quando verrete come turisti a Roma per la centesima volta e non sapete più cosa visitare vi consiglio di andare a vedere il Museo Criminologico (Ministero di Giustizia) di via Giulia.
Dentro c'è la storia del crimine in Italia e la sua repressione, dagli albori ad oggi.
Sono esposti gli strumenti dei malviventi e quelli degli investigatori, la storia del sistema carcerario, ma soprattutto sono raccontate le storie di quelle persone che hanno riempito le pagine dei libri e dei giornali di cronaca nera.
Quindi si va dal boia dello Stato della Chiesa, il famoso Mastro Titta (quello del "Rugantino" tanto per capirci), al brigante Musolino, agli studi del Lombroso, alle ghigliottine, alla "seggiola del pentimento", ai vari sistemi usati per fare contrabbando, al "baule della spia", ecc.
Senza dilungarmi prima di passare direttamente agli argomenti filatelici vi mostro uno strumento di punizione antica che mi ha colpito...
Si chiama il: VIOLINO DELLE COMARI
dice la didascalia:
il violino dell'ignominia consisteva nella pena della gogna per le donne accusate di oltraggio al marito. Nel foro grande veniva infilata la testa ed in quelli piccoli venivano serrati i polsi. Il violino delle comari era utilizzato anche per le donne che si picchiavano in pubblico, per quelle che davano pubblico scandalo o che erano troppo bisbetiche.
Veniamo ora agli argomenti filatelici.
In una teca è conservato questo reperto:
La didascalia dice:
Medaglie di carta esibite da un internato nel Manicomio Criminale di Aversa (1934) definito "Paranoico Superbo".
C'è qualche temerario che vuole far presente al Sig. "Paranoico Superbo" che il francobollo non vale nulla perchè è rovinato all'angolo in basso a destra?
Poi una cartolina utilizzata come mezzo per messaggi proibiti.
Dice la didascalia:
Cartolina postale abilmente spaccata per comunicazione clandestina.
Infine una cartolina postale che raffigura un famoso criminale mentre viene condotto al processo
Oggi di queste cartoline non se ne stampano più perchè i criminali (grandi e piccoli) li vediamo tutti i giorni in TV.
Remo
