Ciao Lucio,
per fare 1,50 lire bastava l'1,25 Espresso ( tipo vecchio o successivo era uguale ) + un 25 cent. Imperiale, allora diffusissimo, quindi il problema di ottenere la tariffa credo non ci fosse.
L'Imperiale, quando è uscita, aveva ancora in corso i due espressi da 1,25 e 2,50 degli anni precedenti, da qui la non urgenza di procedere a farne immediatamente altri.
In questo lasso di tempo devono aver valutato gli usi postali ed i consumi dei vari tagli, decidendo quindi che l'1,50 lire non era poi così necessario, altrimenti, vista l'emissione di nuovi valori, non avrebbero avuto problemi a creare un taglio in più.
Gli Espressi, del 1932-33 ( da 1,25 e 2,50 lire ) infatti erano pari tariffa a quelli messi fuori corso, nel 1935, di tipo Leoni e vennero emessi ben 3 anni dopo l'uscita della serie ordinaria.
In questo periodo la tariffa per espresso da 2,50, potrebbe anche essere ottenuta coi gemelli delle due emissioni da 1,25.
Hanno quindi deciso di far convivere un pò i francobolli vecchi coi nuovi, forse per esaurire, o abbassare un pò, le rimanenze.
Va poi aggiunto l'Espresso da 1,25 Lire emesso come valore integrativo nella serie del Decennale ( anche se ha avuto un vita postale breve ).
Piuttosto sono curioso di sapere se i primi 1,25 lire emessi nel 1932 sono stati usati da subito oppure, come penso io, abbiano aspettato un pò per esaurire o almeno ridurre i precedenti.

Cordiali saluti.
Alessandro Zeni
STAFF
Sono interessato alla bibliografia postale ed allo studio degli annulli meccanici del Regno d'Italia.
Ogni collezionista in grado di contestare in modo documentato un certificato peritale, ha una conoscenza tale per cui non ha bisogno di richiederlo.
Una collezione specializzata è tanto più importante quanto più è difficile ripeterla uguale
Se un uomo ha fiducia nei suoi mezzi, la parola impossibile non esiste.