L'annullo in questione è il primo timbro di Vicenza conosciuto, usato dal giugno 1760 al settembre 1764 dalla Compagnia dei Corrieri Veneti per la timbratura della corrispondenza.E' sicuramente autentico in quanto in basso reca la firma di Paolo Vollmeier, il quale sulla sua opera lo quota con un R8 (pezzi conosciuti da 30 a 60) e con un P6 (valore tra i 60 e 100 euro) (Ti dico autentico perchè in giro, grazie all'abile opera negli anni 50 di un commmerciante con l'hobby del falsario qui a Venezia, ormai in giro forse ci sono più falsi che autentici!!). Il 3 a tampone che vedi è l'indicazione della tassa che il destinatario doveva corrispondere al Corriere per il recapito della lettera; infatti lo Stato Veneziano volle ricavare un utile dal servizio postale ed istituì una tassa sul trasporto delle lettere, il
dazio di soldi uno per le lettere e soldi tre per oncia ,che fu introdotta con un decreto nel 1701.
La lettera pagò quindi tre soldi, uno per il dazio (Venezia) e due per il porto (Corrieri Veneti).
Il 12 maggio 1702 tutte le Poste delle località sotto la Dominante vennero riunite in un unico ufficio, a San Cassiano vicino Rialto.Nel 1760-64 (data presunta di questa lettera, perchè tu non la indichi) Noventa non aveva ancora un proprio timbro (introdotto solo nel 1784); fu così inoltrata a Venezia con la Posta di Vicenza, dove all'arrivo fu apposto il timbro di provenienza.
Scusa la lungaggine, ma spero di essere stato il più esauriente possibile.
Salutoni,
Andrea