Posta dalla RSI ad indirizzi di Feldpost
Posta dalla RSI ad indirizzi di Feldpost
Buongiorno a tutti,
vorrei avere un parere dei collezionisti del settore sulla posta in uscita dalla RSI e diretta ad un indirizzo di feldpost. In sostanza, la posta inviata dalle famiglie residenti nella RSI ai combattenti italiani nelle formazioni tedesche, a coloro che non avevano accettato di ritornare a combattere ma solo di lavorare per i tedeschi, ai prigionieri di guerra detenuti in campi di trasferimento fuori dal Reich o nei campi di prigionia in prossimità del fronte al servizio della Wehrmacth, della Luftwaffe o della TODT.
Cercando la posta proveniente dai prigionieri, che non erano pochissimi, stiamo parlando di parecchie decine di migliaia di ex militari italiani, dispersi su tutti i fronti in cui erano impegnate le forze armate tedesche, sono riuscita a mettere insieme un po’ di lettere e cartoline, ma mi sono accorta che la posta in risposta a quella inviata dai campi è difficilissima da trovare.
Di fatto, ne ho trovato solo quattro, di cui una respinta al mittente, due dello stesso campo di transito in Serbia , una diretta ad un numero di feldpost localizzato in Russia, provvista della censura italiana ma senza alcun segno che confermi il suo arrivo a destinazione. Di queste solo una porta il segno di essere effettivamente uscita dall’Italia e arrivata a destinazione, in un campo in Germania in cui, nel frattempo, era stato trasferito il destinatario.
Le mie domande sono: anche per i combattenti o i collaboratori esiste questa scarsità di posta a loro diretta? Anche sulla posta a loro diretta vi è solo la censura italiana e non anche quella tedesca?
Allego l’immagine della busta, datata giugno ’44, diretta all’indirizzo di feldpost n. 03999, localizzato a Briansk, in Russia, assegnato al campo n. 142. Si potrà notare come la famiglia, ignorando le regole della feldpost, abbia affrancato per la tariffa ridotta dei militari e come gli unici segni di censura presenti siano quelli della Commissione Provinciale di censura di Asti.
Maria
vorrei avere un parere dei collezionisti del settore sulla posta in uscita dalla RSI e diretta ad un indirizzo di feldpost. In sostanza, la posta inviata dalle famiglie residenti nella RSI ai combattenti italiani nelle formazioni tedesche, a coloro che non avevano accettato di ritornare a combattere ma solo di lavorare per i tedeschi, ai prigionieri di guerra detenuti in campi di trasferimento fuori dal Reich o nei campi di prigionia in prossimità del fronte al servizio della Wehrmacth, della Luftwaffe o della TODT.
Cercando la posta proveniente dai prigionieri, che non erano pochissimi, stiamo parlando di parecchie decine di migliaia di ex militari italiani, dispersi su tutti i fronti in cui erano impegnate le forze armate tedesche, sono riuscita a mettere insieme un po’ di lettere e cartoline, ma mi sono accorta che la posta in risposta a quella inviata dai campi è difficilissima da trovare.
Di fatto, ne ho trovato solo quattro, di cui una respinta al mittente, due dello stesso campo di transito in Serbia , una diretta ad un numero di feldpost localizzato in Russia, provvista della censura italiana ma senza alcun segno che confermi il suo arrivo a destinazione. Di queste solo una porta il segno di essere effettivamente uscita dall’Italia e arrivata a destinazione, in un campo in Germania in cui, nel frattempo, era stato trasferito il destinatario.
Le mie domande sono: anche per i combattenti o i collaboratori esiste questa scarsità di posta a loro diretta? Anche sulla posta a loro diretta vi è solo la censura italiana e non anche quella tedesca?
Allego l’immagine della busta, datata giugno ’44, diretta all’indirizzo di feldpost n. 03999, localizzato a Briansk, in Russia, assegnato al campo n. 142. Si potrà notare come la famiglia, ignorando le regole della feldpost, abbia affrancato per la tariffa ridotta dei militari e come gli unici segni di censura presenti siano quelli della Commissione Provinciale di censura di Asti.
Maria
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Re: posta in uscita dalla RSI diretta ad indirizzo di feldpo
Ciao Maria
.... proprio una bella domanda la tua .......... e a cui non è certo facile rispondere.
Per tentare di dare una risposta relativa almeno a qualche gruppo (soldati, lavoratori, prigionieri, etc.) , sarebbe comunque necessario capire, per quanto riguarda la corrispondenza indirizzata a soldati della RSI (di questa penso di poter dire qualche cosa) se ti riferisci solamente a quei pochi reparti integrati nelle unità tedesche o se estendi la ricerca anche a unità italiane che hanno comunque utilizzato un numero di Feldpost.
Nel primo caso purtroppo è già difficile trovare corrispondenza inviata da questi reparti, figuriamoci quella a loro diretta, ………….. forse (e dico forse perchè non possiedo l'elenco completo di tutti gli uffici Felpost) questa cartolina potrebbe essere diretta ad un soldato di questi reparti - se ho sbagliato chiedo venia, il motivo dell'errore è spiegato in precedenza.
http://img13.imageshack.us/img13/7669/34689493.jpg
Per quanto riguarda il secondo caso invece qualche cosa in più si può trovare sebbene il rapporto "da feldpost/per feldpost" sia enormemente a sfavore del "per".
Ciò nonostante il mercato a volte può essere anche benevolo solo che, essendo generalmente oggetti viaggiati in franchigia - quindi senza particolari affrancature - e spesso privi anche di bolli di un certo rilievo, il collezionista spesso li ignora. A tal proposito, circa un anno fa ho potuto "mettere le mani" su di una corrispondenza quasi completa di un soldato inquadrato nella Divisione Italia durante il periodo di addestramento in Germania (Felpost 81910-A). Di tutto ciò ho trattenuto solo gli esempi maggiormente significativi per la mia collezione tra cui queste 3 buste che come vedi presentano tre bolli interessanti, infatti pur partendo sempre dalla stessa località, Riva del Garda, ne sono stati utilizzati ben 3 di diversa foggia
http://img12.imageshack.us/img12/3746/fp1ue.jpg
http://img694.imageshack.us/img694/6210/fp2r.jpg
http://img694.imageshack.us/img694/1029/fp3u.jpg
Per ora mi fermo qui ........ è domenica e sto per uscire,............... IL TEMA PERO' E' INTERESSANTE e non mi dispiacerebbe avesse ulteriore seguito e ulteriori contributi.
Ciao Agostino
.... proprio una bella domanda la tua .......... e a cui non è certo facile rispondere.
Per tentare di dare una risposta relativa almeno a qualche gruppo (soldati, lavoratori, prigionieri, etc.) , sarebbe comunque necessario capire, per quanto riguarda la corrispondenza indirizzata a soldati della RSI (di questa penso di poter dire qualche cosa) se ti riferisci solamente a quei pochi reparti integrati nelle unità tedesche o se estendi la ricerca anche a unità italiane che hanno comunque utilizzato un numero di Feldpost.
Nel primo caso purtroppo è già difficile trovare corrispondenza inviata da questi reparti, figuriamoci quella a loro diretta, ………….. forse (e dico forse perchè non possiedo l'elenco completo di tutti gli uffici Felpost) questa cartolina potrebbe essere diretta ad un soldato di questi reparti - se ho sbagliato chiedo venia, il motivo dell'errore è spiegato in precedenza.
http://img13.imageshack.us/img13/7669/34689493.jpg
Per quanto riguarda il secondo caso invece qualche cosa in più si può trovare sebbene il rapporto "da feldpost/per feldpost" sia enormemente a sfavore del "per".
Ciò nonostante il mercato a volte può essere anche benevolo solo che, essendo generalmente oggetti viaggiati in franchigia - quindi senza particolari affrancature - e spesso privi anche di bolli di un certo rilievo, il collezionista spesso li ignora. A tal proposito, circa un anno fa ho potuto "mettere le mani" su di una corrispondenza quasi completa di un soldato inquadrato nella Divisione Italia durante il periodo di addestramento in Germania (Felpost 81910-A). Di tutto ciò ho trattenuto solo gli esempi maggiormente significativi per la mia collezione tra cui queste 3 buste che come vedi presentano tre bolli interessanti, infatti pur partendo sempre dalla stessa località, Riva del Garda, ne sono stati utilizzati ben 3 di diversa foggia
http://img12.imageshack.us/img12/3746/fp1ue.jpg
http://img694.imageshack.us/img694/6210/fp2r.jpg
http://img694.imageshack.us/img694/1029/fp3u.jpg
Per ora mi fermo qui ........ è domenica e sto per uscire,............... IL TEMA PERO' E' INTERESSANTE e non mi dispiacerebbe avesse ulteriore seguito e ulteriori contributi.
Ciao Agostino
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Re: posta in uscita dalla RSI diretta ad indirizzo di feldpost
Grazie Agostino,
la mia domanda si estende a tutti i gruppi che fruirono del servizio di feldpost in uscita dalla RSI. Pensa che, in un primo tempo, di fronte alla mancanza di cartoline o buste in risposta, avevo pensato che il problema fosse dovuto ad una deficienza del servizio, per esempio alla mancanza di un concentramento postale in Italia. Poi, mi sono ricreduta, anche perchè , dopotutto, era lo stesso servizio che usavano i militari tedeschi in Italia, quindi non poteva essere inefficiente.
Comunque, con le tue immagini, un risultato l'abbiamo raggiunto: la posta non veniva sottoposta ad ulteriore censura tedesca.
Spero anch'io che la discussione continui, con la presentazione di qualche pezzo, anche perchè, con l'enorme dispersione di tutti questi gruppi, le destinazioni potrebbero essere parecchie. Solo per i prigionieri o IMI mi vengono in mente Francia, Olanda, Norvegia, Bielorussia, Russia, Ungheria, Grecia, isole egee, Croazia, Slovenia.
Buona serata
Maria
la mia domanda si estende a tutti i gruppi che fruirono del servizio di feldpost in uscita dalla RSI. Pensa che, in un primo tempo, di fronte alla mancanza di cartoline o buste in risposta, avevo pensato che il problema fosse dovuto ad una deficienza del servizio, per esempio alla mancanza di un concentramento postale in Italia. Poi, mi sono ricreduta, anche perchè , dopotutto, era lo stesso servizio che usavano i militari tedeschi in Italia, quindi non poteva essere inefficiente.
Comunque, con le tue immagini, un risultato l'abbiamo raggiunto: la posta non veniva sottoposta ad ulteriore censura tedesca.
Spero anch'io che la discussione continui, con la presentazione di qualche pezzo, anche perchè, con l'enorme dispersione di tutti questi gruppi, le destinazioni potrebbero essere parecchie. Solo per i prigionieri o IMI mi vengono in mente Francia, Olanda, Norvegia, Bielorussia, Russia, Ungheria, Grecia, isole egee, Croazia, Slovenia.
Buona serata
Maria
Re: posta in uscita dalla RSI diretta ad indirizzo di feldpo
valverde ha scritto:Grazie Agostino,
......... Pensa che, in un primo tempo, di fronte alla mancanza di cartoline o buste in risposta, avevo pensato che il problema fosse dovuto ad una deficienza del servizio, per esempio alla mancanza di un concentramento postale in Italia. Poi, mi sono ricreduta, anche perchè , dopotutto, era lo stesso servizio che usavano i militari tedeschi in Italia, quindi non poteva essere inefficiente.
Sinceramente, sino a quando non hai posto il problema, pur avendo notato l'esigua quantità di "risposte", non mi sono mai chiesto il perchè.
Ritengo comunque che i motivi siano più d'uno e a volte varino anche dal tipo di destinatario.
In generale penso che la posta spedita dai familiari sia stata comunque inferiore a quella spedita dai militari o prigionieri perché:
1) talvolta (per disguidi o problemi postali) le famiglie si vedevano recapitare contemporaneamente anche 4 o 5 missive del loro congiunto seppur spedite in periodi ben diversi tra loro, con la conseguenza quindi che a fronte di più invii veniva spedita una singola risposta.
2) il continuo assottigliarsi del territorio RSI e l'impossibilità di comunicazione diretta da parte di chi veniva a trovarsi oltre la nuova linea del fronte (corrispondenza solo tramite CRI) ha contribuito notevolmente a diminuire il flusso di lettere dirette ai loro cari.
I casi sopra esposti possono comunque solo in parte spiegare il fenomeno, in quanto credo che il maggiore responsabile della dispersione della maggior marte della corrispondenza sia stato il problema della loro "conservazione". Infatti, come e dove potevano questi soldati, lavoratori o IMI, nelle condizioni non certo ottimali in cui si trovavano, custodire per mesi e mesi tutti questi documenti?
Ovviamente queste sono solo mie ipotesi, quindi discutibili e opinabili.
Dopo questa serie di ipotesi (spero non tediose), posto un ulteriore contributo al tema:
una cartolina spedita ad un IMI da due suoi amici nel marzo 1945



http://img689.imageshack.us/img689/1303/prig.jpg
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Re: posta in uscita dalla RSI diretta ad indirizzo di feldpo
Buongiorno a tutti,
grazie alle immagini inserite da Agostino ho comunque capito che la posta diretta ad un indirizzo di feldpost non veniva sottoposta anche alla censura tedesca, ma solo a quella della RSI. Questa mancanza era uno dei motivi che mi faceva dubitare che la posta giungesse effettivamente a destinazione. Allego l’immagine di una lettera, diretta al numero di feldpost 06066, assegnato al campo di transito n. 172, prima in Russia e poi in Serbia, in cui è evidente che giunse al destinatario, perché porta il timbro del campo in cui, nel frattempo, era stato trasferito. E’ l’unica che ho trovato con questa conferma.
A questo punto, concordo con Agostino che la difficoltà di reperire questo tipo di posta sia dovuta al fatto che fu quantitativamente minore di quella spedita verso l’ Italia e che le difficoltà che i destinatari incontrarono per conservarla furono molto gravi. Per quanto riguarda i prigionieri, basti pensare che quelli dislocati nei campi sul fronte orientale, quando l’avanzata dell’Armata Rossa travolse il Gruppo Armate Centro, perirono nella misura di 5.000 su 8.000 circa. Gli altri caddero nelle mani dei russi. Quelli dislocati nella ex Jugoslavia, che erano i più numerosi, almeno 50.000 persone, quando i tedeschi, nell’autunno del ’44, iniziarono la ritirata, caddero in buona parte nelle mani dell’Esercito di Liberazione jugoslavo. Tutte condizioni di prigionia che non consentirono certo di portarsi dietro il pacchettino con le lettere dalla famiglia!
Revised by Lucky Boldrini - December 2010
grazie alle immagini inserite da Agostino ho comunque capito che la posta diretta ad un indirizzo di feldpost non veniva sottoposta anche alla censura tedesca, ma solo a quella della RSI. Questa mancanza era uno dei motivi che mi faceva dubitare che la posta giungesse effettivamente a destinazione. Allego l’immagine di una lettera, diretta al numero di feldpost 06066, assegnato al campo di transito n. 172, prima in Russia e poi in Serbia, in cui è evidente che giunse al destinatario, perché porta il timbro del campo in cui, nel frattempo, era stato trasferito. E’ l’unica che ho trovato con questa conferma.
A questo punto, concordo con Agostino che la difficoltà di reperire questo tipo di posta sia dovuta al fatto che fu quantitativamente minore di quella spedita verso l’ Italia e che le difficoltà che i destinatari incontrarono per conservarla furono molto gravi. Per quanto riguarda i prigionieri, basti pensare che quelli dislocati nei campi sul fronte orientale, quando l’avanzata dell’Armata Rossa travolse il Gruppo Armate Centro, perirono nella misura di 5.000 su 8.000 circa. Gli altri caddero nelle mani dei russi. Quelli dislocati nella ex Jugoslavia, che erano i più numerosi, almeno 50.000 persone, quando i tedeschi, nell’autunno del ’44, iniziarono la ritirata, caddero in buona parte nelle mani dell’Esercito di Liberazione jugoslavo. Tutte condizioni di prigionia che non consentirono certo di portarsi dietro il pacchettino con le lettere dalla famiglia!
Revised by Lucky Boldrini - December 2010
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Re: Posta dalla RSI ad indirizzi di Feldpost
valverde ha scritto:Buongiorno a tutti,
grazie alle immagini inserite da Agostino ho comunque capito che la posta diretta ad un indirizzo di feldpost non veniva sottoposta anche alla censura tedesca, ma solo a quella della RSI. Questa mancanza era uno dei motivi che mi faceva dubitare che la posta giungesse effettivamente a destinazione. Allego l’immagine di una lettera, diretta al numero di feldpost 06066, assegnato al campo di transito n. 172, prima in Russia e poi in Serbia, in cui è evidente che giunse al destinatario, perché porta il timbro del campo in cui, nel frattempo, era stato trasferito. E’ l’unica che ho trovato con questa conferma
Ciao Maria
riprendo questo tuo vecchio topic per postare una busta (acquisita ai Giardinetti di Riccione) spedita da Brescia e diretta sempre a feldpost 06066 e sempre al campo IV B. Come vedi questa non presenta fascette di censura RSI in partenza però, grazie alla lettera conservata al suo interno, si scopre che venne verifica dalla censura tedesca interna al campo.
Forse se avessimo a disposizione più documenti interi (busta + lettera) riusciremmo a capire meglio il funzionamento della Posta e Censura verso indirizzi Felpost.



P.s. se ritieni utile per le tue ricerche conoscere anche il testo della lunghissima lettera interna, avvisami che la scansiono e te la invio.
Particolare del bollo impresso sulla lettera conservata all'interno della busta (anche se male impresso ti confermo che il campo è sempre lo stesso anche se cambia il numero di censore)
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Re: Posta dalla RSI ad indirizzi di Feldpost
Grazie Agostino,
dall'ultimo mio messaggio ad oggi non ho trovato quasi nulla che dall'Italia del Nord risulti inviato ad un indirizzo di feldpost, quindi non sono in grado di aggiungere nulla alle considerazioni fin qui esposte. Riassumendo, risulta che, se la posta era indirizzata ad un recapito di feldpost, riceveva solo la censura in partenza dall'Italia della Commissione Provinciale della RSI, a meno che non fosse consegnata in un campo in Germania o nel Governatorato Generale, nel quale caso veniva esaminata dai censori del campo. I campi in Germania e nel Governatorato erano dotati di apparati di censura assai grandi (anche perchè ospitavano molte migliaia di prigionieri, non solo italiani) e la posta ad essi diretta, da loro proveniente, oppure in transito, veniva sempre esaminata, anche se già sottoposta a censura della Commissione della RSI in partenza. Quando la posta era diretta ad un Internato Militare , ma anche ad un collaboratore non combattente o ad uno combattente in servizio presso una formazione militare tedesca e aventi per recapito un indirizzo di feldpost, non vi era altra operazione di censura oltre a quella della Commissione della RSI. Questo, diversamente dalla posta dagli stessi IMI o collaboratori spedita verso l'Italia, che in molti casi, ma non in tutti, risulta censurata dall'Ufficio della Wehrmacth di Monaco di Baviera.
Allego una cartolina di risposta per prigionieri diretta al numero di Feldpost L21987 censurata dalla Commissione Provinciale di Padova e una diretta ad un numero di FP assegnato alla Divisione Littorio (non tragga in inganno il modulo per prigionieri, i familiari forse non si erano resi conto della adesione all'arruolamento nell'esercito della RSI), censurata dalla Commissione Provinciale di Reggio Emilia. Nessuna delle due ha segni di censura tedesca.
Se contiene informazioni circa la corrispondenza, ti sarei grata se mi mandi la scansione della tua lettera.
Maria
dall'ultimo mio messaggio ad oggi non ho trovato quasi nulla che dall'Italia del Nord risulti inviato ad un indirizzo di feldpost, quindi non sono in grado di aggiungere nulla alle considerazioni fin qui esposte. Riassumendo, risulta che, se la posta era indirizzata ad un recapito di feldpost, riceveva solo la censura in partenza dall'Italia della Commissione Provinciale della RSI, a meno che non fosse consegnata in un campo in Germania o nel Governatorato Generale, nel quale caso veniva esaminata dai censori del campo. I campi in Germania e nel Governatorato erano dotati di apparati di censura assai grandi (anche perchè ospitavano molte migliaia di prigionieri, non solo italiani) e la posta ad essi diretta, da loro proveniente, oppure in transito, veniva sempre esaminata, anche se già sottoposta a censura della Commissione della RSI in partenza. Quando la posta era diretta ad un Internato Militare , ma anche ad un collaboratore non combattente o ad uno combattente in servizio presso una formazione militare tedesca e aventi per recapito un indirizzo di feldpost, non vi era altra operazione di censura oltre a quella della Commissione della RSI. Questo, diversamente dalla posta dagli stessi IMI o collaboratori spedita verso l'Italia, che in molti casi, ma non in tutti, risulta censurata dall'Ufficio della Wehrmacth di Monaco di Baviera.
Allego una cartolina di risposta per prigionieri diretta al numero di Feldpost L21987 censurata dalla Commissione Provinciale di Padova e una diretta ad un numero di FP assegnato alla Divisione Littorio (non tragga in inganno il modulo per prigionieri, i familiari forse non si erano resi conto della adesione all'arruolamento nell'esercito della RSI), censurata dalla Commissione Provinciale di Reggio Emilia. Nessuna delle due ha segni di censura tedesca.
Se contiene informazioni circa la corrispondenza, ti sarei grata se mi mandi la scansione della tua lettera.
Maria
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Re: Posta dalla RSI ad indirizzi di Feldpost
valverde ha scritto:Se contiene informazioni circa la corrispondenza, ti sarei grata se mi mandi la scansione della tua lettera.
Ciao Maria
mi sono letto tutta la lunghissima lettera (4 facciate piene, piene) ma non contiene nessuna informazione circa la corrispondenza, evito perciò di farti "tradurre" tante pagine inutilmente.
L'unica cosa interessante che si ricava dalla lettura della corrispondenza è che si si tratta di un Prigioniero intenzionato ad aderire alla RSI nella speranza di rientrare in Patria anche se da combattente.



Re: Posta dalla RSI ad indirizzi di Feldpost
Grazie Agostino
Revised by Lucky Boldrini - September 2013
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