Diario del montaggio di una collezione per Romafil 2008

Sezione generale dove confrontarsi, progettare e discutere sulle collezioni da expo
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Andrea61
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Diario del montaggio di una collezione per Romafil 2008

Messaggio da Andrea61 »

Come avevo già detto in altro thread, poche ore prima della mia partenza per le vacanze ho ricevuto la lettera di accettazione a Romafil08.

La collezione che esporrò ha il titolo La corrispondenza tra il Regno d'Italia e l'estero nel XIX secolo e si sviluppa per 9 quadri, pari a 108 fogli. Trattandosi di una collezione nuova, ed essendo la mia medaglia d'oro più vecchia di 5 anni, la collezione non è stata ammessa direttamente alla Nazionale, ma deve passare prima per la Qualificazione.

Ora, tornato dalle vacanze, devo mettermi al lavoro e montare questa collezione (ora ho i pezzi ordinati in una scatola in ordine cronologico, ma non "espositivo").

Ho pensato di tenere un "diario" dell'operazione sul Forum in modo da illustrare con esempi concreti le difficoltà che si incontrano nel montare una collezione, a beneficio di coloro che non hanno mai montato una collezione.

Invito chiunque avesse curiosità a fare domande. Nei limiti del possibile cercherò di rispondere.
Andrea

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4_mori
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da 4_mori »

Seguirò con molto interesse il tuo lavoro Andrea.
Ciao: Ciao: Ciao:
:cin: :cin: :cin:

Antonio Falchi
:cof: Ciao:
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Giovanni Salvaderi
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Giovanni Salvaderi »

Bravissimo Andrea 61 puoi star certo che ti seguirò, visto il mio futuro progetto :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
Ciao:
giovanni salvaderi
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seguo principalmente la IV di Sardegna
I miei annulli http://cid-25e0e09b22a810c1.skydrive.li ... lbums.aspx

in aggiornamento :-))
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Andrea61
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Bene, allora cominciamo questa avventura.........

In realtà non ci sarebbe tanto bisogno di dirlo, ma la prima cosa che un collezionista deve fare accingendosi a montare una collezione è leggere attentamente i regolamenti federali (che si possono scaricare dal sito della Federazione http://www.fsfi.it).

Di regolamenti ce ne è tre:

1. il regolamento generale della Federazione (che però non riguarda tanto il montaggio della collezione quanto le norme generali delle esposizioni)

2. Il regolamento generale (GREV) della FIP.

3. Il regolamento particolare (SREV) della classe espositiva a cui si partecipa.

Nel mio caso, lo SREV è quello della storia postale, che per quanto riguarda la FSFI si suddivide ulteriormente in quattro sottoclassi: classica (pre-1900, e questa è la sottoclasse d'appartenenza della mia collezione), moderna (1900-1946), contemporanea (dal 1946 in poi) e diacronica (periodi misti).

In realtà, una lettura dei regolamenti rileva che il collezionista ha un'amplissima libertà di movimento nella costruzione della propria collezione. L'unico vero principio fondamentale a cui bisogna sottostare è quello di una coerenza nello svolgimento.

In particolare, il collezionista deve essere attento a non andare "fuori tema", sia rispetto al titolo della collezione, sia rispetto alla descrizione della medesima che bisogna obbligatoriamente dare nella pagina iniziale (il cosiddetto piano della collezione). Per quanto la cosa sembri banale, non risulta--in pratica--così ovvia. Ho personalmente visto collezioni perdere punti a causa di digressioni eccessive rispetto alle dichiarazioni del piano.

Per il resto, mi pare il caso di segnalare due indicazioni regolamentari che sono forse un po' controintuitive:

- è controproducente inserire pezzi costosi quando non è strettamente dettato da una necessità di svolgimento,

-non bisogna esagerare nella lunghezza delle descrizioni e delle annotazioni (il regolamento dice espressamente che il testo finale non deve sembrare una monografia).

Armato di questa conoscenza regolamentare preliminare, posso ora procedere alla costruzione della mia collezione.
Andrea

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cirneco giuseppe
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da cirneco giuseppe »

Andrea61 ha scritto:Bene, allora cominciamo questa avventura.........

- è controproducente inserire pezzi costosi quando non è strettamente dettato da una necessità di svolgimento,
....
.


:mmm:
...già, ma poi ti penalizzano perchè mancano gli oggetti "pesanti".
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Andrea61
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

cirneco giuseppe ha scritto:
Andrea61 ha scritto:Bene, allora cominciamo questa avventura.........

- è controproducente inserire pezzi costosi quando non è strettamente dettato da una necessità di svolgimento,
....
.


:mmm:
...già, ma poi ti penalizzano perchè mancano gli oggetti "pesanti".


Beh, naturalmente il regolamento è un po' autocontraddittorio su questo punto perché è anche vero che una buona fetta del punteggio finale è riservata alla rarità dei pezzi. Quindi una collezione priva di pezzi rari non può, costituzionalmente, ambire ad un punteggio elevatissimo.

Bisogna tener presente che questa da me citata direttiva è valida solo per la storia postale e che documenti viaggiati molto costosi lo sono, molto spesso, per l'affrancatura e non per altre caratteristiche.

Quindi, da collezionista (e non da giudice), leggo questa direttiva come un suggerimento a non cercare sempre e comunque affrancature particolarmente rare e preziose, ma di badare più alla sostanza (dove per "sostanza" intendo qui la valenza storico-postale del documento).

Poi è anche chiaro che una bella affrancatura ogni tanto ci sta bene anche nella storia postale, e non bisogna cadere nell'eccesso opposto.

Infine, bisogna dire che questa è anche una norma a salvaguardia del collezionista: gli si sta dicendo "Bada, non prenderei un punteggio altissimo solo perché hai speso un sacco di soldi in rare affrancature".
Andrea

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cirneco giuseppe
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da cirneco giuseppe »

Infine, bisogna dire che questa è anche una norma a salvaguardia del collezionista: gli si sta dicendo "Bada, non prenderei un punteggio altissimo solo perché hai speso un sacco di soldi in rare affrancature".


Mi rendo sempre più conto della differenza fra storia postale e collezione classica.
A me è stato ripetuto "Bada non prenderai un punteggio alto se non spendi un sacco di soldi in pezzi rari".
Le parole, forse, non erano proprio queste, ma il concetto che esprimevano era sicuramente questo.
Ma forse anche questo dipende più dalla persona che deve giudicare che non dai regolamenti.
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Andrea61
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Ma cominciamo ad entrare nel vivo della questione.

Il titolo della collezione è La corrispondenza tra il regno d'Italia e l'estero nel XIX secolo.

Il leit-motiv della collezione sarà l'evoluzione tariffaria delle corrispondenze per e dall'estero tra il 1861 ed il 1900. En-passant si mostreranno altre normative e regolamentazioni di carattere storico-postale: tassazioni, instradamenti, annotazioni manoscritte o timbri, servizi aggiuntivi, eccetera.

Naturalmente questa non era una scelta obbligata: si potrebbe per esempio decidere di realizzare una collezione nello stesso periodo incentrata sulle normative di tassazione della corrispondenza, ed in questo modo l'evoluzione tariffaria rimarrebbe sullo sfondo. Però, un tale cambio radicale di prospettiva dovrebbe riflettersi in un titolo diverso (questo è un primo esempio elementare di coerenza che dicevo sopra).

Oggettivamente una collezione incentrata sulle tariffe è:
- più "fondamentale", in quanto la tariffazione delle corrispondenze è un aspetto preponderante dei rapporti postali tra paesi rispetto ad altre normative,
-più facile da realizzare e con maggiori speranze di raggiungere una ragionevole completezza.

Anche la decisione di includere materiale proveniente dall'estero e diretto in Italia è una scelta arbitraria. Potevo benissimo decidere di limitarmi a corrispondenza originata in Italia. L'idea è che l'introduzione di materiale estero rende più diversificata la collezione, anche solo da un punto di vista puramente estetico (la monotonia estetica è, a mio gusto, un po' uno dei limiti delle collezioni "classiche").
E' ovvio che in questo modo si verranno a creare molti problemi in più, se non altro riuscire a completare un discorso in un limite accettabile di spazio.

(Detto una volta per tutte: la completezza assoluta in storia postale è un mito irrangiungibile)

Stabilita questa visione d'insieme ancora molto generica, è comunque prematuro mettersi a redigere un piano dettagliato.

Bisogna prima capire un meglio come va ordinato il materiale e cominciare a stabilire qualche criterio generale.
Andrea

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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da gionino »

gran bella iniziativa Andrea,bravoi.
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

cirneco giuseppe ha scritto:
Infine, bisogna dire che questa è anche una norma a salvaguardia del collezionista: gli si sta dicendo "Bada, non prenderei un punteggio altissimo solo perché hai speso un sacco di soldi in rare affrancature".


Mi rendo sempre più conto della differenza fra storia postale e collezione classica.
A me è stato ripetuto "Bada non prenderai un punteggio alto se non spendi un sacco di soldi in pezzi rari".
Le parole, forse, non erano proprio queste, ma il concetto che esprimevano era sicuramente questo.
Ma forse anche questo dipende più dalla persona che deve giudicare che non dai regolamenti.


Caro Pino,

con questa discussione stiamo andando un po' OT, ma la tua osservazione merita una risposta.

Quanto ti è stato detto non è in contraddizione con quanto ho detto io. In ogni caso, se vuoi ottenere un punteggio altissimo in un'esposizione filatelica devi spendere un sacco di soldi. Su questo non ci piove.

Il punto è che in filatelia tradizionale un qualunque buon catalogo specializzato è una guida pressocchè infallibile per la costruzione di una collezione da Gran Premio: basta (!) seguire il catalogo voce per voce ed inserire una rarità che illustri quella voce.

Con la storia postale la situazione è un tantino differente: è molto più difficile trovare "guide" che ti diano un'indicazione sicura su quali oggetti inserire. Puoi avere a disposizione i capitali per acquistare tutte le grandi rarità che vuoi, ma se non hai una strada da seguire corri il rischio di disperderti e non arrivare a nulla.
Andrea

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cirneco giuseppe
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da cirneco giuseppe »

Il punto è che in filatelia tradizionale un qualunque buon catalogo specializzato è una guida pressocchè infallibile per la costruzione di una collezione da Gran Premio: basta (!) seguire il catalogo voce per voce ed inserire una rarità che illustri quella voce.

Con la storia postale la situazione è un tantino differente: è molto più difficile trovare "guide" che ti diano un'indicazione sicura su quali oggetti inserire. Puoi avere a disposizione i capitali per acquistare tutte le grandi rarità che vuoi, ma se non hai una strada da seguire corri il rischio di disperderti e non arrivare a nulla.


Si certo, è proprio questo ciò che volevo mettere in evidenza con la differenza fra i due tipi di esposizione.
Ma hai ragione, ti sto portando OT. Ciao: Ciao:
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Chiunque si interessi un po' di storia postale classica non può ignorare che dal 1° Giugno 1875 il regime della corrispondenza internazionale cambiò radicalmente su scala planetaria.

Mentre fino ad allora lo scambio delle corrispondenze avveniva in ossequio a trattati bilaterali ( le Convenzioni) spesso complicati, da quella data le maggiori potenze mondiali stabilirono un protocollo, ed un tariffario, unico che semplificava e facilitava drasticamente lo scambio di corrispondenza tra nazioni.

(In realtà è una data storica fondamentale che dovrebbe essere citata nei libri di scuola ed essere nota a tutti, giacchè l'instaurazione dell'Unione Postale Universale è--credo--il primo esempio storico di globalizzazione, ed in questo di una globalizzazione buona in quanto portò benefici e migliorò di colpo l'organizzazione della comunicazione internazionale)

Però una collezione specializzata del periodo non può ignorare il fatto che l'instaurazione dell'UPU avvenne in due passi. L'UPU vera e propria entrò in funzione dal 1º aprile 1879, mentre tra il 1875 ed il 1879 rimase in vigore una versione embrionale dell'UPU, l'Unione Generale delle Poste.

Dunque sarà del tutto naturale dividere la mia collezione in tre parti:

Parte I: 1861-1875, L'Epoca delle Convenzioni
Parte II: 1875-1879, L'Unione Generale delle Poste
Parte III: 1879-1900, L'Unione Postale Universale

Quanto spazio assegnare a ciascuna parte?

In totale ho a disposizione 108 fogli, cioè 9 quadri.
(Qualcuno potrebbe chiedersi come mai proprio 9 quadri quando il massimo è 10. Questo è il risultato di una stima a priori: considerando che la norma è mettere 2 pezzi per foglio, ci si deve aspettare di poter sistemare su 108 fogli tra i 170 e i 180 pezzi. A questo dovrei poter arrivare, mentre non credo di avere gli oltre 200 pezzi che entrerebbero in 10 quadri. Una delle regole fondamentali nel montaggio di una collezione è di non lasciare troppo spazio bianco nei fogli, quindi non bisogna esagerare con le pagine contenenti un solo pezzo)

Viste le durate temporali dei periodi e la complessità dei tariffari relativi, come primo tentativo si può abbozzare la suddivisione seguente:

Titolo e Piano, 1 foglio
Parte I, 68 fogli
Parte II, 14 fogli
Parte III, 25 fogli

Naturalmente la suddivisione finale potrà essere diversa, ma tanto per darsi un'idea dello spazio in cui ci si muove.

Vista la semplicità delle tariffe dal 1875 in poi, possiamo aspettarci che l'organizzazione interna delle Parti II e III sia abbastanza semplice.

Il problema più serio da affrontare ora è come organizzare il materiale nella Parte I.
Andrea

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Alberto Del Bianco
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Alberto Del Bianco »

Andrea61 ha scritto:(considerando che la norma è mettere 2 pezzi per foglio, ci si deve aspettare di poter sistemare su 108 fogli tra i 170 e i 180 pezzi. A questo dovrei poter arrivare, mentre non credo di avere gli oltre 200 pezzi che entrerebbero in 10 quadri. Una delle regole fondamentali nel montaggio di una collezione è di non lasciare troppo spazio bianco nei fogli, quindi non bisogna esagerare con le pagine contenenti un solo pezzo)


Ciao:

....... sto montando la mia collezione sulle tariffe delle raccomandate per l'interno nel periodo di Regno Umberto I°:.....due buste per foglio non centrano....ne metto una per foglio come peraltro ho già visto esposte in altre collezioni di "eminenti" espositori. :-)) :-))
Alberto Del Bianco
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Andrea61
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Va da se che se le buste sono grandi (e quelle di certe raccomandate di porto multiplo possono essere molto grandi :-) ) ed è impossibile inserirne 2 per foglio, allora bisogna metterne una sola....

Ma le corrispondenze per l'estero erano piccole, e metterne una per foglio è uno spreco di spazio eccessivo.

Oltretutto, lo svolgimento di una collezione come la mia sarebbe impossibile con un limite di 119 pezzi.
Andrea

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homesickhurricane
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da homesickhurricane »

:clap: :clap:

Grazie Andrea veramente utile, non vedo l'ora di leggermi le prossime puntate.

Ho letto i vari regolamenti ma ho comunque dei dubbi (da principiante): mi pare di aver capito che è possibile inserire solo materiale strettamente filatelico (dunque, ad esempio, niente cartoline voltate dalla parte dell'immagine, stampe antiche o quant'altro), ma è necessario e/o remunerativo in termini di punteggio inserire quanti più materiali filatelici diversi possibile (varietà, saggi ecc.)?

E' necessario un equilibrio di quantità tra questi oppure, volendo, è possibile presentare una collezione fatta per la maggior parte o esclusivamente di francobolli (o di buste, nel settore della storia postale)?

Nelle descrizioni e spiegazioni interne, è possibile stampare sul foglio delle immagini, tipo cartine geografiche, foto, o altro?

Grazie.
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Andrea61
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

homesickhurricane ha scritto: :clap: :clap:

Grazie Andrea veramente utile, non vedo l'ora di leggermi le prossime puntate.

Ho letto i vari regolamenti ma ho comunque dei dubbi (da principiante): mi pare di aver capito che è possibile inserire solo materiale strettamente filatelico (dunque, ad esempio, niente cartoline voltate dalla parte dell'immagine, stampe antiche o quant'altro), ma è necessario e/o remunerativo in termini di punteggio inserire quanti più materiali filatelici diversi possibile (varietà, saggi ecc.)?

Esatto. Il materiale non filatelico può essere inserito ma in via del tutto eccezionale solo quando è veramente giustificato dallo svolgimento del piano.


E' necessario un equilibrio di quantità tra questi oppure, volendo, è possibile presentare una collezione fatta per la maggior parte o esclusivamente di francobolli (o di buste, nel settore della storia postale)?

Una collezione di storia postale è tipicamente costituita interamente da documenti viaggiati. Eccezionalmente possono rientrare frammenti, francobolli usati sciolti o altro materiale filatelico, ma--al solito--solo se ben giustificato. (Situazione tipo: un annullo che è noto solo su francobollo sciolto o su frammento e non su documento completo)

In una collezione tradizionale, invece, è meglio inserire oggetti di tipologia diversa. Se si fa una collezione su una serie di francobolli, per esempio, è bene inserire i francobolli nuovi, i francobolli usati, le varietà (o specializzazioni) ed esempi di affrancature. Le affrancature vanno tipicamente scelte per la loro importanza filatelica e non vanno descritte da un punto di vista storico-postale (ad esempio il discorso tariffario può essere ignorato). Una collezione tradizionale deve un po' assomigliare ad un catalogo.........


Nelle descrizioni e spiegazioni interne, è possibile stampare sul foglio delle immagini, tipo cartine geografiche, foto, o altro?

Sì, ma senza esagerare. L'idea è sempre quella: finché l'inserto non-filatelico non ruba spazio che può essere usato per mostrare altri oggetti filatelici o non appesantisce troppo la presentazione, OK. Ma se si inseriscono cartine, mappe, eccetera a scapito di materiale filatelico che poi risulta assente, è un grave difetto.

Grazie.
federico
Andrea

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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da strino »

ciao Andrea,
:clap: :clap:
complimenti per esserti "ributtato", hai una bella collezione da mostrare a tutti!!

un commento per chi deve cominciare a montare i fogli, provate a pensare agli A3, permettono di inserire buste "grandi", senza perdere spazio ed anche ad usare fogli "colorati", non bianchi ottici, che sparano (tipo beige, crema, verdino).
sono 2 soluzioni che sono piaciute molto ai giudici, nel caso della mia collezione.

p.s. in bocca al lupo per Roma :abb:
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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Marco, è una buona idea. Pensavo di dire qualcosa più in là, quando verrà il momento di attaccare le buste ai fogli di carta :-)
Andrea

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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Su come organizzare il materiale pre-UGP ho riflettuto molto quando ho deciso di mandare questa collezione in esposizione.

Mi sembra ci siano 3 soluzioni ragionevoli:

A)
Ordinare il materiale secondo un criterio geografico di lontananza e di affinità.
Discutere prima i rapporti postali con gli Stati confinanti (Stato della Chiesa, Francia, Svizzera, Impero Austriaco, San Marino) per passare poi agli Stati europei, ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, alle Americhe ed infine al resto del mondo.

B)
Ordinare il materiale secondo le Convenzioni, procedendo cronologicamente sulla data in vigore della Convenzione. Quindi iniziare con le Convenzioni che il regno d'Italia ereditò per continuità storica dal regno di Sardegna e poi via via procedere con le altre.

C)
Ordinare il materiale secondo l'instradamento (per via di terra o di mare). Quindi iniziare con gli instradamenti via di terra nelle varie direzioni, poi passare alle vie di mare secondo le rotte delle linee dei piroscafi.

-------

Ognuna di queste soluzioni ha un suo senso storico-postale, i suoi pregi ed i suoi difetti, e non ne vedo una oggettivamente migliore delle altre.

La soluzione A ha il vantaggio di essere di più facile esecuzione e di più facile lettura, ma ha lo svantaggio di mescolare caratteristiche storico-postali che vanno distinte. Ad esempio, certe zone del mondo erano servite da piroscafi di diverse nazionalità con normative e tariffe distinte.

La soluzione B è quella forse postalmente e storicamente più rigorosa, ma ha lo svantaggio di disperdere materiale relativo ad una medesima destinazione in più sottocapitoli. Ad esempio la posta per gli USA potè viaggiare sia in ossequio ad una Convenzione con la Francia che ad una con la Gran Bretagna, mentre solo più tardi venne siglata una Convenzione diretta con gli USA.

Un altro problema dell'ordinamento "per Convenzioni" è l'importante eccezione dello Stato della Chiesa con cui non c'era Convenzione (mancando addirittura un riconoscimento formale reciproco) nonostante la posta andasse.

La soluzione C ha un suo fascino, ma presenta problemi di costruzione e di lettura analoghi alla precedente.

In assenza di argomenti oggettivi per preferire una soluzione espositiva rispetto ad un'altra, bisogna ricorrere ad alcune considerazioni pragmatiche.

Un vantaggio della soluzione A è quello di rendere meno evidenti i "buchi" nella collezione. Ad esempio: esistono Convenzioni siglate con paesi lontani o durate poco tempo per le quali non è detto che si abbiano pezzi da mostrare (in almeno un caso, questo è quello che succede a me!). Un buco del genere risulta insopportabilmente grande se si ragiona, per l'appunto, per Convenzioni, ma può benissimo mascherarsi in un contesto di destinazioni ordinate geograficamente.

Alla fine è proprio questa considerazione che mi ha fatto propendere per la soluzione A.

Possiamo allora abbozzare una suddivisione della Parte I in capitoli e sottocapitoli:

Parte I, l'Epoca delle Convenzioni
Capitolo 1: I paesi confinanti
- Lo Stato della Chiesa
- La Francia
- La Svizzera
- L'Impero Austriaco
- San Marino
Capitolo 2: L'Europa
- La Gran Bretagna
- Gli Stati tedeschi e la Germania
- Belgio e Olanda
- La penisola Iberica
- La Scandinavia
- L'Europa Orientale
Capitolo 3: Il Mediterraneo
- Le isole ionie e la Grecia
- L'impero ottomano
Capitolo 4: Le Americhe
- Il Canada e gli USA
- L'America Latina
Capitolo 5: Il resto del mondo
- l'India
- l'Australia

(Scrivendo mi è venuto in mente che forse è meglio scambiare i Capp. 2 e 3 ed accorpare gli ultimi 2. Ci penserò..........)
Andrea

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Re: Montaggio collezione per Romafil: un Diario

Messaggio da Andrea61 »

Una volta stabilita in linee un po' meno generali l'organizzazione del materiale, è ora di cominciare ad occuparsi di qualche dettaglio.

Prima di tutto bisogna decidere su che supporto si vuole montare la collezione.

L'idea di Marco di usare fogli A3 per guadagnare spazio è molto interessante ed è sicuramente un'opzione validissima, specialmente se la collezione include materiale moderno (le buste moderne hanno formati mediamente più grandi di quelle classiche).

La mia collezione però è formata da lettere ottocentesche per di più dirette all'estero e quindi generalmente di piccolo formato. Per questo motivo, mi sembra più comodo usare il normale formato A4 su fogli bianchi. Questi poi andranno inseriti in una busta protettiva di plastica della dimensione giusta, in cui sarà bene inserire un cartoncino di rinforzo della dimensione della busta stessa e del medesimo colore dei fogli A4.

Invece pensavo, per "incorniciare" i pezzi, ad un "doppio montaggio": la busta inserita nella sua tasca protettiva viene incollata prima ad un foglio colorato ritagliato leggermente più grande della tasca stessa, e questo al foglio A4 su cui sono stampate le didascalie.

Bisognerà scegliere un colore tenue che dia un po' il senso dell'antico. Occorrerà fare delle prove. Ma in ogni caso, l'incollamento materiale delle buste ai fogli è sostanzialmente l'ultima operazione e quindi c'è tempo per tornare su questa decisione.

(Questa idea è ispirata a come era montata una collezione di Paolo Bianchi esposta a Sestri nel 2000).

------------------------------

Parlando di dettagli costruttivi, c'è una regola non scritta che non bisogna trascurare.

La regola è che una collezione dovrebbe partire, quando possibile, con un pezzo particolarmente significativo.

Nel mio caso, è facile capire cosa potrebbe essere questo pezzo. Trattandosi di una collezione di storia postale del Regno d'Italia, un ottimo inizio è con una lettera del 17 marzo 1861, primo giorno del Regno d'Italia.

Siccome avevo acquistato un tale pezzo proprio con l'idea che dovesse "aprire" la collezione, possiamo divertirci ora a tirare giù la prima pagina della collezione (anzi, la seconda: la prima è quella del piano) per vedere un po' che effetto fa. Ecco il risultato:

Intro 02.pdf


Si notino le didascalie essenziali.

La piccola mappa dell'Italia è solo un abbellimento che qui va bene perché comunque questa pagina è destinata a contenere un unico pezzo.

La pagina ha un suo titolo al di fuori della suddivisione successiva in parti e capitoli e fungerà da Prologo.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Andrea

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