Consolati, a 58 anni di età e 10 da quando ho ripreso a collezionare (dopo oltre 30 anni dalla fine dell'adolescenza...) sono un pivello anch'io
La filatelia è un oceano immenso, anche quando inizi a "specializzarti" dopo qualche annetto sei ancora semi-novizio!
Ad Alberto rispondo, in merito ai circoli, che condivido appieno l'idea, e purtuttavia nella mia personale esperienza è dura riuscire a far qualcosa di valido. A mio avviso, tranne l'eccezione di alcuni circoli più grandi o particolarmente attivi, la maggior parte di essi finisce col rimanere un ritrovo per pochi collezionisti più o meno attempati e sconsolati...
Col mio circolo di riferimento, che sta a Conegliano (a Treviso neanche esiste!), abbiamo provato a fare qualche mostra-scambio, a divulgare gratuitamente folder da distribuire ai giovani, ecc. ma senza successo. Tuttavia non bisogna demordere: a volte bastano poche persone con qualche buona idea, tanto entusiasmo ed un po' di fortuna per organizzare qualche buona iniziativa.
Infine (quanto alle "nuove leve"), credo che non vedere più e non toccare con mano i francobolli e la posta tradizionale sia uno dei principali fattori, a lungo termine, del "disamore". Proviamo, quindi, a farli vedere ai nostri figli e nipoti e a chiacchierare con loro di cos'era (e cosa è stato per un secolo e mezzo, e prima ancora c'erano le prefilateliche!) la posta; molti di loro si annoieranno e dopo poco ci manderanno a quel paese, ma per alcuni potrebbe rimanere l'"imprinting" anche per un domani. Sono, infatti, convinto che alla base di qualunque tipo di collezionismo ci siano le emozioni, le nostalgie e i ricordi; magari tra trent'anni avranno anche loro il piacere di riscoprire la filatelia
