I termini "Chargé" e "Valeur declaré"
I termini "Chargé" e "Valeur declaré"
Concedetemi una domanda stupida.
Io traduco i termini "Chargé" ed "a valor dichiarato" con assicurata. Mi chiedevo se siano sinonimi oppure se si riferiscano a tipi di servizio differente. Può esistere una lettera Chargé ma non a valor dichiarato? perchè ad un certo punto questi termini sono scomparsi? E' cambiato il tipo di servizio oppure semplicemente è cambiato il lessico?
(Va beh, avevo detto una domanda...)
Io traduco i termini "Chargé" ed "a valor dichiarato" con assicurata. Mi chiedevo se siano sinonimi oppure se si riferiscano a tipi di servizio differente. Può esistere una lettera Chargé ma non a valor dichiarato? perchè ad un certo punto questi termini sono scomparsi? E' cambiato il tipo di servizio oppure semplicemente è cambiato il lessico?
(Va beh, avevo detto una domanda...)
Re: Chargé e valor dichiarato
La tua domanda è interessante e merita approfondimento:per quanto riguarda il periodo napoleonico una lettera con chargé è una lettera raccomandata. Il valor dichiarato implica invece che sia un'assicurata.
In periodo napoleonico la lettera chargé pagava il doppio della tariffa semplice e l'importo doveva essere prepagato in partenza presso l'ufficio di posta. Per lettera inviata all'interno dell'impero era riconosciuta un'indennità di 50 franchi in caso di perdita della missiva: una bella somma! Se smarrita all'estero, l'indennità era pari al doppio del porto pagato.
Luca
In periodo napoleonico la lettera chargé pagava il doppio della tariffa semplice e l'importo doveva essere prepagato in partenza presso l'ufficio di posta. Per lettera inviata all'interno dell'impero era riconosciuta un'indennità di 50 franchi in caso di perdita della missiva: una bella somma! Se smarrita all'estero, l'indennità era pari al doppio del porto pagato.


Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
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- Giovanni Salvaderi
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Re: Chargé e valor dichiarato
Per quello che è invece il periodo odierno, il francese è ancora la lingua usata ed il termine VD valeur declarè indica ancora oggi l'assicurata per l'estero, se può servire



giovanni salvaderi
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Re: Chargé e valor dichiarato
Come interpretereste questo testo:
Les lettres et paquets (...) pourront etre respectivement recommandes ou charges, mais aucune declaration de valeur ne pourra etre admise
Les lettres et paquets (...) pourront etre respectivement recommandes ou charges, mais aucune declaration de valeur ne pourra etre admise
- Giovanni Salvaderi
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Re: Chargé e valor dichiarato
ameis33 ha scritto:Come interpretereste questo testo:
Les lettres et paquets (...) pourront etre respectivement recommandes ou charges, mais aucune declaration de valeur ne pourra etre admise
Cerco d'interperetare il concetto di Luca, essendo totalmente profano nelle prefilateliche e vado a naso....ed incrocio il tuo nuovo messaggio

L'ordinaria può diventare racc. e quindi caricata di rimborso in caso di smarrimento, come a detto, ma ovviamente NON essendo Assicurata, i rimborsi sono già stabiliti nei parametri spiegati e quindi non si accettano valori del contenuto, se non in assicurata ove si può ottenere un rimborso corrispettivo al dichiarato.
Spero di non aver scritto delle grosse bischerate



p.s. ma la spedizione in contrassegno esisteva già


giovanni salvaderi
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Re: Chargé e valor dichiarato
ameis33 ha scritto:Come interpretereste questo testo:
Les lettres et paquets (...) pourront etre respectivement recommandes ou charges, mais aucune declaration de valeur ne pourra etre admise
A che epoca risale questo testo?


Luca
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Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
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Re: Chargé e valor dichiarato
Convenzione del 1817 Francia-Prussia, che del resto, conferma quello che dicevi sui 50 franchi in caso di mancato recapito.
Re: Chargé e valor dichiarato
Stasera proverò a risponderti con libri alla mano. Intanto ti anticipo che, sempre in epoca napoleonica, esisteva anche la recommandée d'office: è un'operazione che poteva eseguire soltanto il direttore dell'ufficio postale in particolari condizioni, come l'importanza del mittente e del destinatario. Non comportava nessun aggravio economico per il mittente. Il direttore provvedeva all'indicazione manoscritta recommandée d'office sul piego, in modo che durante il viaggio della lettera questa fosse seguita con particolare cura.
Luca


Luca
Luca L.
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Re: Chargé e valor dichiarato
Giovanni Salvaderi ha scritto:
p.s. ma la spedizione in contrassegno esisteva già![]()
Ciao Giovanni,
non mi risulta esistessero spedizioni in contrassegno all'epoca.


Luca
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Re: Chargé e valor dichiarato
Ciao a tutti,
ho approfondito la questione consultando la monumentale opera di Madame Michèle Chauvet sulla storia postale francese dalle origini al 1849.
Fin dal 1627 la spedizione di somme di denaro sotto piego doveva passare attraverso la procedura di chargement sul registro della posta e la posta diventava responsabile delle somme ricevute. Dopo il 1759 la lettera chargé si definisce semplicemente come una lettera affidata ad un ufficio di posta, iscritta su un registro, con pagamento del doppio porto anticipato. Dal 1786 sarà disponibile un rimborso in caso di perdita e dal 1792 anche una ricevuta. Il piego doveva essere sigillato con più sigilli di ceralacca e l'indicazione del destinatario doveva essere completa e precisa. La consegna al destinatario poteva avvenire solo presso l'ufficio di posta.
Sotto l'Ancien Régime il chargement di una lettera significava che la si raccomandava ai servizi postali: sono quindi lettere che godevano di maggiore attenzione e sorveglianza delle semplici. Fino al 1829 lettera raccomandata = lettera chargé (e sono le stesse Poste che usano i due termini come sinonimi). Nel 1829 le Poste francesi distinguino le lettere chargé dalle raccomandate, istituendo le lettere raccomandate.
Perchè una lettera potesse essere raccomandata occorreva che la lettera fosse indirizzata a Parigi, fosse inviata in porto dovuto, fosse sigillata con almeno due sigilli di ceralacca, fosse spedita da un ufficio e non gettata in buca. In caso di perdita di una lettera raccomandata, non veniva versata alcuna indennità nè al mittente nè al destinatario.
In ogni caso non esisteva un servizio valeur declaré.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo.
Luca
ho approfondito la questione consultando la monumentale opera di Madame Michèle Chauvet sulla storia postale francese dalle origini al 1849.
Fin dal 1627 la spedizione di somme di denaro sotto piego doveva passare attraverso la procedura di chargement sul registro della posta e la posta diventava responsabile delle somme ricevute. Dopo il 1759 la lettera chargé si definisce semplicemente come una lettera affidata ad un ufficio di posta, iscritta su un registro, con pagamento del doppio porto anticipato. Dal 1786 sarà disponibile un rimborso in caso di perdita e dal 1792 anche una ricevuta. Il piego doveva essere sigillato con più sigilli di ceralacca e l'indicazione del destinatario doveva essere completa e precisa. La consegna al destinatario poteva avvenire solo presso l'ufficio di posta.
Sotto l'Ancien Régime il chargement di una lettera significava che la si raccomandava ai servizi postali: sono quindi lettere che godevano di maggiore attenzione e sorveglianza delle semplici. Fino al 1829 lettera raccomandata = lettera chargé (e sono le stesse Poste che usano i due termini come sinonimi). Nel 1829 le Poste francesi distinguino le lettere chargé dalle raccomandate, istituendo le lettere raccomandate.
Perchè una lettera potesse essere raccomandata occorreva che la lettera fosse indirizzata a Parigi, fosse inviata in porto dovuto, fosse sigillata con almeno due sigilli di ceralacca, fosse spedita da un ufficio e non gettata in buca. In caso di perdita di una lettera raccomandata, non veniva versata alcuna indennità nè al mittente nè al destinatario.
In ogni caso non esisteva un servizio valeur declaré.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo.


Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
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Re: Chargé e valor dichiarato
Direi che esaustivo e chiaro lo sei stato. Tocca a me ora metabolizzare...
Ciao e grazie
Roberto
Revised by Lucky Boldrini - October 2010
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Roberto
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