
Sono passati sette mesi dal tragico evento dell'Aquila eppure per noi il lavoro non manca, si è passati da una fase di emergenza ad una fase successiva che ci vede impiegati in altri impegni, quella mattina il taccuino era stracolmo, prevedeva il proseguimento di una demolizione già iniziata da alcuni giorni, successivamente il puntellamento di un edificio ed anche il recupero di alcune masserizie all'interno di un edificio previa valutazione per l'accesso a causa di un presunto pericolo di crollo, il tutto in tre luoghi differenti e distanti tra di loro.
Dopo un paio d'ore passate a seguire la fase finale della demolizione di corsa mi recai in un altro paese per studiare insieme al collega un progetto di massima per un puntellamento o meglio un cerchiaggio (per gli esperti del settore), devo dire che questo tipo di lavoro è molto interessante ed anche soddisfacente a tal punto da farti perdere la cognizione del tempo, infatti il terzo impegno era slittato per non dire del pranzo che era addirittura saltato.
Sempre a gran velocità e con un buco nello stomaco presi la strada per il terzo incarico che avrei sicuramente preferito non svolgere, diciamo perchè di nicchia ma il lavoro è lavoro e poi tutti hanno il diritto di ricevere il massimo impegno da parte nostra a prescindere dal tipo di servizio.
Giunsi in paesino piuttosto isolato, la squadra mi stava attendento sulla piazzetta mentre si crogiolava al sole godendosi i silenzi del luogo, loro si che avevano pranzato, aspettavano solo che verificassi le condizioni dell'edificio per dare il via al recupero dei materiali all'interno.
Il palazzo era una meraviglia non era più abitato fatto salvo durante l'estate, molto antico e realizzato con belle pietre squadrate erano purtroppo evidenti i danni del sisma, sulla porta d'ingresso c'era una signora di età avanzata molto ben curata che poverina aspettava dalla mattina il nostro arrivo, era venuta da Roma facendosi seguire da un piccolo camion per caricare quanto possibile, mi scusai per il ritardo e dopo le dovute presentazioni lei offrì dei biscotti molto graditi sopratutto dal sottoscritto.
Dopo la verifica con cautela cominciammo subito a portare all'esterno della casa quanto richiesto da lei, venne svuotata anche una grande madia dove all'interno c'era una grande scatola di latta degli anni '50 durante il trasporto cadde accidentalmente e svelò il suo contenuto, non potevo credere ai miei occhi!!!!
All'interno c'erano decine e decine di pacchetti di lettere ordinatamente riposti e legati con spago e ceralacca oltre che a centinaia di cartoline illustrate antichissime.
La signora mi spiegò che quella era la raccolta delle lettere della sua famiglia ed in particolare del nonno Ufficiale Medico imbarcato sulle navi il quale aveva il vezzo (e non solo) di scrivere ed inviare cartoline durante le tappe delle sue navigazioni. Mi confidò anche di aver distrutto parecchie lettere con il loro contenuto avendo scoperto da ragazza che l'avo aveva molte signorine disponibili nelle varie città da lui visitate le quali gli scrivevano lettere anche con contenuti osceni. Le lettere erano suddivise in blocchetti di 20 e su ognuno di questi era riportato l'anno, si partiva dal Regno di Napoli per passare a quello d'Italia come detto rigorosamente catalogati per anno 1858, 1859 .........1902, 1903, ..... 1910 un vero tesoro, c'era di tutto.
Informai subito la signora sul valore del contenuto della scatola di latta ma a lei, giustamente, interessava il valore affettivo del contenuto, piacevolmente colloquiai con lei per il resto delle ore spiegandogli anche un pochino di cose sui francobolli, al termine dell'intervento con molto piacere mi consegnò una cartolina illustrata indirizzata al nonno spedita da un suo amico, ci salutammo e vidi che la scatola di latta invece che salire sul camioncino venne riposta sulla vettura sul sedile posteriore di fianco a lei.
Solo successivamente mi resi conto che la cartolina regalatami aveva qualcosa di particolare che in prima battuta mi era sfuggito e che era legato alla mia passione per la posta.

