Caro Luca,
riprendo il tuo quesito iniziale
Dermidoff ha scritto:
Nei francobolli degli Antichi Stati gli angoli di foglio ADF ed i bordi di foglio BDF che tipo di plusvalore hanno rispetto al prezzo di catalogo?
nonchè la successiva mozione d'ordine
Dermidoff ha scritto:il mio obiettivo in questo topic era più tecnico che estetico
per chiarire - se mai lo sviluppo della discussione non lo rendesse evidente - che la tua semplice domanda non ammette risposte univoche e condivise, perchè intreccia un aspetto filatelico puramente qualitativo (il bdf o l'adf) con la sua traduzione in moneta sonante, con cui anche i più romantici tra noi sono costretti a fare i conti, se vogliono realizzare le proprie compravendite e, in definitiva, mettere su una collezione.
Ora, molto dipende dal tipo di collezionista che si ha di fronte e, a voler ragionare per macro-classi, io vedo due famiglie, una maggioranza e una minoranza o, per dirlo in modo più espressivo, i
fatti a scale e i
polarizzati.
I
fatti a scale, a seguito della sistematica e metodica osservazione di materiale di vario genere, e degli associati costi, si sono costruiti nel tempo una propria scalettatura "prezzo/qualità", che tarano e affinano di continuo. Hanno una spiccata propensione a orientare i propri acquisti verso i gradini intermedi della scala, anchè se i più non si fanno problemi a scendere di qualche passo in qualità, e talvolta a ruzzolare giù sino al fondo, purchè i prezzi scendano anch'essi in proporzione. In alcuni casi, senz'altro patologici, finiscono col percepire bella qualunque cosa, anche la più infima, purchè siano riusciti a pagarla ancora meno. L'atteggiamento non è peraltro simmetrico. C'è grande riluttanza a salire i gradini della scala, non tanto per un discorso di tipo economico, quanto per una forte remora di natura psicologica. I
fatti a scale riconoscono senz'altro la superiorità tecnica di certi esemplari, constatano che a meno di certi prezzi non si muoveranno mai dagli album in cui riposano, ma sembra non riescono ad accettarlo fino in fondo (a meno che non si tratti di rarità assolute). E' come se, superato un certo "livello X" di prezzo, tutto perdesse di senso e significato e la genuina passone filatelica si trasformasse in un discutibile egocentrismo. Quasi superfluo chiosare che, al giorno d'oggi, trascorrono gran parte della loro esistenza filatelica navigando nella torbide acque di E-Bay e simili, alla ricerca della "grande occasione" nei termini propri della loro scala "qualità/prezzo".
I
polarizzati hanno un'altra chimica, un'altra fisica, un'altra biologia. Alzano un'asta sul livello qualitativo e si disinteressano sovranamente di tutto ciò che vi sta sotto, non importa quanto basso o conveniente possa essere il prezzo. Questo atteggiamento, se radicalizzato, porta a una vera e propria incomunicabilità con i
fatti a scale, perchè i
polarizzati ortodossi e integralisti piallano a zero tutto un insieme di valori filatelici e economici per i quali i
fatti a scale continuano invece a percepire distintamente diverse gradazioni di prezzo e qualità. Anche i
polarizzati hanno le loro patologie. Quando pretendono di valutare la qualità di un 60 crazie con la stessa metrica applicata a un 2 crazie o quando impongono a un esemplare su documento la stessa qualità richiesta a uno sciolto. Le patologie talvolta conducono a gravi forme di autismo filatelico, per cui si resta impassibili innanzi alle rarità sol perchè - come spesso accade - versano in condizioni mediocri o anche semplicemente normali. E sopra la linea, cosa accade sopra la linea? Cosa succede quando un francobollo supera l'asticella? Per capirlo sarebbe prima necessario tratteggiare la vita filatelica del
polarizzato - fatta di acquisti di vecchi cataloghi piuttosto che di francobolli, di perenne visione di quei cataloghi piuttosto che del suo album, di lunghe e pazienti attese, del desiderio di possedere non un francobollo generico, più o meno bello, ma proprio
quel francobollo e nessun altro - ma converrà balzare subito alle conclusioni. Quando un francobollo supera l'asta, nessuno sforzo è troppo grande per riuscire ad averlo, si trova sempre il modo di buttare cuore e portafoglio oltre l'ostacolo e, come avrebbe cantato Guccini, " ... a 'culo tutto il resto!".
Perciò, caro Luca, se vuoi sapere quanto vale il bdf del tuo 9 cent. di Parma, prima, quanto meno, accertati se la domanda la stai rivolgendo a un
fatto a scale o a un
polarizzato, se la scala del
fatto a scale si avvicina o si discosta a quella mediamente prevalente tra i suoi simili, se l'asticella del
polarizzato è collocata su "bellissimo", "splendido", "eccezionale", "lusso" o "pezzo d'amatore", ....
... ma se pretendi una risposta semplice e sintetica, temo che nemmeno dopo 1000 pagine di topic riuscirai ad averla.
Giuseppe