Annulli incompleti, difettosi, "pseudo" muti

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno Lombardo-Veneto.

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arkorr
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Re: A proposito di rarità

Messaggio da arkorr »

Su questo timbro il numero della distribuzione era romano:
Portalettere II Distribuzione.jpg

Quasi tutti quelli che ho e che ho visto sono impressi malissimo, praticamente illeggibili. Quindi, propendo per un II romano come quello della busta qui sopra talmente deformato dalla cattiva timbratura da sembrare uno 0.
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Corrado
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francesco luraschi
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Re: A proposito di rarità

Messaggio da francesco luraschi »

Corrado,

potrebbe anche essere anche se nel tuo caso le grazie dei numeri formano un inconfutabile rettangolo. Nel mio caso noto una forma più ovale tipica di uno 0.

Appena possibile posto un'immagine più dettagliata.

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fildoc
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Re: A proposito di rarità

Messaggio da fildoc »

Nitido e in rosso nel 1851 il numero gia' presentava problemi fin dall'inizio:
ferroni-2.jpg
in nero il numero 1 (numero romano) comunque nel 1853 si vedeva ancora bene:
ferroni-3.jpg
nel 1854 il 2 (sempre romano) assomiglia ad uno 0 prima di essere sostituito (con uno a caratteri a bastoncino) poco dopo:
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francesco luraschi
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Re: A proposito di rarità

Messaggio da francesco luraschi »

I timbri dei portalettere erano in assoluto i peggiori, almeno così dicevano i postali dell'epoca, perfino peggio degli R.

Gli esempi postati risolvono relativamente la questione: forse l'ultimo sotto richiama uno zero. Però c'è la stessa differenza che noto tra questi:

I e 0.

Infatti non sembra di vedere una bombatura accentuata come nel mio caso e, oltretutto, si intravedono le grazie.

Servirebbe un timbro nitidissimo.

Vediamo se esiste.

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gli annulli Pseudomuti

Messaggio da fildoc »

in effetti gli pseudomuti sono conosciuti e si ripetono per mesi per poi a volte riapparire normali.
Il problema nasceva dal fatto che vi era un difetto nel serraggio e l'impiegato per trascuratezza non stava attento .....
Lonigo e Gargnano sono ben noti, ma ve ne sarebbe anche qualcuno altro.....

Cosa dite gli diamo una loro dignita' come tipo?
Io direi di si' certamente per Lonigo
e per quali altri?
Diamo una regola per definirli pseudomuti?
Una sola lettera leggibile?
Nessuna?

Apro la discussione!

:sec:
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Anche per il Mirano C4 male impresso qualcuno ipotizzò fosse un pseudo muto....tanto che una lettera in asta recente partiva dalla base di 2000 euro....roba da matti...
Per me non sono pseudomuti...sono annulli male impressi....ed anche al Lonigo si è data un'importanza sopra le righe.
Questa naturalmente la mia opinione, grazie comunque Fildoc per aver intavolato questa discussione che speriamo porti a fare chiarezza su molte leggende metropolitane in fatto di annulli di LV!!

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francesco luraschi
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da francesco luraschi »

A me non sembra proprio il caso di sopravvalutare questi tipari che sono frutto del caso (manutenzione ???, battuta irregolare) e/o negligenza e che poi vengono venduti a cifre monstre per collezionisti ingenui, magari al "terzo di giro di bianco" quando la vista s'abbassa, in perfetto stile filatelico dell' '800.

Gli UP in appalto avevano un solo timbro datario e due-tre timbri accessori come da capitolato d'appalto confermati dai doc d'archivio.

E questi erano i tipari "tipo" con cui espletare tutte le operazioni d'ufficio.

Non esiste alcuna ragione plausibile, nè tantomeno alcun doc ufficiale, che può spiegare l'uso di un tipario senza nome in un ufficio periferico in un contesto in cui la tariffa era legata alla distanza ed era basilare capire la località di partenza della lettera.

Semmai i muti sono:

1) datario+ timbro muto come da dispo iniziali del marzo 1850

2) (EVENTUALMENTE) timbro SENZA DATA, ovvero tipari quotidianamente in uso o vecchi tipari riesumati utilizzati su modulistica d'ufficio, per le operazioni per cui si evitava di ricorrere ai tipari in uso quotidiano. E questo uso è documentato.

Il timbro P del Marzari rientra probabilmente al punto 2) ma è un frammento...

Pronto a ricredermi se qualcuno sarà in grado di storicizzare i tipari cosidetti pseudomuti.

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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da arkorr »

Io penso che ci sia un elemento che possa fare da discriminante tra uno pseudo-muto ed un annullo male impresso, elemento che - per maggior chiarezza - mostro in questi due pezzi:
Lonigo-2-2c - pseudo-muto su 30cent n.21.jpg

Monselice-2c - C4-M su II emiss II tipo.jpg

Il primo è chiaramente Lonigo, il secondo Monselice (addirittura non catalogato come pseudo-muto). Entrambi hanno cerchi e data perfettamente impressi o addirittura iper-inchiostrati, ciononostante il nome dell'ufficio è impresso poco o nulla. In questi casi non penso si possa parlare di timbro mal impresso, ed è impensabile che la mancanza del nome sia dovuta all'accidentale interposizione di un corpo estraneo, perché avrebbe dovuto essere... semicircolare esattamente come il nome!
Quest'altro, invece, che pure è certificato (Gallarate), potrebbe legittimamente suscitare perplessità perché ampie parti del timbro sono incomplete, e potrebbe quindi far pensare ad una "battuta" con poca pressione:
Gallarate-3-3a - C4-M su 45cent n.22.jpg

Ritengo che l'aspetto più importante sia proprio il contrasto tra illeggibilità del nome e nitidezza (e completezza) degli altri elementi; si può poi discutere se la dignità di pseudo-muto l'abbiano solo le impronte del tutto prive di "residui" del nome oppure no, ma - trattandosi di bolli difettosi - penso che possa considerarsi normale che talvolta lasciassero impressi piccoli residui delle lettere, e talaltra nulla completamente.

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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da fildoc »

Precisa e puntuale l'osservazione di Corrado.
Quando l'annullo è ben inchiostrato e il nome non si legge comunque....
è manifesto che l'annullo era stato chiuso in modo irregolare e il nome non appariva perchè piu' alto del piano delle impronte circolari....
Quindi il pseudomuto ben inchiostrato nasce da una gestione errata dell'annullo da parte dell'ufficio postale.
Tra l'altro la mancanza del nome creava certamente ostacolo al controllo in arrivo della correttezza della tariffa applicata!
Orbene queste impronte lacunose erano casuali?
O come si dice occasionali?
Lonigo, Gallarate, Monselice, Gargnano, Mirano, Casorate e Brescia
li possiamo considerare poi alla stessa stregua?
Possiamo mettere allo stesso livello Brescia (pare vi sia un solo caso noto) e Lonigo di cui non solo si conoscono numerose impronte sia sulla prima che sulla seconda emissione, ma di cui addirittura si conoscono casi dove il nome fu aggiunto a penna???
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da robymi »

Credo che si possano individuare tante convenzioni, ma sempre convenzioni resteranno. In definitiva si tratta di annulli nati con il nome della località che per vari motivi (logorio o difetti di serraggio) sono stati impressi, poche o tante volte, senza che il nome della località si vedesse. Direi che in una catalogazione esaustiva come quella che stiamo tentando, sia corretto menzionarli come "sottotipi" del tipo principale. Ossia "C4 di Gallarate (noto anche nel sottotipo con impronta della località illeggibile o appena leggibile)".
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francesco luraschi
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da francesco luraschi »

Al momento vedo solo ipotesi e quindi per me i timbri postati sopra sono semplicemente male impressi a causa di disattenzione e/o usura di parti che erano in ottone. La data si cambiava spesso, il nome era sempre quello.

Vediamo se esce un supporto storico da testimoni coevi che giustifichi la mancanza del nominativo. Per la data esiste già, come dicevo.

I cataloghi sono fatti per i collezionisti che amano stratificare anche ciò che per i postali dell' '800 non aveva alcun significato.

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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da fildoc »

Mi piace questa discussione che si sostiene su solide argomentazioni.
L'idea dei sottotipi mi piace.
Infatti un pseudomuto assomiglia per certi versi ad annullo con colore.
Dopotutto negli annulli colorati il timbro era il medesimo e cambiava solo il colore dell'inchiostro!
Tuttavia il colore è una variante cosi' clamorosa da non poterla sottovalutare!
Ne è poi derivato necessariamente che ammessa la catalogazione come sottotipi degli annulli colorati, abbiano trovato spazio colori limite come l'azzurrastro e il rossastro.

Se facciamo un parallelo esteso con gli pseudomuti possiamo dire:
Dopotutto negli annulli pseudomuti il timbro era il medesimo e cambiava solo il fatto che mancava un dato fondamentale : il nome della località!
Tuttavia la mancanza del nome è una variante cosi' clamorosa da non poterla sottovalutare!
Ne è poi derivato necessariamente che ammessa la catalogazione come sottotipi degli annulli pseudomuti, abbiano trovato spazio impronte limite dove si legge una sola lettera
.


Peraltro giustamente non possiamo dare spazi all'occasionalita' di un errore di un giorno o addirittura di un'ora.... Dunque non possiamo non considerare occasionale un timbro mal inchiostrato!
Ed è assodato che l'annullo degli pseudomuti non ha subito riparazioni o variazioni volute, pertanto la mancanza del nome della località diviene catalogabile nel momento che è un evento che si e ripetuto con costanza per un prolungato periodo di tempo, escludendo di principio la cattiva inchiostrazione.

Non dobbiamo dimenticare che tutta la catalogazione della filatelia soggiace a questa classificazione:
un 15 centesimi primo tipo differisce da un secondo e da un terzo per delle variazioni di stampa costanti; variazioni introdotte dai tipografi anche se per i postali dell' '800 non avevano alcun significato.

Infatti la catalogazione è un fatto implicitamente descrittivo.
Dove norme e disposizioni storiche vengono contestualizzate.
Per capirci non cataloghiamo per decreto, ma in rapporto al materiale che reperiamo!
La catalogazione introduce pero' un concetto di occasionalita' e di ripetitività che ha alcuni aspetti soggettivi ed è questo il campo in cui ci muoviamo.

Orbene vorrei ora per le localita' menzionate fare un po' di esempi e ampliare esempi e date...
per cui vi esorto a pubblicare ovviamente anche le loro ripetizioni.
Poiche' è per ora una discussione, accettiamo ben volentieri immagini tratte da cataloghi e pubblicazioni anche a bassa risoluzione....
Poi se qualcuno diverra' un sottotipo, cercheremo un'immagine di qualita'!
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da fildoc »

Per esempio per Lonigo ho pochi dubbi....
potendo presentare anche una gradualita' nello sviluppo dello pseudomuto.....
Dove i tre cerchi sono sempre molto ben impressi!

Aggiungo che lo pseudomuto di Lonigo difficilmente si trova sul carta a mano mentre quasi sempre è su carta a macchina, si trova piu' facilmente sulla prima emissione e piu' raramente sulla seconda e non si trova piu' nelle tre emissioni successive soddisfacendo anche i criteri della temporalita'.
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da fildoc »

Per Monselice farei un'altra osservazione....
Se il nome appare in un mal inchiostrato,
quando non appare in un ben inchiostrato vien da pensare.....
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da robymi »

Mi trovo più in linea con le argomentazioni di Max che con quelle di Francesco, sebbene in sostanza affermino con connotazioni diverse lo stesso concetto. Ora devo uscire per una gara, ma più tardi mi spiegherò meglio e provo a suggerire una "strategia" per la nostra ricerca.
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da fildoc »

Una osservazione certo sorge spontanea:
quasi sempre gli pseudomuti derivano da cerchi multipli dove la larga base d'appoggio e la planarità dei cerchi era svantaggiosa per la scritta interna......
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da lucasa »

Buongiorno

Mi sembra che si possa sintetizzare quanto dicono Francesco e Massimiliano e Roberto nella considerazione che si tratta non di un tipario / annullo diverso. Ma di una impronta che risulta senza località per motivazioni tecniche
Fino ad oggi la catalogazione di queste impronte è stata più o meno dettata dalla ricorrenza e dalle segnalazioni e non mi sembra che ci sia un approccio sistematico o un metodo

Dico questo perché stiamo facendo la stessa discussione per il tipario R dove la mancanza o meno del l'anno a volte viene considerata occasionale altre volte no etc

La mia opinione limitata dalla scarsa esperienza e' che si posSa tranquillamente introdurre anche per gli annulli , il concetto di Varieta come nei francobolli dove molti collezionano scarti di stampa come varieta di stampa del francobollo tipo . Oppure varieta di dentellatura o difetti di cllique


Massimiliano nella sua sconfinata conoscenza potrebbe definire una specie di classificazione dei tipi di varieta possibile per le impronte ( parlo di impronte e non di annulli per preservare la doverosa distinzione di Francesco).
Partendo dalle anomalie che si verificano con particolari tipario:
Psudomuto : mancanza della località nei C
Senza data : mancanza della anno , del mese , del giorno o dell intero datario negli R
Errori di composizione : date invertite etc
Stato / difetto : variazioni dell impronta

Ma anche volendo studiare gli Annulli le modifiche o le variazioni delle impronte per rotture
Come ll ' ornato di Venezia ad esempio che potrebbe essere una "varietà di Clique"
Aggiungo come fece il marzari anche la possibilità di definire un evoluzione dello stato dell annullo come fatto per gli stati di usura dei Clique dei francobolli
Una possibile discriminante potrebbe essere la possibilità di documentare i periodi di uso

Una proposta di classificazione delle varieta degli annulli oltre ad essere utile per la comprensione delle modalità d uso etc avrebbe il vantaggio di essere generale e non legata ad una segnalazione o caso particolare

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johnmilano83
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da johnmilano83 »

Buongiorno a tutti,
mi unisco a questa interessantissima discussione per proporvi i due annulli di Lonigo sottostanti.

Sul primo vorrei chiedervi se può essere considerato uno pseudomuto, in virtù del nome della località per metà assente e per l'altra metà impresso molto leggermente (soprattutto se paragonato ai tre cerchi estremamente nitidi e inchiostrati). In questo annullo c'è anchè un altra differenza rispetto agli annuli C3 di Lonigo usuali, cioè i numeri della data sono attaccati alla lineetta orizzontale che li separa.

Sul secondo invece vorrei chiedervi se il fatto di avere la data capovolta, come succede in altri annulli che ho visto qui sul forum (dei quali non mi ricordo le località), può essere ugualmente considerato un altro sottotipo, o piuttosto un semplice errore occasionale, così comè gli errori di cliché dei francobolli non costanti (e come tale allora forse andrebbe considerato anche il difetto del primo annullo relativo alle cifre attaccate alla lineetta orizzontale)...

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John
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Ultima modifica di johnmilano83 il 1 marzo 2014, 9:33, modificato 4 volte in totale.
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lucasa
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da lucasa »

fildoc ha scritto:Per esempio per Lonigo ho pochi dubbi....
potendo presentare anche una gradualita' nello sviluppo dello pseudomuto.....
Dove i tre cerchi sono sempre molto ben impressi!

Aggiungo che lo pseudomuto di Lonigo difficilmente si trova sul carta a mano mentre quasi sempre è su carta a macchina, si trova piu' facilmente sulla prima emissione e piu' raramente sulla seconda e non si trova piu' nelle tre emissioni successive soddisfacendo anche i criteri della temporalita'.


Ci sono grandi analogie con quanto è successo al R53 di Milano quando l anno e gradualmente "scomparso" nel mese di maggio
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Re: gli annulli Pseudomuti

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Tutte considerazioni molto interessanti, complimenti a tutti!! :clap: :clap:

Ma io continuo a rimanere solidale con il mio pensiero iniziale, che vedo poi in linea anche con quello di Francesco; il pseudomuto è un annullo che per negligenza al momento dell'impressione o per difetto di serraggio del tipario è stato male impresso sul francobollo, nient'altro da segnalare.
E lo dice bene anche Fildoc, cosa che ho sempre sostenuto e comunque ne avevamo parlato anche in un altro topic (a proposito del pseudomuto di Mirano) che adesso non trovo: il C4 aveva i cerchi più sporgenti rispetto alle lettere che componevano il nome dell'ufficio, bastava un piano non perfettamente liscio ed ecco creato il pseudomuto!
Circa la loro quotazione da fuori di testa, credo sia superfluo chiedersi perchè i cataloghi gliela danno....

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