Oggi che le missioni spaziali non destano più in noi alcuna sorpresa e ci sembra normale routine il gran via vai tra la terra e la Stazione Spaziale, forse è bene ricordare come a quei tempi forse sia da parte sovietica che americana furono compiute imprese al limite delle allora possibilità con grande pericolo per i partecipanti.
Come ha rivelato la stessa Valentina qualche anno fa, la sua missione rischiò di finire tragicamente, con la capsula che in extremis fu riportata in orbita mentre erroneamente si stava allontanando per perdersi nello spazio infinito.
Il rientro non fu meno drammatico e la “povera cosmonauta” catapultata fuori del veicolo al rientro nell’atmosfera rischiò prima di finire in un lago e poi subì un impatto violento col suolo che le provocò diverse escoriazioni al volto.
Ma non dimentichiamoci che eravamo in piena guerra fredda e tutto doveva apparire perfettamente riuscito. Per cui dopo qualche giorno la nostra “eroina” ormai guarita, rivestita di tutto punto, fu riportata sul luogo di atterraggio e dovette rifilmare tutta la scena affinché l’impresa apparisse un trionfo agli occhi del mondo

sergio