Le doppie porzioni di stampa nella IV emissione

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cipolla
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da cipolla »

mi sembrava sdoppiata la testina.
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robymi
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da robymi »

E' vero Bruno. Ma qui si sta parlando di "doppia stampa della cornice", non di doppia impressione dell'effigie.
roberto
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bomber
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da bomber »

Io però una cosa non ho capito...se la stampa veniva fatta su 50 esemplari per volta...una doppia impressione si dovrebbe verificare su tutti e 50 i fb o no???...e come mai su un esemplare si vede e su un altro no???...e poi come mai così parziale su tutti i fb???... :mmm: Ciao: Ciao:
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acqua48
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da acqua48 »

Vacallo ha scritto:A prima vista, c'è ne uno solo che ha doppia impressione, o sbaglio?

Confermo: la doppia stampa riguarda solo l'esemplare di dx.
Ciao:
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cipolla
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da cipolla »

robymi ha scritto:E' vero Bruno. Ma qui si sta parlando di "doppia stampa della cornice", non di doppia impressione dell'effigie.
roberto


Ho commesso un errore.
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bomber
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da bomber »

Come Stefano ha fatto giustamente notare....abbastanza frequenti nelle tirature del 61-62 (16D e 14D)...rare nelle prime tirature...questo è un esempio su un 14Ab...però non ho capito a che cosa dobbiamo gli ovali ripetuti... :mmm: ...guardate questo 16D...qua abbiamo 4-5 ovali ripetuti...non penso sia 4-5 stampe ripetute... :mmm: :mmm: Ciao:
Jose'
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ulisse
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Se può essere utile qua c'è una quartina

http://i50.tinypic.com/k388it.jpg
k388it.jpg


Ed una lettera da Milano del '59 (particolare) con il doppio solo a dx.

http://i49.tinypic.com/2n69ra9.jpg
2n69ra9.jpg


:cof: :cof:
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Marino

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azteco1
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da azteco1 »

Ciao:

Bella la quartina Ulisse :clap: :clap:
e interessantissima la discussione :clap: :clap: anche per chi come me non guarda MAI i Francobolli :OOO:

e proprio a tale titolo posso sparare la mia ca..ata :OOO:

Ricordo che l'Amico Nicolò anni e anni or sono ci spiegò che le testine venivano impresse a due a due .... ora, vedendo la quartina di Ulisse e vedendo la differenza dei due francobolli in alto "uguale doppia stampa della cornice" in contrasto con la coppia bassa " uguale doppia stampa della cornice tra loro" .... chiedo:
E' possibile che la doppia stampa della cornice sia dovuta alla "battuta" delle testine, diciamo così ... sporca :??: :mmm:

Io la mia cavolata l'ho detta .... non sparate sul pianista :-)

Ciao: Saverio
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valerio66vt
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da valerio66vt »

Ciao Saverio, un osservazione molto interessante che mi permette di articolare la mia idea a riguardo questa tema.

Come hai correttamente evidenziato, il secondo metodo di stampa utilizzava un impressione della testina tramite coppie.
L'esempio della quartina di Ulisse bene mostra che la doppia stampa "contorna" la testina del re.
Quando la mal centratura della testina è alta la doppia stampa si presenta in alto assieme alla testina stessa; quando è in basso la ...."segue", insomma si tengono a braccetto.

Questo fa pensare che il fenomeno sia da attribuire all'impressione della testina come da letteratura.
Vi faccio notare come per gli esemplari in cui la testina è impressa con il secondo metodo si hanno sempre ovali parziali ed anche stampe multiple e sbaffate.

Altresì dobbiamo ora ricordarci che nel primo metodo d'impressione le testine erano tutte assieme (50 pezzi).
Se guardiamo gli esemplari di questo tipo per ora mostrati non vediamo sbaffature, ma singole impressioni ben delineate, molto lontane dal punto di battuto di stampa primario.
La sovrastampa "ricopre" anche metà della testina!!!!
Sarebbe interessante trovare per questi esemplari dei blocchi od addirittura fogli (magari :-)) ) in cui alcuni esemplari presentino la doppia stampa ma credo che non ci troveremmo di fronte a doppie stampe simmetriche come nel caso della quartina di Ulisse ( a proposito...che bella).

La mia teoria è che vi siano fondamentalmente 2 od addiruttura 3 tipi di doppi stampe.

Il primo, pacifico a mio avviso, legato alla scarsa pulitura della testina a secco (presente principalmente nel secondo metodo ma ciò non vieta che si sia potuto anche presentare nel primo metodo di applicazione della testina).
Sono generate stampe singole ma più spesso multiple ma parziali dell'ovale che contornano la testina, raro l'ornato.

Secondo caso in cui accidentalmente, magari il supporto di una testina un po snodato e ballerino, imprime una seconda immaggine dell'ornato durante il processo di stampa. Si ha un improta nitida della doppia stampa, molto distante dal punto di centratura ed esemplari accanto senza stesso tipo di varietà come nella coppia di Ulisse (ma quante ne hai di queste robe! :-)) ).

Terzo caso: una vera e propria seconda battuta, accidentale o voluta, dimostrabile solamente tramite un blocco con vari esemplari adiacenti che presentino la stessa stampa nitida e completa come nel secondo caso.

Il francobollo di Antonello, che credo sia un 16F/16Fa dal tipo di stampa e colore, sembra presentare invece di una stampa sbaffata una stampa nitida e delineata..... ma non riesco a vederlo bene e potrebbe altresì essere, come detto da altri precedentemente, uno scarto di stamperia in cui per caso un secondo passaggio ha creato un "effetto doppia stampa".

Ciao:
Valerio
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francyphil
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da francyphil »

ne sparo una anche io :-)) :-))

Se semplicemente la prima impressione fosse il risultato di una dimenticanza nel riinchistrare la lastra?
mi spiego meglio
posizionamento del foglio ->inchiostrata alla lastra-> contatto con il foglio-> francobollo perfetto
posizionamento del foglio-> inchiostrata alla lastra-> contatto con un altro foglio-> francobollo perfetto
posizionamento del foglio-> L'operatore di dimentica di inchiostrare la lastra->contatto con un altro foglio-francobolli inchiostrati con il residuo di inchiostro della passata precedente

A questo punto l'operatore decide di riutilizzare il foglio.
Francesco
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marco castelli
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da marco castelli »

Interessantissima discussione e belle immagini, complimenti.
Mi trovo completamente d'accordo con Antonello e trovo l'ultimo intervento,
quello di Francesco molto azzeccato.
L'impressione dell'effigie non centra nulla, a mio parere con le stampe multiple.
I processi avvenivano in tempi diversi :

1) Venivano stampate tutte e 50 le impronte tipografiche con una sola battuta per foglio.
I clisces erano fissati alla tavola tipografica e stretti assieme da un filetto tipografico che poi veniva tosato

2) Il foglio veniva messo ad asciugare.

3) veniva stesa la gomma e fatta asciugare.

4) Venivano impresse le testine dalla parte della gomma; in un primo
tempo a 50 per volta, dopo a 2 a 2.

5) I fogli venivano tosati.

Io penso che, come ipotizzato da Antonello e Francesco, il pastrocchio avveniva in fase di stampa tipografica.
Ma non perchè ci si dimenticava di inchiostrare la tavola ma, ipotizzo, a causa del centraggio dei fogli prima della stampa:

a) L'operatore posizionava il foglio e faceva una battuta a secco per controllare la centratura del foglio rispetto alla tavola.
b) Se il foglio era ben centrato inchiostrava la tavola e stampava.
c) Puliva la tavola, posizionava il nuovo foglio, inchiostrava e stampava, e così via per il restante dei fogli della risma
d) Iniziava una nuova risma con dimensioni leggermente diverse, e dunque doveva fare una o più battute a secco
per centrare le nuove misure dei fogli. Ora se nell'eseguire questa operazione la tavola non fosse ben pulita
e alcuni clisces avessero ancora residui di colore.....

E' solo una mia ipotesi, però penso che ci fosse bisogno di centrare i fogli in modo da avere le 50 impronte
sempre alla stessa distanza dai bordi perchè questo avrebbe consentito di tosare più fogli alla volta senza correre
il rischio di tagliare qualche francobollo o di lasciare bordi di foglio troppo larghi, che per altro non si conoscono.

Ciao: Ciao:
Marco
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robymi
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da robymi »

Nota per Ulisse: la tua lettera da Milano è del '62 (il francobollo è correttamente classificato 15Da).
Roberto
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Alessandro30
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da Alessandro30 »

Anche secondo me ci sta il discorso di Antonello e Francyphil. Questo foglio deve aver avuto una battuta sotto una lastra non inchiostrata ed il risultato è che sia rimasta solo la stampa sbiadita di qualche bollo... Il tipografo, dopo qualche parolaccia, centra nuovamente il foglio e stampa dopo aver inchiostrato... Anche solo per il costo della carta credo che si guardassero bene dal buttare fogli interi... Sul fatto che sulla coppia uno abbia una doppia battuta e l'altro no... Credo che sia solo perché su una delle due cornici era rimasto più inchiostro rispetto all'altra. Anche guardando dei fogli o magari solo un blocco non credo che potremo toglierci con certezza il dubbio...
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ulisse
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Nota per Ulisse: la tua lettera da Milano è del '62 (il francobollo è correttamente classificato 15Da).
Roberto


Hai ragione Roberto, nella fretta ho letto male la data.
L'avevo postato perché se del '59 poteva essere interessante, ma così siamo nuovamente nelle ultime tirature.
Sorry
:OOO: :OOO:

:cof: :cof:
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Marino

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bomber
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da bomber »

marco castelli ha scritto:Interessantissima discussione e belle immagini, complimenti.
Mi trovo completamente d'accordo con Antonello e trovo l'ultimo intervento,
quello di Francesco molto azzeccato.
L'impressione dell'effigie non centra nulla, a mio parere con le stampe multiple.
I processi avvenivano in tempi diversi :

1) Venivano stampate tutte e 50 le impronte tipografiche con una sola battuta per foglio.
I clisces erano fissati alla tavola tipografica e stretti assieme da un filetto tipografico che poi veniva tosato

2) Il foglio veniva messo ad asciugare.

3) veniva stesa la gomma e fatta asciugare.

4) Venivano impresse le testine dalla parte della gomma; in un primo
tempo a 50 per volta, dopo a 2 a 2.

5) I fogli venivano tosati.

Io penso che, come ipotizzato da Antonello e Francesco, il pastrocchio avveniva in fase di stampa tipografica.
Ma non perchè ci si dimenticava di inchiostrare la tavola ma, ipotizzo, a causa del centraggio dei fogli prima della stampa:

a) L'operatore posizionava il foglio e faceva una battuta a secco per controllare la centratura del foglio rispetto alla tavola.
b) Se il foglio era ben centrato inchiostrava la tavola e stampava.
c) Puliva la tavola, posizionava il nuovo foglio, inchiostrava e stampava, e così via per il restante dei fogli della risma
d) Iniziava una nuova risma con dimensioni leggermente diverse, e dunque doveva fare una o più battute a secco
per centrare le nuove misure dei fogli. Ora se nell'eseguire questa operazione la tavola non fosse ben pulita
e alcuni clisces avessero ancora residui di colore.....

E' solo una mia ipotesi, però penso che ci fosse bisogno di centrare i fogli in modo da avere le 50 impronte
sempre alla stessa distanza dai bordi perchè questo avrebbe consentito di tosare più fogli alla volta senza correre
il rischio di tagliare qualche francobollo o di lasciare bordi di foglio troppo larghi, che per altro non si conoscono.

Ciao: Ciao:
Marco


:clap: :clap: :clap: ....io avevo pensato sempre che le testine venissero impresse sul davanti...invece no.. :OOO: perchè se fosse stato così la parte bombata dovrebbe risultare dietro e non davanti.... :ko: :-)) ....così viene a cadere tutto il discorso sugli ovali ripetuti per colpa del clichè delle testine sporco... :mmm: :mmm: ma allora tutti questi ovali ripetuti come si creavano???... Ciao: Ciao:
Jose'
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da Stefano T »

Come ho scritto in precedenza:
Stefano T ha scritto:Anche per me le stampe doppie o smosse è molto probabile che derivino da uno slittamento del foglio durante la fase di stampa.
L'impressione della testina, infatti, avvenendo in un secondo tempo, suppongo che venisse fatta ad inchiostro praticamente asciutto, cosa che avrebbe dovuto scongiurare tale effetto di sdoppiamento.

Secondo me la cosa importante del francobollo di Antonello è proprio la presenza della gomma.
Infatti poichè la sequenza era:

1) stampa
2) gommatura
3) impressione delle testine

Mi sembra molto probabile che la doppia stampa potesse avvenire tra la fase 1) e 2) in quanto prima di imprimere le testine occorreva che la gomma fosse del tutto asciutta, ma evidentemente anche l'inchiostro della stampa doveva già esserlo essendo questa una fase precedente.
Presumo infatti che prima si preparassero tutti i fogli della risma con la relativa stampa e colla e quando tutti i fogli erano asciutti (inchiostro e gomma) si procedesse all'impressione delle effigi.
Non mi sembra logico che i fogli venissero terminati con la punzonatura uno alla volta.

Al limite la doppia stampa in occasione della fase 3) (quella delle testine) si sarebbe potuta verificare perchè l'ultimo foglio della risma appena stampato aveva lasciato dei residui di colore fresco e l'impressione delle effigi ne aveva determinato un parziale trasferimento sul primo foglio completato.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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Antonello Cerruti
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ovviamente, la testina a secco era "spinta da dietro" e non "succhiata dal davanti"....
Quindi, caro Josè, i cosiddetti doppi ovali (come li chiami tu) erano - caso mai - originati dal contatto con il supporto ovale che conteneva la "controtestina".
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ulisse
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Visto che tutti tirano ad indovinare, ne butto una anch'io.

TACCHEGGIO.

Il taccheggio si faceva quando i cliché non erano livellati in modo assoluto.

Forse qualcosa rimaneva sporco..........

http://i46.tinypic.com/2hebypw.jpg
2hebypw.jpg


Come funzionava il taccheggio, dal C. Rattone - Manuale e Catalogo dei Francobolli di Sardegna.

:cof: :cof:
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Antonello Cerruti
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Ulisse, credo che il Rattone lo abbiano letto tutti quelli che amano i francobolli di Sardegna.
Ma il taccheggio non c'entra nulla con l'argomento di cui stiamo scrivendo.
Serviva solo per "livellare" la lastra in quei punti in cui c'erano minime differenze di spessore.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ultima modifica di Antonello Cerruti il 6 giugno 2012, 14:15, modificato 1 volta in totale.
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ulisse
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Re: Un francobollo che mi fa riflettere

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Ciao Ulisse, credo che il Rattone lo abbiano letto tutti che amano i francobolli di Srdegna.
Ma il taccheggio non c'entra nulla con l'argomento di cui stiamo scrivendo.
Serviva solo per "livellare" la lastra in quei punti in cui c'erano minime differenze di spessore.


Premesso che avrei detto la mia cavolata e che non credo che tutti abbiano il Rattone, sulla tecnica di taccheggio si fanno prove, stampe ecc come riportato.
Non è che si sia ricuperata e riutilizzata carta dalle prove?

Questo era il senso delle due pagine del Rattone.

Saluti e caffè

:cof: :cof:
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Marino

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