Riporto qui un mio piccolo intervento che avevo postato nel
topic dedicato a
Cina e OrienteLa materia dei
reprints cinesi mi è del tutto sconosciuta, tuttavia penso che quello che avevo scritto possa essere inserito anche in questo
topic, dove si parla di metodi di stampa.
Parlando di
reprints di una serie cinese
rodi scriveva, tra l'altro.
rodi ha scritto:....c'è un particolare della bandiera e questo mi ha reso chiaro cosa intendeva lo Scott, non "angolazione delle punte delle stelle" ma l' "angolazione dei punti rispetto alla stella grande"....
E ci mostrava alcuni ingrandimenti (io ne utilizzo solo due).
http://i132.photobucket.com/albums/q8/r ... ot3rep.jpgc6dot3rep.jpg
Si tratta di un'immagine fatta dallo stesso
rodi di un dettaglio di un
reprint di un proprio francobollo, e viene messa a paragone con quest'altra immagine (che
rodi ha recuperato su Ebay)
http://i132.photobucket.com/albums/q8/r ... taebay.jpgC6particolaresuastaebay.jpg
La linea nera posta da
rodi su entrambe le immagini evidenzia come i "punti" (puntini) sul particolare della bandiera cinese abbiano una differente inclinazione.
Questo mi ha dato lo spunto per fare queste osservazioni, che possono essere di un qualche interesse qui, dove si parla di
Alcuni metodi di stampa dei francobolli.
La stampa probabilmente è stata effettuata in offset (potrebbe anche essere rotocalco, ma non ne sono certo a causa delle dimensioni della scansione).
In entrambi i casi i retini (quelli che
rodi cita come "punti" o "puntini") sono disposti con un'angolatura ben precisa.
Nella quadricromia tradizionale, un'angolazione per il nero, una per il giallo, una per il ciano ed una per il magenta.
Tra l'altro, in questo modo, il tipografo può riconoscere la pellicola fotomeccanica (che è in bianco e nero) di un colore già solo osservando l'inclinazione del retino, che da noi (non so in Cina) è codificata e sapere così quale colore andrà a stampare con la lastra incisa con quella pellicola.
L'inclinazione dei retini è necessaria per evitare l'effetto
"moirè", quell'effetto ottico che si genera con una differente angolazione dei retini (diciamo, anche se non è esatto, quello che a volte è stato sfruttato in una corrente artistica che si chiamava "Op-Art", o "optical art").
In particalare l'inclinazione (se mi ricordo, infatti questo non è il mio mestiere) dovrebbe essere di 30° per tre colori, mentre il colore più chiaro (il giallo) assume necessariamente un'inclinazione di 15° rispetto ai due più vicini (trascuriamo i casi di stampe a più di 4 colori, dove entrano in gioco altre tecniche ed accorgimenti).
Ma c'è di più: l'angolazione dei retini così codificata fa sì che i punti dei quattro retini si incontrino a formare quasi una "rosetta": dai quattro colori base si possono ottenere tutte le sfumature di colore attraverso queste "rosette". Naturalmente si tratta di un effetto ottico, perché -ad esempio- il verde non esiste nei colori "puri" della quadricromia, ma è dato dall'accostamento dei retini del giallo e del ciano.
Nel particolare che
rodi ci mostra abbiamo un giallo pieno su cui è sovrapposto il magenta (dando luogo al rosso pieno). Dove manca il magenta, abbiamo solo il giallo delle stelle.
In questo modo la bandiera risulterebbe "piatta", senza sfumature e senza l'effetto del drappeggio.
Questo è stato dato da quel colore retinato (che sembrerebbe forse un grigio) che contiene il contorno della stella (per farla meglio "staccare" dallo sfondo) e la retinatura (puntinatura, i punti di cui parla
rodi) per dare movimento e profondità alla bandiera.
Nelle due differenti tirature i retini di quest'ultimo colore hanno due inclinazioni differenti (le linee nere messe da
rodi): il che significa che
l'impianto di stampa (almeno per quel colore) è stato rifatto.Ciao

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.