Tramite quest'emissione si vogliono ricordare due avvenimenti, uno di settanta e l'altro di venti anni orsono.
Veniamo al primo. Si tratta di una data tragica: il 17 Novembre 1939 le autorità germaniche, dopo una serie di manifestazioni patriottiche della popolazione boemo-morava, ordinarono la chiusura di tutte le Università del Protettorato. Lo stesso giorno nove leader studenteschi subirono la condanna a morte senza processo e 1070 studenti furono inviati in campi di concentramento.
In breve, le manifestazioni erano sorte spontaneamente il 28 Ottobre 1939, per ricordare il 21° anniversario della fondazione della Cecoslovacchia indipendente che, cancellata dai Nazisti, continuava a vivere nei cuori della gente. Questo in molte località del territorio, tuttavia a Praga la manifestazione fu la più affollata e probabilmente sorprese gli occupanti: la repressione fu dura e fu aperto il fuoco contro i manifestanti. Due dei feriti morirono a seguito delle ferite: il minatore Václav Sedlácek e lo studente della facoltà di Medicina Jan Opletal.
Jan Opletal venne ricordato da questo francobollo del 1989:
La busta primo giorno è illustrata col sigillo dell'università della quale Opletal era studente:
Jan Opletal cessò di vivere l'11 Novembre 1939 ed i suoi funerali si svolsero il giorno 15 dello stesso mese. Furono pubblici, col concorso di migliaia di persone, in buona parte professori e studenti dell'università Carlo IV di Praga, in una sfida civile, coraggiosa ed orgogliosa, agli occupanti che, come il 28 Ottobre precedente, non si attendevano una simile dimostrazione civile e quindi non pensarono di impedire che le pubbliche esequie avessere luogo:
Trent'anni dopo, il funerale di un altro studente, Jan Palach, vide la partecipazione, sotto il naso di nuovi occupanti, di un milione di Praghesi, l'intera popolazione della capitale:
Subito dopo questi atti di repressione che ebbero risonanza europea nonostante la guerra, l'"International Students' Council", a Londra proclamò il 17 Novembre giornata internazionale degli studenti. Terminata da poco il secondo conflitto europeo, nella risorta Cecoslovacchia tale data fu festeggiata già dal 1945:
***
17 Novembre 1989: Sametová revoluce, la rivoluzione di velluto.
Nell'Autunno del 1989 i regimi comunisti dell'Europa orientale, uno dopo l'altro, crollavano: prima in Polonia, poi in Ungheria. Nel Novembre 1989 cadeva il muro di Berlino.
Il 17 Novembre 1989, col pretesto di ricordare i fatti di cinquant'anni prima ai quali mi sono riferito sopra, a Praga, nella storica piazza San Venceslao si ritrovò una moltitudine composta non solo da studenti. La polizia cercò di disperdere i manifestanti con manganelli ed idranti. Essi non risposero con atti violenti, ma con una mobilitazione crescente che li portò ad essere padroni della piazza. La folla crebbe, dopo il 17 Novembre, da alcune migliaia a mezzo milione di dimostranti, che gridavano una sola parola: “SVOBODA”, cioè LIBERTA’.
Un’immagine delle manifestazioni popolari: la folla forma con le dita della mano una V ad esprimere la convinzione che la lotta sarà vittoriosa:
Un francobollo del Giugno 1990 indirettamente renderà omaggio a queste manifestazioni. Il motivo dell’emissione è tuttavia celebrare le prime elezioni libere dal 1946:
L’anno prima L’Unione sovietica aveva annunciato per bocca del segretario del PCUS Gorbačëv di rinunciare alla dottrina Brežnev della sovranità limitata dei Paesi socialisti, ed anche il regime cecoslovacco si trovò solo, senza più il puntello dei blindati dell’Armata Rossa, a dover rendere conto al popolo della ragione del suo esistere ed il popolo decise che di ragioni per la sopravvivenza della dittatura non ce n’erano. Il regime collassò senza che fosse versato sangue.
Gustáv Husák, capo dello Stato, colui che aveva tradito la primavera di Praga nel 1968, si trovò obbligato a nominare un nuovo governo di unione nazionale ed il 10 dicembre 1989 si dimise dalla carica. Alexander Dubček divenne presidente dell’Assemblea Nazionale Cecoslovacca, il 29 Dicembre 1989 il dissidente Václav Havel asssurse alla presidenza della Repubblica. L'8 e il 9 giugno 1990 si svolsero le libere elezioni. Il cerchio si era chiuso ed un paese di più, in quel fantastico 1989, aveva riacquistato la libertà.
Havel presidente della Repubblica:
Ecco un “uscente di scena”, Gustáv Husák. La busta reca l’annullo che celebra l’inizio del suo terzo ed ultimo mandato presidenziale:
Ecco l’anullo per il presidente “entrante”:
Un tratto comune: sia nel 1939 che nel 1989 il popolo ceco volle dimostrare contro l’oppressione con una civile, pubblica ed aperta protesta. La violenza non vi trovò posto. Anche in quei momenti i Cechi dimostrarono di credere più nella ragione che nella forza. E la ragione vince sempre.

