Gli annulli muti nel Lombardo Veneto

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Tergesteo
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da Tergesteo »

Ecco i miei 15 centesimi annullati col muto di Venezia:

img454.jpg


Coppia mista 3-4, colore rosso vermiglio (3e-4).

img454.jpg


n°3f (quasi rosa), sempre seconda tavola.

img454.jpg


Unico esempio di prima tavola che io possieda, annullato col muto di Venezia. N°3d, rosso carminio vivo.

Ricordando quelli visti in giro, saremo su una proporzione di 95% seconda tavola, per 5% prima.

img222973.jpg


Non riguarda prettamente il discorso 15 centesimi, ma va ricordato che nel primo semestre del 1851, un grande quantitativo di francobolli austriaci furono adoperati, specie a Venezia e Verona per la convenienza del cambio e la facilità nel procurarseli in località confinanti. Il 28 maggio una circolare ministeriale ne vietò l'uso, che continuò lo stesso seppur sporadicamente. Per ciò esistono non pochi francobolli in kreuzer usati col muto di Venezia (ho visto in giro tutti i valori della serie!).

Ciao: Ciao:

Benjamin
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arkorr
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da arkorr »

Ecco l'immagine del muto "a chiave" di Varese:
Varese muto-2.jpg

Purtroppo non è bellissima, come avevo anticipato; è comunque l'unica che abbia mai visto, prima di trovarla m'ero anch'io convinto che questo annullo fosse una "leggenda metropolitana". L'asta (confermo Santachiara) si tenne nel novembre 1991 a Verona, il lotto era il n.67, prezzo base 8,5 milioni. Non ho i realizzi, quindi non so dire se fu venduto, ed eventualmente a quanto.
Visto che questo topic sta diventando una discussione sui "muti" in generale, mostro queste altre immagini provenienti dalla stessa asta, con le relative descrizioni:
Camposampiero.jpg

Milano + muto ignoto.jpg

Treviso.jpg

Quest'altro pezzo è invece apparso più volte su eBay: i vari tentativi di vendita (se non ricordo male a prezzi meno folli di tanti che si vedono su quella piattaforma) mi pare siano andati delusi, probabilmente perchè non è accompagnato da un certificato che lo faccia immediatamente assurgere al rango di R5.
muto sconosciuto.png

Lo posto per dire che condivido chi sostiene che gli annulli noti in pochissimi esemplari (non solo certi muti, quindi, ma - per esempio - anche il C1 di Brescia ed il 2CO di Verona senza data) dovrebbero essere considerati delle curiosità, senz'altro interessanti, che chiunque è padrone di pagare cifre da capogiro, ma pur sempre curiosità e non "annulli", la cui caratteristica è, a mio avviso, quella di essere stati ordinariamente utilizzati da un ufficio postale, magari anche per pochi giorni, magari anche in via sperimentale o per cause di emergenza, ma comunque "ordinariamente".
Chiudo mostrando un'immagine del muto a rosetta di Milano proveniente da un'asta Bolaffi del 1997:
Milano muto-2.jpg

Alianello e Zanetti lo ignorano, il Sassone afferma essere conosciuto solo su Mercurio senza fornire alcun approfondimento; mi piacerebbe invece saperne un po' di più, per cui sarò grato a chi volesse dare ulteriori informazioni.
Ciao:

Corrado
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fildoc
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da fildoc »

i muti sono palesemente su francobolli difettosi!
uno ne ha addirittura 2 di muti :ris: :ris: :ris:
Confermo la mia opinione che si tratta di goliardata passata poi in cavalleria!
Da uno scherzo è diventata una rarita'......
oppure fu una azione truffaldina che in passato con poca attenzione venne ratificata!

Quelli a sigillo possono essere benissimo fatti estemporaneamente con un anello...
ma non li possiamo considerare muti codificabili

Quello di Milano intriga......
E' su documento,
ma si sa che spesso i francobolli per giornali non erano annullati...
se poi erano annullati lo erano solo in arrivo....
Sembra strano che a Milano non avessero timbri a disposizione....
il francobollo e il frammento sono difettosi....
(è questa una caratteristica delle manipolazioni truffaldine: taroccano pezzi di pochissimo valore!)
ma, c'e' un ma....
intorno alla rosetta vi è una scritta e sembra esserci scritto gazzette!

Da studiare!!!
+-x:
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ciao
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francesco luraschi
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da francesco luraschi »

Sono d'accordo con Massimiliano sui sospetti, specialmente quelli riguardanti i primi due francobolli sopra.

Per il resto trattandosi di frammenti e/o francobolli sciolti è difficile dare una spiegazione a tutti i casi.

Personalmente ho notato che ciò che accomuna i casi, a parte i primi due, è la poca nitidezza delle impronte che può avere portato in arrivo, o magari in partenza?, a ribadire l'annullo in modo da evitare il riutilizzo del francobollo. Cosa per altro sanzionata da regolamento.

La lettera da Camposampiero sembra buona e trattandosi di un pezzo intero firmato...lo firmo anche io autentico.

Per quanto riguarda i tipari senza data non sempre sono frutto del caso. La pratica di riutilizzare vecchi tipari o tipari in uso a cui venne tolta momentaneamente la data ha una base storica, per esempio presso la sede erariale di Coccaglio. In particolare su operazioni d'ufficio diverse dalla timbratura dei francobolli.

Purtroppo il più delle volte si tratta di frammenti con alti indici di rarità delle impronte per cui è impossibile dire con certezza cosa successe.

Io ho trovato una ricevuta di distribuzione di Viadana con il C1 senza data. Se dopo averla timbrata il commesso fosse passato alla timbratura di un francobollo cosa avremmo pensato? Una volta ritagliato dalla lettera e aggiunte a mano le date avremmo davanti un RX.

Si passa quindi da un uso documentato ad una casualità.

Ciao: Francesco
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arkorr
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da arkorr »

Solo per ovviare ad una mia precedente dimenticanza, aggiungo che la descrizione dei muti di Varese afferma che entrambi sono firmati E.Diena. L'impressione del taroccamento è forte, stante che entrambi i francobolli sono difettosi, però... prendiamo in considerazione il solo francobollo con entrambi i muti:
1) il muto a punti è "regolare", quindi deve essere stato apposto necessariamente all'ufficio postale; è rarissimo, quindi il francobollo era di per sè "importante" anche se difettoso; perchè rischiare di rovinarlo aggiungendo un'impronta fasulla, magari con la chiave di casa?
2) possibile che Diena non abbia avuto alcun sospetto? Che i francobolli sono difettosi lo ha certamente ben visto anche lui, quindi non può non aver temuto la falsificazione; se lo ha firmato, penso sia perchè - ad esempio - ha verificato che l'inchiostro dei due annulli è identico, mentre l'eventuale aggiunta a posteriori avrebbe implicato una qualche differenza (a meno che a taroccare il francobollo non sia stato lo stesso impiegato postale con la chiave dell'ufficio: solo in questo caso penso che gli inchiostri sarebbero risultati identici. La domanda, però, a questo punto diventa: quale poteva mai essere il movente del nostro impiegato?).
Ciao: Ciao:

Corrado

P.S.: sia chiaro che anch'io ho enormi perplessità, e mai spenderei una fortuna per comprare QUEI francobolli; se mi accollo la parte del bastian contrario è solo perchè penso che la vera conoscenza possa essere raggiunta solo indagando anche - e forse soprattutto - l'improbabile! Tanto per capirci, il mercato è pieno di francobolli difettosi che nessuno si chiede se siano falsi perchè recano annulli di poco pregio e quindi non valgono nulla; la loro esistenza però dimostra che, nella realtà, i francobolli difettosi venivano utilizzati regolarmente, ed erano assai numerosi (del resto, chi avrebbe mai buttato via dei soldi solo perchè, sbadatamente, aveva leggermente strappato il francobollo, o lo aveva tagliato male?). Quindi, che un francobollo nuovo difettoso sia stato usato per creare truffaldinamente una rarità nel campo degli annulli è un'ipotesi sempre altamente probabile, ma - secondo me - l'autenticità non può essere scartata a priori.
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mestrestamps
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Ma dove sta scritto che il timbro ON è stato fatto con una chiave?

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francesco luraschi
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da francesco luraschi »

Anche su lettera i muti non sempre sono di facile interpretazione.

Forse li provarono al verso di una lettera ma non avevano altro posto disponibile?

Comunque quelli in uso "presso gli uffici maggiori", che poi erano le direzioni erariali, erano previsti fino dall'aprile 1850 e la cosa particolare era che sarebbero dovuti servire a VELOCIZZARE le pratiche d'ufficio. Più o meno così sta scritto...

Per gli uffici più piccoli la casistica è molto variegata, dal falso (?), all'emulazione delle direzioni fino all'introduzione della pratica già vista altrove.


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mestrestamps
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Personalmente e sinceramente a me certi distinguo non piacciono: perchè un' impronta realizzata "a sigillo " con un anello deve essere considerata originale, pur rientrando nel campo delle timbrature occasionali, mentre un'impronta fatta con una chiave deve essere considerata l'opera di un burlone?

Sempre ammesso che di chiave si tratti, come sempre ammesso che di anello si tratti, sono tutte supposizioni suffragate per dare un minimo di spiegazione al perchè di certi segni.

D'altro canto, quello dei muti è un capitolo per certi versi ancora molto nebuloso e per questo, dal mio punto vista, molto stimolante ed affascinante.

Mi sono sempre chiesto perchè, all'introduzione dei timbri muti da parte dell'amministrazione postale austriaca, ai due capoluogo del Regno (Venezia e Milano) più Verona (sede dell'I.R.Poste), sia stata assegnata un'unica impronta che dal momento della sua introduzione fino alla fine del suo uso è rimasta sempre e solo quella
venezia 001.jpg
milano 001.jpg
verona 001.jpg


mentre uffici minori quali Varenna, Mantova e Morbegno ebbero in uso più di un tipario diverso? (Varenna due, Mantova quattro, Morbegno addirittura cinque!)
Vista la brevità del loro uso e vista la forma sperimentale del " progetto muti ", forse l'amministrazione postale volle destinare ad uffici periferici e quindi soggetti ad una mole di traffico postale minore questi timbri per un più agevole monitoraggio.
Io avrei fatto il contrario...

E ancora:
perchè furono dotati di timbri muti 10 uffici postali della Lombardia quali
Bergamo
bergamo 001.jpg

Chiavenna
chiavenna 001.jpg

Edolo
edolo 001.jpg

Lecco
lecco 001.jpg

Mantova
mantova 1 001.jpg

mantova 2 001.jpg

mantova 3 001.jpg

mantova 4 001.jpg


Milano,

Monza
monza 001.jpg

Morbegno
morbegno 1 001.jpg

morbegno 2 001.jpg

morbegno 3 001.jpg

morbegno 4 001.jpg

morbegno 5 001.jpg


Varenna
varenna 1 001.jpg

varenna 2 001.jpg


Varese
varese 1 001.jpg

varese 2 001.jpg


e Viadana
viadana 001.jpg


e solamente 2 (tralasciando il timbro occasionale di San Daniele)
san daniele 001.jpg


uffici postali del Veneto (guardacaso Venezia e Verona)?

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arkorr
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da arkorr »

Un'altra domanda curiosa mi sorge a proposito del muto di Monza.
Monza muto su 30cent - Bolaffi nov 97 lotto 62.jpg

Questa foto viene dal catalogo di un'asta Bolaffi del '97 nella quale vennero messe all'incanto eccezionali rarità nel campo degli annullamenti. Secondo quanto affermato nella descrizione, Diena dice nel suo certificato che esistono solo altre 3 lettere con questa impronta; io ho le immagini di altre due:
Monza muto su 15cent - Bolaffi nov 97 lotto 61.jpg

Questa era nella stessa asta, ed è la lettera a causa della quale (per via della scritta a mano accanto al francobollo) si ritenne a lungo che questo muto fosse di Pavia.
Monza muto su 15cent x3 - Santachiara nov 91 lotto 59.jpg

Questa, invece, era il lotto 59 della "solita" asta Santachiara del '91.
La domanda? Si tratta di 3 lettere in cui il muto è usato come annullatore o in arrivo (la lettera da Pavia) o in transito; possibile che non venisse mai utilizzato "normalmentee", cioè in partenza? :mmm: Forse l'annullo in partenza è sulla quarta, magari è proprio quella che mi manca che ha permesso di stabilire che il muto è di Monza, perchè per stabilirlo ci dev'essere per forza un documento con l'annullo in partenza; se qualcuno ha questa immagine, gli sarò estremamente grato se vorrà mostrarcela.
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francesco luraschi
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da francesco luraschi »

Andrea,

sicuramente l'inizio e la fine del periodo dei muti venne sancito da una circolare, o qualcosa simile, delle poste probabilmente ad uso interno visto il periodo contemporaneo. Io non l'ho mai vista e quindi si possono solo fare supposizioni.

Come ti dicevo già il 26/4/1850 si ipotizzava l'uso dei muti:

"
Presso i maggiori uffici, ove occorre nell'ultimo momento di timbrare con sollecitudine molte lettere, si potrà verificare il bisogno di provvedere un apposito timbro per i bolli di affrancazione, applicando il timbro dell'impostazione separatamente sulle lettere sulle lettere come finora. In tale proposito sarebbe da rassegnarsi rapporto alla scrivente

"

Incredibilmente, come dicevo qualche giorno fa, pensavano di velocizzare le operazioni. Ciò sarebbe stato anche possibile nelle direzioni ma richiedeva mezzi che l'amministrazione postale non sempre aveva a disposizione.

Il doc è ovviamente riferito alle direzioni erariali ma forse qualche ufficio oberato di corrispondenza può avere fatto richiesta simile. Mi vengono in mente Lecco e Morbegno ma non è escluso che gli altri uffici si siano mossi per applicare la stessa prassi pur non rientrando in un piano prestabilito. Da questo può essere nato il discorso dei molteplici timbri di fattura locale (in legno?) anche negli uffici in cui si concentravano poche decine di lettere al giorno e il discorso "velocità" appare trascurabile. Quindi un'iniziativa personale del gerente.

L'annullo col sigillo di San Daniele a me appare chiaro e ben distinto dal discorso dei muti. Se leggi la disposizione sopra noti che è molto equivoca quando spiega " applicando il timbro dell'impostazione separatamente sulle lettere sulle lettere come finora": cosa che il commesso ha puntualmente fatto. A questo va aggiunto che mai nessuna disposizione venne emessa per spiegare come annullare i francobolli delle raccomandate. Da questo la mossa del timbro-sigillo.

Ciò che accomuna le lettere con i timbri di Monza è la mancanza di annullamento del francobollo in partenza. Forse si voleva regolarizzare una spedizione altrimenti soggetta a sanzione da parte della direzione postale? :mmm: :dub:

Riguardo il muto di Varese, dipendeva da Como la quale direzione non ebbe (o almeno non è conosciuto) il relativo muto, non so che dire: bisognerebbe vedere almeno una lettera intera.

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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da pablita64 »

Ciao: a tutti, il muto di Monza l'ho visto su un 15 cent carta a macchina, quindi ben oltre il "periodo dei muti". Questo avvalorerebbe la tesi che il Muto di Monza non fu usato per la posta in partenza. Anche se i cataloghi portano come ultima data d'uso del Muto di Monza una data non consona all'uso del 15 cent carta a macchina.
In un primo tempo l'avevo bocciato, ma il piu' grande esperto milanese di ASI ( per intenderci quello che ha comprato la Crocetta di Napoli) l'ha dato per buono.
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Lettere "forwarded" nella I emissione del L V.
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francesco luraschi
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da francesco luraschi »

Il muto utilizzato in partenza da Monza dovrebbe esserci stato anche se magari la lettera non è giunta a noi o non è conosciuta.

Infatti la presenza di tale tipario fa pensare che pure Monza partecipò all'esperimento.

L'uso invece del muto in periodo lontano da quello dell'esperimento è la conferma dell'utilizzo di tipari ormai dismessi per operazioni occasionali. Non ricordo di avere visto lettere annullate in transito e quindi non so come si muovevano gli altri uffici. Difficile comunque che usassero il timbro datario usato in partenza.

Resta da capire perché Lecco e Monticello timbrarono la lettera e non il francobollo...

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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da arkorr »

Provo ad estremizzare la mia domanda, che forse non ho posto chiaramente: come si potrebbe dire che il muto di Monza è di Monza, se non fosse giunto a noi neppure un documento annullato in partenza (lettera o frammento)?
Come ho ricordato sopra, la descrizione della lettera annullata in arrivo dice che la scritta "da Pavia" accanto al francobollo indusse a credere, per molto tempo, che il muto fosse appunto di Pavia, e che solo dopo "ulteriori ritrovamenti" fu possibile attribuirlo a Monza. Non credo che questi ritrovamenti possano essere le lettere annullate in transito, che secondo me non darebbero alcuna certezza circa la "paternità" del bollo (a meno che sia la lettera da Lecco che quella da Monticello abbiano al verso il bollo in transito di Monza, ma questo le descrizioni non lo dicono); quindi chiedevo se qualcuno ha notizia, o addirittura può mostrare, il / i pezzo/i che ha/hanno permesso di stabilire con certezza che questo muto è di Monza .
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Corrado
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da francesco luraschi »

Corrado,

sul del Bianco (vol. III pag.15) è spiegata l'attribuzione a Monza di questo muto. Su un frammento sono state rinvenute le lettere A e B una sotto l'altra e questo ha portato l'autore a definirlo di Monza in base al datario di quell'ufficio.

A me sembra una prova un po' debole.

I timbri in transito al verso non sono comuni. Li trovi su lettere maldirette e, più spesso, su lettere infilate in mazzi diretti verso località intermedie verso la destinazione in modo da sfruttare la coincidenza dei vettori e farle così avanzare.

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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da arkorr »

Quindi, Francesco, se non capisco male il muto di Monza potrebbe anche non essere di Monza, visto che non si conosce su lettere in partenza e l'unica prova portata a sostegno dell'attribuzione è a dir poco fiacca!
Potrebbe quindi tornare di moda l'ipotesi che sia di Pavia, oppure avanzarsi quella che sia di Lecco; la tua precedente domanda, infatti (perchè Lecco e Monticello timbrarono la lettera, ma non annullarono il francobollo?), al momento senza risposta, potrebbe trovarne così almeno metà: se il muto fosse di Lecco, infatti, quella lettera sarebbe a postissimo (muto sul francobollo e bollo nominativo sulla lettera). E, secondo me, come annullo in transito per una lettera da Monticello è più logico pensare a Lecco che non a Monza... Ed infine: la maggior parte degli uffici "minori" che utilizzarono i muti ne ebbero più di uno, quindi non ci sarebbe nulla di strano se anche Lecco ne avesse avuto due.
Chiaro che le mie sono provocazioni più che ipotesi, però è più forte di me: sono refrattario a tutto ciò che viene dato per scontato solo perchè è "politically correct"...
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

arkorr ha scritto:Chiaro che le mie sono provocazioni più che ipotesi, però è più forte di me: sono refrattario a tutto ciò che viene dato per scontato solo perchè è "politically correct"...


Queste secondo me sono le discussioni che fanno bene alla filatelia.
Fino ad oggi tutto è rimasto statico perchè a suo tempo i "maestri" avevano detto che doveva essere così: e se invece non fosse così? :dub:
L'ipotesi di Corrado è tutt'altro che sgangherata, adesso provo ad elaborare mentalmente un po' il tutto...

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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da fildoc »

Francesco ha una mal celata antipatia nei confronti di del Bianco...
Ma in questo caso è veramente riduttivo chiudere cosi' la faccenda!
Anzi Del Bianco fa un'interessantissima ipotesi e un bellissimo studio del muto anche per la parte grafica!
Mi permetto di passare i capoversi in questione:
DSC_6662.JPG
DSC_6662 copia.JPG
DSC_6664.JPG

di cui nel topic appare immagine assai migliore!
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da fildoc »

..e poi continua:
DSC_6668a.JPG
DSC_6668 copiaab.JPG
DSC_6668 copia 2.JPG

dove l'immagine del 30 l'abbiamo gia' vista a colori , mentre mostriamo il frammento intrigante....
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da fildoc »

e cosi' conclude uno studio che per certi versi trovo brillante!
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia

Messaggio da fildoc »

..e chiude con un'osservazione molto intrigante!!!!!!!
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