Beh vedi Pasfil, come ho già detto a Ciclope prima, purtroppo il momento sociale ed economico non è certo dei più propizi, e quindi la stragrande maggioranza di noi assume nei confronti del collezionismo in generale, un aspetto non certo prioritario, sopratutto quando si devono tirare fuori delle "palanche" per delle cose pur sempre superficiali rispetto alle esigenze della vita quotidiana.
Nel caso dei Gratta, a mio modo di vedere è ancora presto perchè esca questo tipo di collezione in maniera nazional-popolare, anche se ci sono tutti i presupposti e requisiti che in futuro prossimo, si speri migliore, possa avvenire.
Infatti io credo che in una società economicamente più agiata, rispetto all'oggi, la frenesia del sogno milionario che risiede in tutti noi quando grattiamo un biglietto o giochiamo ad un altro concorso con tali requisiti, sia inversamente proporzionale alla reale eventuale gratificazione collezionistica che l'oggetto ti potrebbe dare, ovvero per dirla in soldoni, se le tue tasche sono sufficentemente piene, ti preoccupi di più del senso del possesso che tentare la sorte per uscire da una situazione economica non certo delle più rosee. Questo beninteso generalizzando il discorso in misura nazional-popolare, è chiaro che poi ci saranno sempre delle persone che tale problema non se lo porranno mai, in misure diametralmente opposte fra loro.
Per i Gratta delle "Citta della foruna" conservali bene, se dovessi fare un paragone filatelico repubblicano, si potrebbero considerare come la democratica, anche se a mio avviso non sono i più rari, o almeno sicuramente lo sono, ma solo considerati in serie completa, il più raro per il mio modo di vedere è quello dei Mondiali Militari di Roma il cui concorso durò solo una ventina di giorni, se non ricordo male, senza parlare poi dei primi e ultimi numeri del lotto o striscia, nonchè delle varietà (PRI anche qui ci stanno

).
Comunque ai posteri l'ardua sentenza.
