No, non si tratta dei ritocchi sui francobolli di Sicilia, croce e delizia di alcuni collezionisti...
Mi riferisco invece ai ritocchi effettuati sulle impronte dei bolli postali siciliani, ovviamente quelli "coevi", originali, fatti in genere dagli stessi Officiali di posta (vedi ad esempio il "REAL" sulla lettera da Montallegro del 20 maggio 1820). Ho studiato molto le officine della provincia di Girgenti e ne ho trovati alcuni, meno di 10, a Montallegro, Sambuca, Naro, Girgenti e qualcos'altro. Avete nelle vostre collezioni qualcosa di analogo?
Prima parlavo di "coevi" perché esiste anche tutta una serie di ritocchi recenti, fatti certamente in ambito collezionistico per rendere più gradevole o appetibile o particolare una lettera. Anche di questi purtroppo ne ho trovato un certo numero, sia sui bolli che sulle lettere, da quelli macroscopici ed ingenui a quelli un po' più elaborati.
Grazie, a presto,
Giorgio
Ritocchi "coevi" ai bolli postali siciliani
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Ritocchi "coevi" ai bolli postali siciliani
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Re: Ritocchi siciliani...
Ciao Giorgio,
argomento davvero interessante. Spero che gli amici siciliani possano contribuire a questo topic.
Luca
argomento davvero interessante. Spero che gli amici siciliani possano contribuire a questo topic.


Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
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Re: Ritocchi siciliani...
Ciao a tutti,
aggiungo qualche altro esempio di bolli ritoccati "genuini". Nei primi due casi l'Ufficiale di Posta voleva correggere una impronta risultata parziale per scarsa inchiostratura, nel caso di Naro con risultati non proprio brillanti.
Invece quello di Girgenti del 1849 è ancora un piccolo mistero: pubblicata sul Vollmeier viene descritta come un tentativo dell'impiegato postale di disegnare i bolli perché aveva finito l'inchiostro del tampone. In realtà esaminandola attentamente una impronta di bollo GIRGENTI in rosso c'è, molto labile, e sembra del tipo senza i fregi (tipo in uso sino al 1847); ci sarà una spiegazione più convincente...
A presto,
Giorgio
Revised by Lucky Boldrini - January 2013
aggiungo qualche altro esempio di bolli ritoccati "genuini". Nei primi due casi l'Ufficiale di Posta voleva correggere una impronta risultata parziale per scarsa inchiostratura, nel caso di Naro con risultati non proprio brillanti.
Invece quello di Girgenti del 1849 è ancora un piccolo mistero: pubblicata sul Vollmeier viene descritta come un tentativo dell'impiegato postale di disegnare i bolli perché aveva finito l'inchiostro del tampone. In realtà esaminandola attentamente una impronta di bollo GIRGENTI in rosso c'è, molto labile, e sembra del tipo senza i fregi (tipo in uso sino al 1847); ci sarà una spiegazione più convincente...
A presto,
Giorgio
Revised by Lucky Boldrini - January 2013
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