Con questo voglio dire che c'è bisogno di una buona base di interesse collezionistico rispetto alla quale l'esponente (costituito dalla rara destinazione) concorra poi a proiettare in alto la quotazione potenziale. Se viceversa manca (o è scarsa) la base, nessun esponente sarà in grado di fare da propellente (così come il valore 1, che si prenda al quadrato o alla millesima potenza dà per risultato sempre 1).
La "Destinazioni del 100 lire Democratica" credo che sia una delle collezioni più popolari, quindi è normale che le mete più rare siano ricercatissime. A mio parere si tratta di una bella collezione, poi ovviamente è impossibile dire quanta parte abbiano i fattori moda o speculazione, cioè a dire è impossibile sapere se la destinazione rara pagata oggi 800 euro tra dieci anni avrà tenuto il prezzo, sarà raddoppiata oppure non susciterà più nessun entusiasmo (non essendo materiale che abbia un qualche valore d'uso ma solo apportatore di piacere collezionistico).
A proposito della nicchia collezionistica che seguo più da vicino (calcio 1934), posso dire che anche qui (senza arrivare agli estremi del 100L Democratica) la destinazione rara può costituire un bel plusvalore.
Ad esempio una busta con l'1,25L isolato per l'estero, se è molto bella può spuntare in asta eBay (che prendo ad esempio di mercato "liquido" e parcellizzato) tra il 20 e il 30% del catalogo, ma le destinazioni rare e rarissime con bei timbri d'arrivo sono per lo più in mano a commercianti che chiedono il pieno catalogo, e per pezzi super ho visto anche chiedere il doppio del catalogo (che a mio parere è una cifra che si può spendere solo per amore collezionistico ed è sostanzialmente impossibile pensare di recuperare).
