
Nell'allegoria compare un'operaio rivoluzionario vittorioso sul drago simbolo della reazione che ammira, da una finestra della fortezza in cui era prigioniero, il sole dell'avvenire nascere dal mare. Se il sole nascente è un classico della simbologia socialista, tutto il resto richiama in modo sorprendente la figura di S. Giorgio!
E' chiaramente un S.Giorgio proletario ma l'analogia con questa figura quasi mitologica è evidentissima. In effetti agli albori della rivoluzione bolscevica spessissimo la figura del Santo venne utilizzata dalla propaganda comunista per far leva sulla grande devozione per S.Giorgio, nella cultura popolare russa.
Il Santo guerriero, notoriamente vincitore sulle forze del male incarnate dal drago, si trasfigura nel ruolo del rivoluzionario vittorioso sulle forze controrivoluzionarie fedeli all'antico regime.
Nel pieno della guerra civile tra l'armata rossa e le armate bianche controrivoluzionarie, il rivoluzionario sovietico Trotskj finisce con il trasformarsi nel Santo, nei manifesti propagandistici sovietici.
Con l'avvento di Stalin e l'affermazione nel campo delle arti del realismo socialista la figura di S.Giorgio come altre allegorie popolari russe finiscono con lo sparire, tranne che nel breve periodo della 2° guerra mondiale, che la propaganda sovietica definirà grande guerra patriottica.
Il fatto più sorprendente è che proprio S.Giorgio compariva nello stemma del casato dei Romanov.
Ciao a presto Giorgio
