Marche da bollo con annullo postale
Re: Marche da bollo con annullo postale
Con l'occasione mostro un mio piccolissimo contributo al topic:
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+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
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Fildoc
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
Ciao Michele,
mi sa che hai ragione tu.
Guardando con più attenzione , probabilmente c'era la mezza busta.
Siccome non colleziono con particolare interesse questo tipo di materiale (a Parte il lombardo Veneto) ma, sempliceme, lo accumulo man mano che me ne capita qualche pezzo nei vari lotti che acquisto (come del resto credo facciano molti di coloro che collezionano marche), non sono andato più in là di un occhiata superficiale. Ciò che mi ha tratto in inganno è stata l' assimmetria del bollo d'arrivo (di solito quando è posto a cavallo della mezza busta l'interruzione è ben netta e perpendicolare al bordo della cartolina stessa) oltre che la mancanza di tracce "evidenti" della presenza del segnatasse che bloccava la mezza busta (il fronte della cartolina è perfetto e non reca alcun segno di colla o d' altro).
Guardando meglio, però, si vede una piccola traccia di carta vicino alla marca delle colonie e questo avvalora la tua tesi.
Bene ! Considerati iscritto come socio onorario al Club dell' occhio attento !
Francesco
mi sa che hai ragione tu.

Guardando con più attenzione , probabilmente c'era la mezza busta.

Siccome non colleziono con particolare interesse questo tipo di materiale (a Parte il lombardo Veneto) ma, sempliceme, lo accumulo man mano che me ne capita qualche pezzo nei vari lotti che acquisto (come del resto credo facciano molti di coloro che collezionano marche), non sono andato più in là di un occhiata superficiale. Ciò che mi ha tratto in inganno è stata l' assimmetria del bollo d'arrivo (di solito quando è posto a cavallo della mezza busta l'interruzione è ben netta e perpendicolare al bordo della cartolina stessa) oltre che la mancanza di tracce "evidenti" della presenza del segnatasse che bloccava la mezza busta (il fronte della cartolina è perfetto e non reca alcun segno di colla o d' altro).
Guardando meglio, però, si vede una piccola traccia di carta vicino alla marca delle colonie e questo avvalora la tua tesi.
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- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
La busta che ha postato Massimiliano mi da l'occasione per sottoporvi una domanda sulla quale mi piacerebbe avere un vostro parere.
La domanda è questa: come considerare (in termini di rarità, o meglio, di scarsa frequenza d'uso) la presenza su busta regolarmente viaggiata di marche da bollo varie in periodo di RSI (specialmente verso la fine ed anche oltre )?
Con il discorso delle "affrancature di emergenza" per posta passava di tutto e di più (anche cose più o meno costruite) e quindi, a mio avviso, non era poi così infrequente l'uso (tollerato) di marche da bollo usate postalmente. La logica dovrebbe far supporre che questo tipo di materiale sia assai più comune che non quello attribuibile a periodi storici antecedenti nei quali non vi era questa necessità e, pertanto, l'uso delle marche sarebbe da considerarsi veramente "eccezionale". Come mai i prezzi d'acquisto di questo materiale (emergenza) dicono esattamente il contrario. La solita questione della domanda-offerta ? Si , ... però di questo materiale ce n'è in giro un fottio. Tutta colpa dei filatelici (mi ci metto pure io) che vengono a rompere le scatole a noi poveri collezionisti di marche?
Qui di seguito mostro un paio di buste, del periodo in questione, che, se viste dal punto di vista del collezionista di marche da bollo sarebbero, e sono, ben poca cosa mentre, per gli amici filatelici le cose non stanno proprio così.
A proposito,... mi date un vostro guiudizio sulla genuinità. Grazie.
Francesco
La domanda è questa: come considerare (in termini di rarità, o meglio, di scarsa frequenza d'uso) la presenza su busta regolarmente viaggiata di marche da bollo varie in periodo di RSI (specialmente verso la fine ed anche oltre )?
Con il discorso delle "affrancature di emergenza" per posta passava di tutto e di più (anche cose più o meno costruite) e quindi, a mio avviso, non era poi così infrequente l'uso (tollerato) di marche da bollo usate postalmente. La logica dovrebbe far supporre che questo tipo di materiale sia assai più comune che non quello attribuibile a periodi storici antecedenti nei quali non vi era questa necessità e, pertanto, l'uso delle marche sarebbe da considerarsi veramente "eccezionale". Come mai i prezzi d'acquisto di questo materiale (emergenza) dicono esattamente il contrario. La solita questione della domanda-offerta ? Si , ... però di questo materiale ce n'è in giro un fottio. Tutta colpa dei filatelici (mi ci metto pure io) che vengono a rompere le scatole a noi poveri collezionisti di marche?

Qui di seguito mostro un paio di buste, del periodo in questione, che, se viste dal punto di vista del collezionista di marche da bollo sarebbero, e sono, ben poca cosa mentre, per gli amici filatelici le cose non stanno proprio così.
A proposito,... mi date un vostro guiudizio sulla genuinità. Grazie.

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- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
Qualche pezzo del periodo repubblicano
Cartolina del 1946
Lettera 1948
Cedola di commissione libraria 1946
Cartolina della lotteria 1976. Questo è il supporto più comune su cui trovare delle marche da bollo usate postalmente in periodo repubblicano. Sulle cartoline della lotteria è "relativamente" facile trovare marche (spesso si trattava di riutilizzo) od altre forme di frode postale (falsi compresi).
Non mancano anche i pezzi "costruiti" come questa lettera del 1948 regolarmente viaggiata (al verso annullo di arrivo).
Francesco
Cartolina del 1946
Lettera 1948
Cedola di commissione libraria 1946
Cartolina della lotteria 1976. Questo è il supporto più comune su cui trovare delle marche da bollo usate postalmente in periodo repubblicano. Sulle cartoline della lotteria è "relativamente" facile trovare marche (spesso si trattava di riutilizzo) od altre forme di frode postale (falsi compresi).
Non mancano anche i pezzi "costruiti" come questa lettera del 1948 regolarmente viaggiata (al verso annullo di arrivo).

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Re: Marche da bollo con annullo postale
caro Francesco seppur costruite e poco "genuine" le lettere con marche in luogotenenza e in certi periodi della repubblica si possono considerare , secondo me, comunque sempre frodi e ed usi non consentiti, mentre in LV per un certo periodo erano certamente ufficialmente accettate....
Per cui non mi sento essere pienamente d'accordo con il tuo giudizio.
Anche se la tua è una domanda intelligente che merita un dibattito.
Non è che neppure io abbia una opinione certa, ma cerco di vedere la cosa da un punto di vista diverso....
Per cui non mi sento essere pienamente d'accordo con il tuo giudizio.
Anche se la tua è una domanda intelligente che merita un dibattito.
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Fildoc
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Fildoc
- eugenioterzo
- Messaggi: 2024
- Iscritto il: 24 aprile 2011, 14:35
Re: Marche da bollo con annullo postale
Interessante tutto il dibattito, a mio modesto aviso bisognerebbe creare una scala di rarità seguendo un criterio particolare, prima di tutto per esempio le marche oppure gli erinnofili passati per posta in raccomandata, secondo tutti quelli timbrati a mano ed in ultimo quelli timbrati con sistema meccanico.
E' chiaro che l'occhio dell'impiegato è importante, se accetta una raccomandata con tali oggetti può esserci una reale emergenza oppure può aver avuto disposizioni tolleranti in merito, mentre quelle bollate meccanicamente dovrebbe essere più facile sfuggire ad un controllo.
Poi ci sono periodi, durante il Regno gli impiegati erano più attenti (fioccavano le sanzioni) per poi parlare sotto il regime fascista l'impiegato doveva essere preciso lo imponeva tutto il sistema (l'Italia perfetta ordinata ogni cosa al suo posto), in , periodo repubblicano tutto è più facile tutto và bene.
L'unico vero periodo di emergenza, sempre secondo me e il periodo 1940/45 in special modo dopo l'8 settembre 1943 fino alla fine del conflitto.
Vi posto alcuni pezzi che reputo emergenza.
Forse ho fatto una piccola analisi sconsiderata, giudicate voi.
Eugenio

E' chiaro che l'occhio dell'impiegato è importante, se accetta una raccomandata con tali oggetti può esserci una reale emergenza oppure può aver avuto disposizioni tolleranti in merito, mentre quelle bollate meccanicamente dovrebbe essere più facile sfuggire ad un controllo.
Poi ci sono periodi, durante il Regno gli impiegati erano più attenti (fioccavano le sanzioni) per poi parlare sotto il regime fascista l'impiegato doveva essere preciso lo imponeva tutto il sistema (l'Italia perfetta ordinata ogni cosa al suo posto), in , periodo repubblicano tutto è più facile tutto và bene.
L'unico vero periodo di emergenza, sempre secondo me e il periodo 1940/45 in special modo dopo l'8 settembre 1943 fino alla fine del conflitto.
Vi posto alcuni pezzi che reputo emergenza.
Forse ho fatto una piccola analisi sconsiderata, giudicate voi.
Eugenio



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- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
Ciao a tutti,
forse, facendo riferimento anche alle così dette situazioni di "emergenza" ho creato un po' di confusione.
Provo a ricapitolare quanto espresso da Fildoc ed Eugenioterzo, nei due interventi precedenti, per vedere se ho capito bene:
Massimiliano colloca l'uso delle "marche" nell'ambito della pura e semplice frode postale, indipendentemente dal periodo storico d' uso. Il discorso non fa una "grinza"
, in effetti le marche sono carte valori create per usi che nulla hanno a che fare con il sevizio, o i servizi, postali.
Farebbe accezione solo un certo periodo di Lombardo Veneto durante il quale questo uso venne, in qualche modo, "accettato" (non semplicemente "tollerato") dalle poste.
Maestro
, mi saprebbe dire qualcosa di più in merito allo specifico argomento?
Per maggiori ragguagli su questa informazione sarei disposto anche a corrisponderLe un congruo numero di caffé che, ovviamente, Le salderei prontamente in occasione dei nostri prossimi incontri.
Eugenioterzo affronta il discorso dal punto di vista essenzialmente dell' "emergenza" e propone un criterio di valutazione della frequenza (il termine rarità forse è un po' ecessivo) in funzione di come e da chi è stato "lavorato" il pezzo:
raccomandata, lettera annullata a mano dall' impiegato postale, e via dicendo.
Anche questo discorso ha una sua logica, è anche vero, però, che nel periodo (o nei momenti) in cui vi fu "emergenza" nella gran parte dei casi (per non dire la quasi totalità) vennero usate carte valori comunque create per usi "postali".
In pratica, una volta esaurita la scorta di certi "tagli" di francobolli, in attesa del rifornimento l'impiegato attingeva a quanto aveva nel cassetto in quel momento: piccoli tagli poco utilizzati, valori per il recapito autorizzato, pacchi postali ecc., che rimanevano pursempre, però, carte valori legate al pagamento di un servizio postale ed era l'impiegato stesso (salvo poche ecezioni) , in un certo senso, a legittimare quell'affrancatura.
La marca da bollo, invece, era quasi sempre (visto che venivano vendute anch' esse in posta non mi sento di escludere nulla) applicata da chi spediva e non avendo nulla a che fare con i servizi postali, come sostiene Fildoc, può essere considerata alla stregua di una semplice frode postale. Si ..., però..., come mai così spesso se ne tollerava l'uso?
Forse perchè comunque erano soldi versati allo stato e quindi non poteva essere considerata alla stregua di un semplice erinnofilo?
Francesco
forse, facendo riferimento anche alle così dette situazioni di "emergenza" ho creato un po' di confusione.
Provo a ricapitolare quanto espresso da Fildoc ed Eugenioterzo, nei due interventi precedenti, per vedere se ho capito bene:
Massimiliano colloca l'uso delle "marche" nell'ambito della pura e semplice frode postale, indipendentemente dal periodo storico d' uso. Il discorso non fa una "grinza"

Farebbe accezione solo un certo periodo di Lombardo Veneto durante il quale questo uso venne, in qualche modo, "accettato" (non semplicemente "tollerato") dalle poste.

Maestro



Per maggiori ragguagli su questa informazione sarei disposto anche a corrisponderLe un congruo numero di caffé che, ovviamente, Le salderei prontamente in occasione dei nostri prossimi incontri.



Eugenioterzo affronta il discorso dal punto di vista essenzialmente dell' "emergenza" e propone un criterio di valutazione della frequenza (il termine rarità forse è un po' ecessivo) in funzione di come e da chi è stato "lavorato" il pezzo:
raccomandata, lettera annullata a mano dall' impiegato postale, e via dicendo.
Anche questo discorso ha una sua logica, è anche vero, però, che nel periodo (o nei momenti) in cui vi fu "emergenza" nella gran parte dei casi (per non dire la quasi totalità) vennero usate carte valori comunque create per usi "postali".
In pratica, una volta esaurita la scorta di certi "tagli" di francobolli, in attesa del rifornimento l'impiegato attingeva a quanto aveva nel cassetto in quel momento: piccoli tagli poco utilizzati, valori per il recapito autorizzato, pacchi postali ecc., che rimanevano pursempre, però, carte valori legate al pagamento di un servizio postale ed era l'impiegato stesso (salvo poche ecezioni) , in un certo senso, a legittimare quell'affrancatura.
La marca da bollo, invece, era quasi sempre (visto che venivano vendute anch' esse in posta non mi sento di escludere nulla) applicata da chi spediva e non avendo nulla a che fare con i servizi postali, come sostiene Fildoc, può essere considerata alla stregua di una semplice frode postale. Si ..., però..., come mai così spesso se ne tollerava l'uso?
Forse perchè comunque erano soldi versati allo stato e quindi non poteva essere considerata alla stregua di un semplice erinnofilo?

- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
A conferma di quanto sostenuto da Eugenioterzo in relazione alla particolare attenzione che gli impiegati postali di una volta (periodo Regno) ponevano a quanto gli passava tra le mani posto questi due pezzi che mi sembrano particolarmente significativi.
Cartolina affrancata per sola data e firma. Il mittente anziché nome e cognome scrisse: Baci nonno ! L' impiegato postale interpretò (forse anche giustamente) le due parole come "convenevoli" e non semplice firma, quindi, vi appose il segno di tassa per indicare all'ufficio di arrivo che questa avrebbe dovuto essere tassata!
Fattura commerciale aperta che godeva della tariffa speciale di 25 Cent. anziché 50 (lettera normale). In questo caso l'impiegato si è preso la briga di controllare l'interno e, verificato che vi erano ben DUE fatture ha declassato la missiva a lettera semplice applicando la regolare tassa del doppio dell'importo mancante (25 x 2 = 50). La legge è legge ..., fattura è al singolare !!!
Francesco
Cartolina affrancata per sola data e firma. Il mittente anziché nome e cognome scrisse: Baci nonno ! L' impiegato postale interpretò (forse anche giustamente) le due parole come "convenevoli" e non semplice firma, quindi, vi appose il segno di tassa per indicare all'ufficio di arrivo che questa avrebbe dovuto essere tassata!
Fattura commerciale aperta che godeva della tariffa speciale di 25 Cent. anziché 50 (lettera normale). In questo caso l'impiegato si è preso la briga di controllare l'interno e, verificato che vi erano ben DUE fatture ha declassato la missiva a lettera semplice applicando la regolare tassa del doppio dell'importo mancante (25 x 2 = 50). La legge è legge ..., fattura è al singolare !!!

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Re: Marche da bollo con annullo postale
Pre Francesco....
Magari esistesse un tal documento!!!!!!!!!!!
Esistono solo ripetuti proclami dove se ne vieta l'uso!
Poichè esistono marche da bollo in LV usate anche su raccomandata è certo che esistevano delle disposizioni (probabilmente interne) che ne regolavano l'uso.
Del Bianco dedica nel suo primo volume molte pagine all'argomento offrendo molti spunti interessanti, anche se forse non tutte le ipotesi e le interpretazioni sono corrette.
Speriamo che chi abita in luoghi dove esistono archivi importanti consultabili e ha il tempo necessario (pensionati, benestanti senza lavoro, lavoratori che terminano alle 14 o comunque che abbiano tempo e voglia!) scoprano qualche documento!!!
A Verona non c'e'......
Ho gia' cercato
inutilmente 
Magari esistesse un tal documento!!!!!!!!!!!
Esistono solo ripetuti proclami dove se ne vieta l'uso!
Poichè esistono marche da bollo in LV usate anche su raccomandata è certo che esistevano delle disposizioni (probabilmente interne) che ne regolavano l'uso.
Del Bianco dedica nel suo primo volume molte pagine all'argomento offrendo molti spunti interessanti, anche se forse non tutte le ipotesi e le interpretazioni sono corrette.
Speriamo che chi abita in luoghi dove esistono archivi importanti consultabili e ha il tempo necessario (pensionati, benestanti senza lavoro, lavoratori che terminano alle 14 o comunque che abbiano tempo e voglia!) scoprano qualche documento!!!
A Verona non c'e'......


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Fildoc
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Fildoc
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
Va beh !! Il caffé te lo sei comunque guadagnato.
Pensandoci bene, però, esistono diverse lettere affrancate con marche del L. V. viaggiate verso stati esteri che, se non proprio assimilabili in termini di controllo alle raccomandate, non potevano passare certo del tutto innoservate agli impiegati postali. Potrebbe essere un ulteriore elemento in supporto alla tua tesi. Magari appena ho un po' di tempo provo a fare un piccolo censimento sulle date di spedizione di queste lettere, hai mai visto che si possano ricondurre ad un determinato periodo ? Si,... son poche, però, chissà .
Ti farò sapere.
Francesco
Pensandoci bene, però, esistono diverse lettere affrancate con marche del L. V. viaggiate verso stati esteri che, se non proprio assimilabili in termini di controllo alle raccomandate, non potevano passare certo del tutto innoservate agli impiegati postali. Potrebbe essere un ulteriore elemento in supporto alla tua tesi. Magari appena ho un po' di tempo provo a fare un piccolo censimento sulle date di spedizione di queste lettere, hai mai visto che si possano ricondurre ad un determinato periodo ? Si,... son poche, però, chissà .
Ti farò sapere.

Re: Marche da bollo con annullo postale
Francesco dice:
Concordo pienamente per le affrancature per l'estero, anche se al limite il Del Bianco suppone che siano state veicolate da corrieri privati per almeno una parte del percorso...
Quanto alle date dell'uso delle marche si inizia gia' nel dicembre del 1854 (un mese dopo l'uscita!) e si vedono anche nel 1858 (anche se quest'ultime quasi sempre tassate e non annullate. A dire il vero su questo argomento abbiamo discusso molto, anche recentemente in un altro topic....
viewtopic.php?f=29&t=20728
esistono diverse lettere affrancate con marche del L. V. viaggiate verso stati esteri che, se non proprio assimilabili in termini di controllo alle raccomandate, non potevano passare certo del tutto innoservate agli impiegati postali. Potrebbe essere un ulteriore elemento in supporto alla tua tesi. Magari appena ho un po' di tempo provo a fare un piccolo censimento sulle date di spedizione di queste lettere, hai mai visto che si possano ricondurre ad un determinato periodo ?
Concordo pienamente per le affrancature per l'estero, anche se al limite il Del Bianco suppone che siano state veicolate da corrieri privati per almeno una parte del percorso...
Quanto alle date dell'uso delle marche si inizia gia' nel dicembre del 1854 (un mese dopo l'uscita!) e si vedono anche nel 1858 (anche se quest'ultime quasi sempre tassate e non annullate. A dire il vero su questo argomento abbiamo discusso molto, anche recentemente in un altro topic....
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Fildoc
- francesco luraschi
- Messaggi: 2824
- Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
- Località: Como
Re: Marche da bollo con annullo postale
2 domande:
1) esistono raccomandate con marche da bollo utilizzate per pagare il diritto di raccomandazione?
2) siamo sicuri che i corrieri potessero veicolare lettere extraplico tanto da indurre il DB a scrivere di "doveroso versamento al primo ufficio postale"?
Francesco
1) esistono raccomandate con marche da bollo utilizzate per pagare il diritto di raccomandazione?
2) siamo sicuri che i corrieri potessero veicolare lettere extraplico tanto da indurre il DB a scrivere di "doveroso versamento al primo ufficio postale"?

I nostri articoli:
https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
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Francesco
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Re: Marche da bollo con annullo postale
Per la prima domanda è certamente si'
...
per la seconda si tratta di una domanda a cui non so rispondere!
Certo la teoria di Del Bianco poggia soprattutto proprio su questo punto!
...
per la seconda si tratta di una domanda a cui non so rispondere!
Certo la teoria di Del Bianco poggia soprattutto proprio su questo punto!
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Fildoc
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- francesco luraschi
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- Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
- Località: Como
Re: Marche da bollo con annullo postale
Grazie, Massimiliano.
E' possibile e probabile che i corrieri trasportassero lettere extraplico. Quello che al DB sfugge è che la pratica era abusiva. Nel capitolato di appalto della messaggeria Coccaglio-Palazzolo alla Franchetti il §11 dice: "Resta severamente vietato al conduttore investito, od a chi per esso, il trasporto di lettere e pieghi indipendentemente da quelli che avrà ricevuto dagli Uffici postali sotto comminatoria della competente penale, ed anche dell'immediata caducità dall'esercizio postale, così piacendo alla Direzione Superiore". Si tratta tra l'altro di un modulo prestampato solo da riempire e quindi valido per tutto il LV.
Non è chiaro inoltre il vantaggio che ai corrieri poteva derivare dall'affrancare lettere con marche fiscali piuttosto che con francobolli.
Il motivo dell'uso delle marche va cercato quindi altrove
Francesco
E' possibile e probabile che i corrieri trasportassero lettere extraplico. Quello che al DB sfugge è che la pratica era abusiva. Nel capitolato di appalto della messaggeria Coccaglio-Palazzolo alla Franchetti il §11 dice: "Resta severamente vietato al conduttore investito, od a chi per esso, il trasporto di lettere e pieghi indipendentemente da quelli che avrà ricevuto dagli Uffici postali sotto comminatoria della competente penale, ed anche dell'immediata caducità dall'esercizio postale, così piacendo alla Direzione Superiore". Si tratta tra l'altro di un modulo prestampato solo da riempire e quindi valido per tutto il LV.
Non è chiaro inoltre il vantaggio che ai corrieri poteva derivare dall'affrancare lettere con marche fiscali piuttosto che con francobolli.
Il motivo dell'uso delle marche va cercato quindi altrove


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Re: Marche da bollo con annullo postale
Caro Francesco (in questo caso Luraschi e non Riboldi
) nelle disamine bisogna sempre considerare le cose positive e non solo distruggere.
Nel lavoro di Del Bianco vi sono centinaia di osservazioni e non sono tutte da buttare...
Sull'argomento delle marche è l'unico studioso che ha provato a dare una risposta organica e, seppur con delle imprecisioni, c'e' di sicuro del vero....
E' indubbio per esempio che l'uso delle marche è molto usato in certe localita' che si avvalevano proprio di trasporti privati tipo Bassano e Cologna.
E' indubbio che in certe localita' dove vennero usate marche da bollo con combinazioni 10 + 5 oppure tre da 5 cent si è voluto quasi certamente usare deliberatamente le marche e non i francobolli...
Un uso così diffuso da provocare una serie di avvisi di divieto (praticamente uno all'anno... a memoria mi pare di ricordare il 1854, il 1856 e il 1857) non credo che fosse solo un'iniziativa popolare...
Come poi giustificare l'uso sulle raccomandate e sopratutto sulle ricevute di ritorno??? Questi erano documenti che certamente passavano dagli uffici postali ed ivi affrancati, non erano certo lettere buttate in cassetta!
Abbiamo poi prova che in genere gli avvisi e le circolari erano rispettati abbastanza bene. Infatti dopo la relativa disposizione è molto difficile trovare affrancature in Kreuzer in LV, malgrado i francobolli fossero quasi uguali. Mi pare strano che accettassero o sfuggissero dei francobolli grandi e verdi!
Secondo me vi fu un momento probabilmente nel 1855 in cui vi fu una disposizione interna che ne regolarizzava o perlomeno ne permetteva l'uso in determinate circostanze...
Bisognerebbe trovarla... a Milano?
Come tu ben sai a Verona in archivio non c'e' praticamente nulla (tutto trasferito a Venezia....) e a Venezia all'archivio di stato ad una richiesta di visita....neppure mi hanno risposto

Nel lavoro di Del Bianco vi sono centinaia di osservazioni e non sono tutte da buttare...
Sull'argomento delle marche è l'unico studioso che ha provato a dare una risposta organica e, seppur con delle imprecisioni, c'e' di sicuro del vero....
E' indubbio per esempio che l'uso delle marche è molto usato in certe localita' che si avvalevano proprio di trasporti privati tipo Bassano e Cologna.
E' indubbio che in certe localita' dove vennero usate marche da bollo con combinazioni 10 + 5 oppure tre da 5 cent si è voluto quasi certamente usare deliberatamente le marche e non i francobolli...
Un uso così diffuso da provocare una serie di avvisi di divieto (praticamente uno all'anno... a memoria mi pare di ricordare il 1854, il 1856 e il 1857) non credo che fosse solo un'iniziativa popolare...
Come poi giustificare l'uso sulle raccomandate e sopratutto sulle ricevute di ritorno??? Questi erano documenti che certamente passavano dagli uffici postali ed ivi affrancati, non erano certo lettere buttate in cassetta!
Abbiamo poi prova che in genere gli avvisi e le circolari erano rispettati abbastanza bene. Infatti dopo la relativa disposizione è molto difficile trovare affrancature in Kreuzer in LV, malgrado i francobolli fossero quasi uguali. Mi pare strano che accettassero o sfuggissero dei francobolli grandi e verdi!
Secondo me vi fu un momento probabilmente nel 1855 in cui vi fu una disposizione interna che ne regolarizzava o perlomeno ne permetteva l'uso in determinate circostanze...
Bisognerebbe trovarla... a Milano?
Come tu ben sai a Verona in archivio non c'e' praticamente nulla (tutto trasferito a Venezia....) e a Venezia all'archivio di stato ad una richiesta di visita....neppure mi hanno risposto

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ciao
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Fildoc
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Marche da bollo con annullo postale
Contattato curatore Archivio Storico Città di Lodi - Stop -
Pare esservi gran quantità circolari e bandi L.V. - Stop -
Curatore ben felice mettere a disposizione materiale per ricerca - Stop -
Organizzomi durante periodo estivo per ricerca - Stop -
Se trovo informazioni inerenti nostro argomento farò sapere- Stop -
Disposto a cedere eventuali informazioni solo dietro congruo pagamento !!! - Stop.
Francesco

Pare esservi gran quantità circolari e bandi L.V. - Stop -

Curatore ben felice mettere a disposizione materiale per ricerca - Stop -

Organizzomi durante periodo estivo per ricerca - Stop -

Se trovo informazioni inerenti nostro argomento farò sapere- Stop -

Disposto a cedere eventuali informazioni solo dietro congruo pagamento !!! - Stop.


Re: Marche da bollo con annullo postale
SPETTACOLOSO!!!!!!!!!!!!!!
Non ti preoccupare per il resto... la cultura non ha prezzo!
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Fildoc
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Fildoc
- francesco luraschi
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- Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
- Località: Como
Re: Marche da bollo con annullo postale
Massimiliano,
non era mia intenzione denigrare nè distruggere il lavoro del Del Bianco che rappresenta uno sforzo di indagine e comunque denota passione per il nostro settore. Spesso, e volentieri, lo leggo alla ricerca di spunti.
Ho dei dubbi riguardo le teorie che vedono coinvolti i corrieri come causa principale sintetizzate nel titolo " Le principali anomalie riscontrabili sulla corrispondenza viaggiata nel periodo 1850-1866 in buona parte riconducibile ai trasporti postali effettuati dai trasportatori privati" e per questo ho trascritto una parte del capitolato d'appalto. Ciò che ormai è certo è che di "doveroso versamento al primo ufficio postale" c'era ben poco. E questa è una frase che ricorre.
Sull'argomento "marche" il discorso non è chiaro. Al momento attuale non ti posso dire di più, col tempo vedremo. Di certo non tutte le marche annullate con timbro postale sono viaggiate per posta dato che all'ufficio postale si andava anche per motivi diversi dallo spedire una lettera.
L'archivio a Milano è gigantesco e di non facile consultazione. Puoi trovare tutto e niente (niente se cerchi lettere affrancate), la lettura di doc del XIX secolo non è sempre facilissima per persone non abituate a quel genere di scrittura. Personalmente trovo più facili da leggere i doc del periodo ducale, ma è un'opinione personale.
Francesco
non era mia intenzione denigrare nè distruggere il lavoro del Del Bianco che rappresenta uno sforzo di indagine e comunque denota passione per il nostro settore. Spesso, e volentieri, lo leggo alla ricerca di spunti.
Ho dei dubbi riguardo le teorie che vedono coinvolti i corrieri come causa principale sintetizzate nel titolo " Le principali anomalie riscontrabili sulla corrispondenza viaggiata nel periodo 1850-1866 in buona parte riconducibile ai trasporti postali effettuati dai trasportatori privati" e per questo ho trascritto una parte del capitolato d'appalto. Ciò che ormai è certo è che di "doveroso versamento al primo ufficio postale" c'era ben poco. E questa è una frase che ricorre.
Sull'argomento "marche" il discorso non è chiaro. Al momento attuale non ti posso dire di più, col tempo vedremo. Di certo non tutte le marche annullate con timbro postale sono viaggiate per posta dato che all'ufficio postale si andava anche per motivi diversi dallo spedire una lettera.
L'archivio a Milano è gigantesco e di non facile consultazione. Puoi trovare tutto e niente (niente se cerchi lettere affrancate), la lettura di doc del XIX secolo non è sempre facilissima per persone non abituate a quel genere di scrittura. Personalmente trovo più facili da leggere i doc del periodo ducale, ma è un'opinione personale.

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https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.
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Re: Marche da bollo con annullo postale
Certamente molti francobolli sciolti potrebbero avere annulli postali anche per usi non postali (come per esempio succede ora per la "data certa" richiesta su alcuni documenti).
Ma una raccomandata, una ricevuta di ritorno, un plico di documenti inviato da ad un tribunale affrancato per sei porti sono certamente documenti postali e di un certo tipo!
Secondo me quello che si deve cercare è una circolare del 1855 che indichi la possibilita' di usare le marche in certe situazioni ben definite.
Poi probabilmente questo uso o era fin da subito stato limitato ad un periodo o fu successivamente vietato con una nuova circolare che annullava la prima.
Comunque per complicare le cose certamente qualcuna delle lettere affrancate con marche fu usata per mancanza di francobolli, per furbizia, per riutilizzare una marca non utilizzata, per trascuratezza o quant'altro... ma mi sento di escludere categoricamente che questi usi possano giustificare le centinaia e centinaia di buste affrancate con marche che sono giunte fino a noi in un periodo di poco piu' di tre anni! Infatti con l'avvento della seconda emissione non se ne trova piu' una e dico una!!!
Ma una raccomandata, una ricevuta di ritorno, un plico di documenti inviato da ad un tribunale affrancato per sei porti sono certamente documenti postali e di un certo tipo!
Secondo me quello che si deve cercare è una circolare del 1855 che indichi la possibilita' di usare le marche in certe situazioni ben definite.
Poi probabilmente questo uso o era fin da subito stato limitato ad un periodo o fu successivamente vietato con una nuova circolare che annullava la prima.
Comunque per complicare le cose certamente qualcuna delle lettere affrancate con marche fu usata per mancanza di francobolli, per furbizia, per riutilizzare una marca non utilizzata, per trascuratezza o quant'altro... ma mi sento di escludere categoricamente che questi usi possano giustificare le centinaia e centinaia di buste affrancate con marche che sono giunte fino a noi in un periodo di poco piu' di tre anni! Infatti con l'avvento della seconda emissione non se ne trova piu' una e dico una!!!
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- francesco luraschi
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Re: Marche da bollo con annullo postale
Massimiliano,
la "popolarità" delle lettere affrancate con marche da bollo va valutata non con gli occhi del collezionista del XXI secolo che comodamente sfoglia un catalogo e dopo avere visto una sfilza infinita di lettere le definisce un fenomeno diffuso.
Ti porto un esempio: sai quanti francobolli venivano venduti in Francia negli anni '50 del XIX secolo? Circa 100 milioni/anno facendo una media.
Certo in proporzione il LV era più piccolo, meno popoloso e industrializzato della Francia. Vogliamo quindi ipotizzare 10 milioni?
Un ufficio medio del LV, non piccolissimo ma neppure una Direzione (un punteggio "medio" 6-8 sul catalogo), riceveva tra 1000 e 2000 lettere al mese e ti assicuro che le lettere con marche da bollo nei periodi di punta erano nell'ordine della decina! Quindi 1-2%!!!
Probabilmente il problema era già latente agli inizi del 1854 per poi scoppiare più avanti magari quando i postali decisero di quantificare la perdita: un 1-2% erano pur sempre 100/ 200000 lettere che a tariffa minima facevano sempre 5000-10000 fiorini
Non molto però ....
Riguardo le raccomandate e le RR con marche: ricordo che queste erano in vendita solitamente presso i rivenditori di generi di privativa, tipo i tabaccai. Più che dare peso ai corrieri servirebbe un'indagine periferica per appurare se l'ufficio, sicuramente gestito in appalto,venne magari assegnato ai rivenditori di cui sopra per cui potrebbe esserci stata una promiscuità di utilizzo francobolli/marche magari dovuto alla mancanza temporanea dei primi.
I titolari di questi uffici erano abilitati a tutte le operazioni di posta e quindi rilasciavano ricevute, spedivano raccomandate e, dove era aperto, gestivano pure il ramo diligenze.
Se qualcuno è interessato possiamo darci una mano a vicenda a sciogliere l'argomento ad oggi ancora molto neboloso e soggetto a teorie più o meno valide.
Francesco
la "popolarità" delle lettere affrancate con marche da bollo va valutata non con gli occhi del collezionista del XXI secolo che comodamente sfoglia un catalogo e dopo avere visto una sfilza infinita di lettere le definisce un fenomeno diffuso.
Ti porto un esempio: sai quanti francobolli venivano venduti in Francia negli anni '50 del XIX secolo? Circa 100 milioni/anno facendo una media.
Certo in proporzione il LV era più piccolo, meno popoloso e industrializzato della Francia. Vogliamo quindi ipotizzare 10 milioni?
Un ufficio medio del LV, non piccolissimo ma neppure una Direzione (un punteggio "medio" 6-8 sul catalogo), riceveva tra 1000 e 2000 lettere al mese e ti assicuro che le lettere con marche da bollo nei periodi di punta erano nell'ordine della decina! Quindi 1-2%!!!
Probabilmente il problema era già latente agli inizi del 1854 per poi scoppiare più avanti magari quando i postali decisero di quantificare la perdita: un 1-2% erano pur sempre 100/ 200000 lettere che a tariffa minima facevano sempre 5000-10000 fiorini
Non molto però ....

Riguardo le raccomandate e le RR con marche: ricordo che queste erano in vendita solitamente presso i rivenditori di generi di privativa, tipo i tabaccai. Più che dare peso ai corrieri servirebbe un'indagine periferica per appurare se l'ufficio, sicuramente gestito in appalto,venne magari assegnato ai rivenditori di cui sopra per cui potrebbe esserci stata una promiscuità di utilizzo francobolli/marche magari dovuto alla mancanza temporanea dei primi.

I titolari di questi uffici erano abilitati a tutte le operazioni di posta e quindi rilasciavano ricevute, spedivano raccomandate e, dove era aperto, gestivano pure il ramo diligenze.
Se qualcuno è interessato possiamo darci una mano a vicenda a sciogliere l'argomento ad oggi ancora molto neboloso e soggetto a teorie più o meno valide.

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