Ciao a tutti,
vedo che vi è un forte interesse nel capire come nasce una collezione.
A mio avviso a volte si inizia in modo disordinato e caotico, senza aver chiaro niente, addirittura ci si accorge che un settore interessa approfondirlo dopo aver messo via in modo casuale del materiale e provando a riordinarlo.
Proprio per via del fatto che la collezione deve avere un senso ed una logica ( direi quasi che un modo insolito di scrivere un libro ) è proprio il voler vedere il proprio materiale a posto secondo un criterio ben preciso che da origine alla collezione ( la collezione è il risultato del nostro tentativo di riordinare il caos ).
Tuttavia chi dopo un po che colleziona si trova a voler affrontare l'esperienza di fare qualcosa di nuovo, sicuramente non fa un casino per poi riordinarlo, ma parte dall'inizio in modo razionale.
Come fare una collezione ?
Dipende dal risultato che si vuole avere.
Se vuoi correre in macchina nel deserto ti serve una jeep, se vuoi farlo in pista devi avere una vettura stradale.
Sono entrambe ottime macchine ma non si possono usare sui percorsi opposti.
In filatelia vale lo stesso discorso, la collezione va ragionata per lo scopo che si prefigge il collezionista.
Vuoi collezionare i francobolli nuovi ? Impara a riconoscere la stampa, la dentellatura, la gomma, ecc.
Vuoi quellli usati ? Impara a conoscere gli annulli in tutte le loro sfaccettature, studia quali sono i francobolli più importanti usati che nuovi perchè li vi sono diverse insidie, ecc.
Vuoi cimentarti in storia postale ? Li non si finisce mai di studiare e di imparare, bisogna conoscere non solo i francobolli, ma anche i documenti postali, come venivano usati, dove e quando, le tariffe di spedizione e chi più ne ha più ne metta.
Inoltre, per via della vastità della storia postale italiana, nessuno può essere esperto di tutto, è necessario specializzarsi e fare una collezione orientata ad un campo ben definito in cui sia fattibile arrivare col tempo ad una conoscenza di buon livello.
Un buon grado di conoscenza permette di valutare con cognizione di causa quando un acquisto è conveniente e quando non lo è, quando un pezzo è poco reperibile e quando si trova facilmente, indipendentemente dalle valutazioni del catalogo.
I pezzi davvero rari sono quelli che non si trovano mai, a prescindere da quello che scrive il catalogo.
Il collezionista può rivolgersi ad un professionista del settore se è alla ricerca di un pezzo importante ( o ne ha trovato uno e vorrebbe acquistarlo ) sul quale non è sufficientemente documentato per riuscire a farsi una idea da solo, tuttavia il corpo della collezione deve essere in grado di farlo da se.
Per concludere ( mi sono dilungato un pò troppo ) : il primo perito della propria collezione dovrebbe essere il collezionista, non un professionista di settore.

Cordiali saluti.
Alessandro Zeni
STAFF
Sono interessato alla bibliografia postale ed allo studio degli annulli meccanici del Regno d'Italia.
Ogni collezionista in grado di contestare in modo documentato un certificato peritale, ha una conoscenza tale per cui non ha bisogno di richiederlo.
Una collezione specializzata è tanto più importante quanto più è difficile ripeterla uguale
Se un uomo ha fiducia nei suoi mezzi, la parola impossibile non esiste.