
Apro questo thread, lo considero un pò “delicato”, almeno per me.
Pongo 2 quesiti.
Purtroppo i miei non ci sono più, altrimenti avrei chiesto anche a loro, perché i 2 casi l’hanno provato sulla loro pelle.

Allora, parlo di corrispondenza in tempo di guerra, nel mio caso la II^.
1. Lettere, cartoline e altro inviate ad un militare, arrivano a destinazione ed il militare risulta deceduto in combattimento……… la corrispondenza che fine fa? Non penso, o almeno spero, che ritornava con una annotazione da brividi, come veniva gestita la cosa? Io ho trovato alcune lettere e cartoline che mia madre aveva spedito al fratello al P.M. 46, dalla data di spedizione , quando erano arrivate, mio Zio era già deceduto. Però sulle stesse non vi era alcune annotazione. Si ricordava solo che tempo dopo era arrivata una cassettina con gli effetti personali tra cui le lettere.
2. Stesso caso per un soldato fatto prigioniero, le lettere inviate quando non si sapeva della prigionia, come venivano gestite? Chi avvisava i parenti? Come si veniva a sapere dove inviare le lettere? Avevo alcune lettere che mio padre scriveva dall’Africa a mia nonna, ma del percorso inverso niente, anche perché quando mio padre è stato rimpatriato nel 46, arrivato in Italia gli hanno rubato tutto………
Ringrazio tutti quelli che mi possono dare una mano.


Arbulent