1919 - Castua (Istria) - Certificato di Pertinenza

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flyngdutch
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1919 - Castua (Istria) - Certificato di Pertinenza

Messaggio da flyngdutch »

Salve a tutti, un uso fiscale di questo genere di affrancature, considerato anche il contesto geografico e storico, sono da considerarsi normali?
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Vendo lotti di storia postale dei comuni delle province di Padova, Rovigo, Venezia, Vicenza e Treviso.


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somalafis
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Re: Castua ( Istria ), uso fiscale

Messaggio da somalafis »

Forse potevi collocare il quesito direttamente nella sezione ''fiscali''.
Non mi sono mai occupato di usi fiscali e non posso dirti se l'impiego di francobolli al posto delle marche da bollo sia stato diffuso o meno nei centri minori nell'Istria annessa all'Italia dopo la prima guerra mondiale. Certo i due documenti sono affascinanti in se': il certificato parrocchiale, stilato da una persona dal nome chiaramente croato a beneficio di una donna anch'essa con cognome di origine croata e redatto in latino, mi fa pensare non solo alla persistenza della lingua latina negli uffici ecclesiastici ma anche alla 'prudenza' di questa scelta in zone mistilingui o di potenziale tensione etnica...Il secondo documento intestato alla stessa signora mi lascia un zinzino interdetto: cos'e' il ''diritto di pertinenza'' che la signora Maria Marcelja possiede nel comune di Castua?
Riccardo Bodo
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flyngdutch
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Re: Castua ( Istria ), uso fiscale

Messaggio da flyngdutch »

Grazie per il tuo intervento. Anch'io mi interrogo sul diritto di pertinenza. Non so cosa sia...
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franzfin
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Re: Castua ( Istria ), uso fiscale

Messaggio da franzfin »

Se può essere utile:
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1722

842/3 - R.D.L. 29 gennaio 1922 n. 43, che reca norme relative al conseguimento della cittadinanza italiana nelle nuove Provincie (Leggi e Decreti, 1922, pp. 459-461).

Art. 1. Le dichiarazioni per il conseguimento della cittadinanza, a norma degli articoli 4 e seguenti del R. decreto 30 dicembre 1920, n. 1890 [1] , potranno essere fatte entro sei mesi, dalla pubblicazione del presente decreto. Art. 2. In casi particolarmente degni di considerazione, la cittadinanza italiana potrà essere concessa, per decreto Reale, a norma dell'art. 8 del R. decreto 30 dicembre 1920, n. 1890, previo parere favorevole del Consiglio di Stato, su domanda presentata entro sei mesi dalla pubblicazione di questo decreto, anche quando non concorrano tutte le condizioni indicate nel predetto articolo. Le disposizioni dell'art. 4 del R. Decreto 28 dicembre 1919, n. 2560 [2] , si applicano alla concessione ed al riacquisto della cittadinanza, a norma dell'art. 8 del Regio decreto 30 dicembre 1920, e della prima parte del presente articolo. Art. 3. Le disposizioni del R. Decreto 30 dicembre 1920, n. 1890, si applicano anche ai casi di acquisto della cittadinanza italiana a norma del presente decreto. Art. 4. Coloro che hanno conseguita la cittadinanza ai sensi del R. decreto 30 dicembre 1920 n. 1890, o del presente decreto, saranno considerati pertinenti al Comune nel quale essi o i loro ascendenti già possedevano un diritto di pertinenza, o a quello nel quale hanno stabilito o intendono di stabilire la propria residenza o il proprio domicilio, o al Comune di nascita o, non avverandosi alcuna delle circostanze predette a quello che sarà da loro indicato. Coloro che, avendo conseguito il riconoscimento della cittadinanza ai sensi dell'art. 7. n. 2, del Trattato di Rapallo [3] , intendono di conservare la residenza e il domicilio nel territorio della cessata Monarchia austro-ungarica, facente parte del Regno dei serbi, croati e sloveni, potranno chiedere il diritto di pertinenza, se della Dalmazia al comune di Zara, se dell'Isola di Veglia ai comuni di Pola o di Cherso. Art. 5. Nei casi preveduti all'articolo precedente, la concessione del diritto di pertinenza, da parte dei Comuni delle Provincie annesse, sarà obbligatoria e gratuita. Per le altre Provincie del Regno, la dichiarazione e il decreto da cui deriva il conseguimento della cittadinanza saranno trascritti, a cura del Ministero dell'Interno, nei registri di cittadinanza del Comune a cui il dichiarante o il concessionario appartengono, secondo le norme stabilite nell'articolo precedente. Art. 6. Il presidente del Consiglio dei ministri, ministro segretario di Stato per gli affari dell'interno, stabilirà le norme per l'applicazione del presente decreto.
Ciao da Lello
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somalafis
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Re: Castua ( Istria ), uso fiscale

Messaggio da somalafis »

grazie
Ciao:
Riccardo Bodo
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Luigi Vianelli
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Re: Castua ( Istria ), uso fiscale

Messaggio da Luigi Vianelli »

somalafis ha scritto:grazie
Ciao:

Mi permetto di tornare su questo thread - che non avevo notato - per precisare un paio di cose.

Il comune di Castua non venne annesso all'Italia dopo la Grande Guerra: fu l'unico comune istriano andato al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (poi Regno di Jugoslavia), si disse a causa del fatto che un importante politico croato fosse proprio nativo di Castua.

Occupata dalle truppe italiane a novembre del 1918, Castua venne consegnata agli jugoslavi a seguito del Trattato di Rapallo del 12 novembre 1920.

Il documento qui postato è quindi - a mio parere - abbastanza raro, essenso stato compitato nel periodo di occupazione militare italiana.

La zona di Castua era mistilingue molto poco: secondo il censimento austriaco del 1910, nell'intero comune allora di Castua-Mattuglie vivevano 81 italiani, 580 sloveni e 19.252 croati. Nella cittadina di Castua vera e propria, 588 croati, 6 sloveni e 9 italiani.

L'uso del latino negli atti parrocchiali all'epoca in quella zona era comune: troviamo atti parrochiali in latino financo a Zagabria.

Riguardo poi alla "pertinenza", essa oggi è considerata una specifica dei diritti reali, delle "cose immobili" (per così dire): un garage può essere "pertinente" della villetta adiacente. All'epoca la "pertinenza" era la stessa cosa, ma riferita alle persone: una persona "apparteneva" - era "pertinente" ad una o all'altra località. Il concetto derivava direttamente dal dritto feudale: il signore era proprietario delle terre e di tutte le loro pertinenze, comprese le persone.

La cosa era particolarmente importante in Austria/Ungheria, giacché l'impero in realtà era una vasta federazione di regni, ducati, contee, città eccetera eccetera. Il suddito poteva esercitare la pienezza dei propri diritti (quelli che aveva) nella zona di propria pertinenza: nelle altre zone del regno era considerato pur sempre un suddito imperial/regio, ma non proprio alla stregua degli altri, regolarmente "pertinenti".

E' da ricordare che all'epoca non vigeva il pieno diritto di spostare la propria residenza in un luogo o nell'altro, anche nell'ambito dello stesso stato. Con un normale provvedimento di polizia, a discrezione, potevi essere rispedito nella località di tua pertinenza.

Luigi
http://www.istriadalmaziacards.com
Colleziono cartoline storiche dell'Istria, di Fiume, del Quarnaro e della Dalmazia. Da giugno 2011 anche francobolli dello stesso soggetto.
ImmagineImmagine
marcadabollo

Re: Castua ( Istria ), uso fiscale

Messaggio da marcadabollo »

Luigi, grazie per queste tue note, di grandissimo aiuto nella comprensione delle vicende del nostro confine orientale.
Michele

Revised by Lucky Boldrini - April 2013
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