Vienna rispose con dovizia di particolari ma almeno metà della lettera è riservata ai costi di approntamento conio, matrice, caratteri da stampa per finire a taglio e compressione dei fogli.
Ne ho dedotto che il costo influì in maniera determinante sul metodo e qualità finale dell'emissione.
Vienna comunque sorvolò su problemi già sorti nel L.V. riguardo la qualità dei francobolli: già il 23/5/1850 (1 settimana prima della vendita!) l'ufficio di Lodi si era lamentato per avere ricevuto "foglietti" in eccesso rispetto a quanto richiesto e soprattutto per il fatto che i fogli tendevano ad attaccarsi sia tra loro che all'involucro di cartone che li conteneva.

Più avanti, nel 1851, è invece Como a scrivere a Vienna riguardo un problema ormai "troppo generalizzato" sollevato dall'ufficio di Varese.
Oggetto del documento (inedito?) è "(D.P. delle poste) presenta rapporto dell'ufficio postale di Varese con cui ritorna #60 pezzi bolli da lettere da c.mi 30 mancanti di colla e prega per altrettanto servibili"


Revised by Lucky Boldrini - January 2009