Rapporti postali tra Francia e (ex)Regno delle Due-Sicilie.
Parte prima : le ultime settimane del Regno di Napoli.
Ecco una lettera che permette di illustrare i rapporti postali tra Francia e Regno delle Due-Sicile :
Questi sono gestiti dalla convenzione del 23 dicembre 1852, ratificata il 23 marzo 1853. Ecco il testo dalla Gazetta Ufficiale del Impero francese :
http://books.google.it/books?id=YX00AQA ... es&f=false
Instradamento :
Lo scambio si fa via di terra, in plicchi chiusi attraverso i territori sardi, toscani e pontifici, o via di mare a cura, notevolmente, della Compania delle Messageries impériales : esistono due linee, regolamentare e supplementare (cartine qui, sempre le stesse ! viewtopic.php?f=27&t=28948 ). Ma non dimenticare, beninteso, la linea assicurata dai vapori napoletani.
L’ « Itinerario dell’Italia e della Sicila » lo rammenta nel 1859 ai viaggiatori francesi :
colle Messaggerie imperiali da Marsiglia:
partenza il lunedi alle ore 22 per un arrivo a Napoli il giovedi’ alle 6 ;
partenza il giovedi’ alle ore 11 per un arrivo a Napoli il lunedi’ alle ore 5.
coi vapori postali napoletani, sempre da Marsiglia :
Partenza la domenica alle ore 6, arrivo a Napoli il martedi’.
La nostra lettera è spedita da Parigi il 23 luglio 1860, arriva a Marsiglia l’indomani : è imbarcata sul vapore Quirinal delle Messageries impériales, per un arrivo a Napoli il 27 o 28.
Allo stesso momento, al di là del Faro, i Garibaldini entravano a Messina !! Francesco II aveva definitivamente perso il controllo sull’isola…
Affrancatura :
La tariffa è di 1,30 franc per Napoli o Messina, 1,40 al di là di questi due porti, pagata fino a destino (bollo francese « PD » e napoletano « È franca »). Anchè il mittente puo' rammentarlo sulla busta (immagini della seconda lettera) :
Riflesso della complessità delle relazioni postali bilaterali e del sistema postale duosiciliano, sono necessari tre articoli per fissarla :
Al articolo 15 si svolge d’una tassa di « 41 centimes » + una tassa di transito o di via di mare di « 39 centimes » (articolo 16) + due sopratasse di « 10 grains » (sic ! parola francese per « grana ») e , eventualmente, di « 3 grains » al di là di Napoli (o Messina) (articolo 17)… poco chiaro per chi non conosce il valore del grano napoletano a quell’epoca !
È più chiaro, lo stesso, quando spiegato al pubblico, come qui nel Manuale delle poste (edizione 1857) :
Parte seconda : gli ultimi giorni della Dittatura di Garibaldi.
Si svolge d’una seconda lettera, sorella della prima, spedita da Parigi il 29 ottobre 1860, e dunque regolarmente affrancata per 1,30 franc, con tre piu begli francobolli :
Al tergo, il bollo in transito di Marsiglia del 30. Verosimilmente troppo tardo per imbarcare sulla nave « Quirinal » della linea « diretta » d’Italia chè aveva levato l’ancora lo stesso giorno.
Fu’ dunque imbarcata il 1 novembre sul vapore « Vatican » della linea regolamentare o indiretta : al tergo, bollo in arrivo di Napoli del 5 novembre 1861.
La nostro lettera è testimone degli ultimi giorni della dittatura di Garibaldi e della sconfitta avvenire delle truppe borboniche (cronistoria estretta da L.Siroti e G. Colla : Dagli stati preunitari al Regno d’Italia).
Già, due mesi o quasi fa, il rè Francesco II aveva abbandonato Napoli e il giorno successivo venne costituito il primo governo della dittatura di Garibaldi. Garibaldini e italo-piemontesi iniziavano il concentramento delle loro truppe e le prime battaglie si svolgevano (ad esempio sul Volturno).
Ecco dunque il percorso del nostro « Vatican » :
Partenza di Marsiglia il 1 novembre 1860 (poi scali a Genova, Livorno, Civitavecchia),
Sbarco a Napoli il 5 novembre,
Arrivo a Malta il 7 novembre.
Mentre la nostra nave attraversava il mare tirreno ed era a l’avvicinarsi di Napoli, in questi primissimi giorni di novembre 1860, combattimenti decisivi si succedevano a nord-ovest della città partenopea.
Le truppe piemontesi, chè avevano attraversato il Garigliano i 30 e 31 ottobre, presero la fortezza di Capua (guarnigione borbonica di 9.000 uomini) il 2 novembre.
Due giorni dopo, il 4 novembre dunque, le truppe borboniche asserragliate a Mola di Gaeta si arretrarono sia nei territori pontifici, sia nella fortezza di Gaeta dove s’era ritirato Francesco II (il chè si rifugio’ a Roma dopo la resa della piazzaforte il 13 febbraio 1861).
Il 6 novembre, mentre il « Vatican » vogava allora per Messina , il Rè di Sardegna nominava L.C. Farini luogotenente generale : cosi si stava chiudendo il periodo dittatoriale.
L’indomani, 7 novembre, Vittorio-Emanuele e Garibaldi percosero le vie di Napoli, accolti trionfalmente dalla popolazione ; la nostra nave, ella, gettava l’ancora al suo capolinea, Malta.
Storia e filatelia si incontrano una volta di più… !
Laurent
