una scocciatura e a fronte di qualche lettera sotto-affrancata preferivano non perdere tempo e rinunciare al compenso?

Volevo solo capire dove fu apposto il timbro Civitavecchia dalla via di mare anche se immagino allo sbarco.

Se fosse stato apposto da un ufficio postale italiano non penso che l'affrancatura insufficiente sarebbe passata inosservata, a meno di strani errori come quello della lettera, sempre per Civitavecchia, che abbiamo analizzato pochi giorni fa.
Altra cosa che mi piacerebbe comprendere è se ai capitani dei bastimenti importava qualcosa di eventuali affrancature insufficienti e se dovevano segnalarle all'ufficio postale di partenza. Avevano qualche registro per registrare le lettere viaggiate a mezzo loro, anche per contabilizzare i compensi? O era solo una scocciatura e a fronte di qualche lettera sotto-affrancata preferivano non perdere tempo e rinunciare al compenso?

Giampaolo
Collezionista di buone intenzioni oltre a francobolli del Regno d'italia, Uffici all'estero e Colonie.
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti". - Paolo Conte, in Boogie
Collezionista di buone intenzioni oltre a francobolli del Regno d'italia, Uffici all'estero e Colonie.
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti". - Paolo Conte, in Boogie
Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Bella e stimolante sequenza di domande.Giampaolo ha scritto: 5 settembre 2024, 13:45 Ciao a tutti.![]()
Volevo solo capire dove fu apposto il timbro Civitavecchia dalla via di mare anche se immagino allo sbarco.![]()
Se fosse stato apposto da un ufficio postale italiano non penso che l'affrancatura insufficiente sarebbe passata inosservata, a meno di strani errori come quello della lettera, sempre per Civitavecchia, che abbiamo analizzato pochi giorni fa.
Altra cosa che mi piacerebbe comprendere è se ai capitani dei bastimenti importava qualcosa di eventuali affrancature insufficienti e se dovevano segnalarle all'ufficio postale di partenza. Avevano qualche registro per registrare le lettere viaggiate a mezzo loro, anche per contabilizzare i compensi? O era solo una scocciatura e a fronte di qualche lettera sotto-affrancata preferivano non perdere tempo e rinunciare al compenso?![]()
Ti rispondo per quelle che sono le mie conoscenze, sempre pronto ad essere eventualmente smentito ed imparare cose nuove.
Il timbro "Civitavecchia via di mare" cosi' come la tassa di 7 baj e la griglia pontificia (come hai correttamente ipotizzato), fu posto allo sbarco, all'ufficio postale di Civitavecchia, prima dell'inoltro a destino.
In alcuni casi, lettere giunte allo sbarco impostate direttamente a battello, venivano lasciate senza annullare i francobolli. Come detto, a loro poco importava della "parte italiana".
Per quel che riguarda il compenso, spesso i comandanti di bastimenti commerciali si offrivano di trasportare la posta "gratuitamente".
Questo succedeva non per un animo nobile, ma perchè i piroscafi commerciali che comunque si prestavano al trasporto, godevano comunque di alcuni privilegi portuali, (conseguenze dirette del servizio prestato), come ad esempio priorità in fase di attracco alla banchina rispetto ad altre navi commerciali.
Alla fine dei conti si trattava di imbarcare pochi chili di corrispondenza a fronte di un viaggio che comunque dovevano intraprendere per altri affari, e godere di benefici logistici.
Se invece svolgevano il servizio a pagamento (5 o 10 cent) il conteggio del dovuto era fatto presso l'ufficio postale di Livorno, dove al momento dell'affrancatura veniva calcolata la retribuzione richiesta da quel determinato piroscafo commerciale su cui era destinata.
I mittenti pagavano alla posta, la posta contabilizzava ai Capitani.
Diverso era quello che succedeva se impostate direttamente a bordo e consegnate a mano al capitano o per quelle imbucate nella cassetta postale.
Sicuramente per questi casi, vi era una qualche figura addetta alla contabilità. Ci sono anche casi in cui la tratta, se dovuta, veniva pagata a mano al Comandante.
Nel caso di questa lettera, fosse stata affrancata per 20 Cent, avremmo potuto ipotizzare un trattamento di questi.
Per quel che riguarda le sotto affrancate, come detto il Comandante avrebbe dovuto non sbarcarle, ed al giro successivo riconsegnarle all'ufficio postale di Livorno, (rese per insufficiente affrancatura).
Ma nel caso di servizio gratuito, non credo perdesse tempo a controllarle. Era solo una rogna.
Considerando che questa particolare lettera fu sbarcata regolarmente possiamo ipotizzare:
- il servizio era gratuito: il comandante non ebbe ne' tempo ne' voglia di controllare.
- il servizio era a pagamento: il mittente mise nelle mani del capitano la somma mancante
- il servizio era a pagamento: il comandante ebbe una "svista" per non portarsela in giro nuovamente fino al successivo viaggio.
Resta la curiosità di capire se ne esistono altre, magari il comandante era un recidivo..ah ah ah

G.P.
Re: Livorno - Civitavecchia in tariffa partiolare
Grazie per le spiegazioni Gianluca, tutto molto chiaro. 

Giampaolo
Collezionista di buone intenzioni oltre a francobolli del Regno d'italia, Uffici all'estero e Colonie.
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti". - Paolo Conte, in Boogie
Collezionista di buone intenzioni oltre a francobolli del Regno d'italia, Uffici all'estero e Colonie.
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti". - Paolo Conte, in Boogie