ROSCIANUM ha scritto:Ciao: a tutti
Riprendo questo vecchio topic perchè curiosando fra le righe del Sassone Annullamenti 2010 ho notato che mentre nelle pagine dedicate agli annullamenti di Napoli non vi è alcun cenno sulla valutazione delle franchigie e delle lettere schiave (tassa a carico del destinatario) in periodo filatelico, da cui la mia domanda iniziale e le gentili risposte avute soprattutto dal maestro Merone che si limitavano ad una valutazione alquanto soggettiva poichè oggetti poco collezionati, viceversa a pagina 525 ed ancora a pag.549 con riguardo agli annullamenti di Sicilia il Sassone dà una precisa valutazione
"le lettere in franchigia valgono dal 10% al 20% della valutazione meno elevata delle lettere affrancate".Arriviamo alle domande:
1) Secondo voi tale schema di valutazione è lecito applicarlo anche agli annulli di Napoli?, per esempio la lettera postata sopra con l'ovale di Carpanzano 13 pt. dovrebbe essere valutata da 750 a 1500 (cioè dal 10% al 20% di 7500).
Vi sembra un ragionamento logico o la mia interpretazione è sbagliata?
2) Nelle pagine citate si parla solo di lettere in franchigia, secondo me le lettere con tassa a carico del destinatario dovrebbero essere più rare ed avere in percentuale una valutazione maggiore. Che ne dite?
Sarei grato se qualcuno mi sciogliesse finalmente questi dubbi.
Almeno non vi "scoccerei" più al riguardo

e mi sembra un ottimo compromesso oltre ad una velata minaccia
PERCIO' RISPONDETEMI

Caro
Nilo,
per le "schiave" e le franchigie il prezzo verrà determinato da tanti fattori: freschezza dell'insieme, rarità dei bolli esistenti sulla sovrascritta, colori di essi, il periodo d'uso (prime date d'uso o ultime) e la data in cui veniva inoltrata e la località di partenza ed arrivo.
Ritengo che non si possano fare accostamenti o paragoni con le lettere affrancate perchè viaggiano su binari separati per i diversi fattori. Determinante è appunto la presenza dei francobolli che influiranno alla valutazione (tipo di FB, uso isolato o multiplo, tardivo, etc...)
Mi spiego meglio:
- una lettera schiava o una franchigia da Bari a Foggia spedita il 13 febbraio 1861 avrà un valore insignificante rispetto una schiava o franchigia sempre spedita i 13 febbraio 1861 da Gaeta a Napoli (o per altra località del Regno), perchè in quest'ultimo caso quella lettera oltre alla diversa importanza dei bolli che recherà la soprascritta, assume una importanza maggiore legata alla "resa", quindi alla capitolazione della dinastia borbonica.
Rimangono quindi valide anche in questo caso le indicazioni che ti avevano dato
Maestro Mario e l'amico
mestrestamps.
Anche se può apparire un sistema di valutazione molto macchinoso, in realtà è molto semplice, perchè il tutto è determinato dall'interesse del potenziale acquirente collezionista.
Per dirtene una. Proprio oggi, sulla rete ho acquistato due prefilateliche inoltrate per le vie di mare, per euro 25,00 circa caudauna. Le ho prese perchè da qualche mese ho iniziato a collezionare e studiare gli inoltri per le vie di mare e via di terra verso e dagli Stati non italici.
Se queste due lettere me le avessero proposte lo scorso anno probabilmente sarei stato disposto ad acquistarle al max € 10,00 caudauna (sicuro non me le avrebbero vendute per tale somma) perchè allora il mio interesse collezionistico era rivolto ad altro.
pasfil