) su un foglietto di carta data e quantità venduta (di ogni singolo francobollo) e poi lascia il foglietto "allegato" al foglio di francobolli. Ogni emissione ha quindi il suo bravo fogliettino con le quantità vendute data per data. Se questa è la necessità, ovvero quella di caricare/scaricare ogni quantitativo di francobolli che entrano/escono, credo che il codice a barre sia stato studiato per non debba essere altro che quello che abbiam detto sopra, ovvero semplicemente un "codice articolo" espresso in maniera leggibile ad un lettore laser... "oggi sono entrate 10 pere e 10 banane, sono uscite 3 pere, 2 banane e 1 mela che era lì da una settimana", senza fare uso di fogliettini scarabocchiati a mano. Dove le pere, le mele e le banane altro non sono che "Sciascia", "Giornata della filatelia", "Pietro Annigoni" e così via... certo che le vecchie abitudini sono però dure, a morire...

non ne ho nessuno da farvi vedere...