L'attuale corrente di pensiero da parte di numerosi operatori commerciali sta inesorabilmente evolvendo verso la chiusura definitiva dei convegni la domenica mattina. I convegni articolati sui tre giorni si ridurrebbero quindi, alle sole giornate di venerdi e domenica, mentre quelli articolati sui due giorni si ridurrebbero alla sola giornata di sabato. Da qualcuno è stato anche proposto lo spostamento della Domenica mattina al Giovedi pomeriggio

Io e pochi altri (ma uno è molto importante...) ci opponiamo vivamente a questa prospettiva. Si parla tanto di promozione della filatelia e poi si propone di decurtare le giornate di incontro tra i collezionisti e gli addetti ai lavori.
Mi sembra ingiusto e controproducente impedire ad intere categorie di lavoratori e di giovani che sono impegnati sia il venerdi che il sabato (professionisti, commercianti, turnisti, ecc.) di poter frequentare un qualsiasi convegno filatelico. Possibile che si voglia favorire in questa ottica solo il pensionato e il disoccupato?
Sappiamo tutti che la domenica mattina si respira spesso aria di smobilitazione e l'afflusso è inferiore alle giornate precedenti ed anche che i costi per un pernottamento in più possono essere gravosi (che poi sussisterebbe ugualmente poichè vorrei vedere in quanti si mettono sulla via del ritorno il sabato dopo le 18,30) ma la filatelia si favorisce e si diffonde anche mantenendo elevati standard di offerta, grande disponibilità, tanta correttezza e un pizzico di sacrificio.
Credo che tanto più evidenti appariranno gli orientamenti che emergeranno dalla base collezionistica, tanto più saremo in grado di influenzare gli indecisi.


