queste non sono varietà, ma difetti di riporto minori che sono d'aiuto per plattare il francobollo.
Il plusvalore è pressochè nullo. Le varietà di riporto più apprezzate sono relative a difetti ben più evidenti e rari.
Il più comune fra quelli citati dai cataloghi è la "C" chiusa dell'Unità 23 (e non quella che si ritrova in tutta la Tavola C1).
Poi ci sono le mancanze del tassello e della cornice, ma qui si va a prezzi da amatore ed i cataloghi non servono.
A mio avviso vi sono altre varietà "importanti", ma li cataloghi non li redigo io.
Questo per dirti che la tua letterina è interessante per chi colleziona questo francobollo e vale sicuramente quello che l'hai pagata, per poco che sia (a dimostrazione di questo aggiungo che è ciò che avrei offerto anch'io).
Ciò non è altrettanto valido per la metà delle cose che collezioniamo che pure i cataloghi quotano.
Un esempio? Qualsiasi bollo nuovo della Repubblica degli ultimi 60 anni (vale meno del facciale), ha senso quotarlo?
L'interesse per gli specialisti (e non per i normali collezionisti) è dato dal fatto che è affrancata con due esemplari di cui uno è un "substitute transfer", non per la piccola mancanza di inchiostrazione. Ma è un interesse limitato e non è indispensabile avere proprio la tua in quanto di simili ne esistono molte, basta divertirsi a cercarle.
Infine un consiglio personale: non valorizzare/quantificare ogni cosa che collezioni perchè non è il valore venale che deve essere al primo posto, bensì il divertimento.
Cerca ciò che ti piace e che arricchisce (non in senso letterale) una raccolta.
Ad esempio se volessi portare avanti una ricerca sui metodi di lavoro del Matraire quella che hai postato è una testimonianza e avrebbe senso indipendentemente dalla rarità. Cosi come le doppie effigi della Iv di Sardegna (comuni), ma che illustrerebbero come si lavorava nell'officina del cavaliere.
Spero di aver risposto alla tua domanda.
ciao


