Bollettini di spedizione per pacchi
Bollettini di spedizione per pacchi
Mi piacerebbe sapere se i bollettini di spedizione per pacchi siano o meno degli interi postali; mi spiego meglio: hanno un'impronta col valore sul fronte ma non sò se effettivamente il bollettino si pagava (e poi lo si poteva integrare sul retro con francobolli) oppure no dato che io non li ho mai usati (ho usato solo i moderni moduli per spedizione che ovviamente non si pagano e non hanno un valore facciale!).
Gianfranco Prelati
Coll. tradizionale: solo Italia e solo usati!
Coll. a soggetto: città di Rimini (storia, costume, manifestazioni)
Socio del Circolo Culturale Filatelico Numismatico di Rimini
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- Matraire1855
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Lo si pagava e sul retro si applicavano i francobolli per la tassa di spedizione ed accessori
Ultima modifica di Matraire1855 il 26 settembre 2013, 13:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
C'è una sottile differenza: mentre la spesa dell'acquisto di una cartolina postale corrisponde al costo del servizio postale (quindi la cartolina resta "gratis"), il prezzo segnato su questi bollettini è il prezzo del bollettino stesso e non un importo a detrazione di una tariffa postale.
Qualcosa del genere accadde coi biglietti postali nei primi anni di Repubblica il cui prezzo di acquisto era superiore a quello della vigente tariffa postale.
Se questo sia sufficiente a considerare i bollettini pacchi tra gli interi è questione che lascio volentieri agli interofili.
Qualcosa del genere accadde coi biglietti postali nei primi anni di Repubblica il cui prezzo di acquisto era superiore a quello della vigente tariffa postale.
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Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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- Matraire1855
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Ecco cosa dice la Federazione fra le Società Filateliche Italiane:
Cos’è un Intero Postale
Cosa si intende per intero postale? Ne sono state date varie definizioni, apparentemente simili, ma in realtà sottilmente differenti. La FIP, la Federazione Internazionale di Filatelia, ne ha dato alcuni anni or sono la seguente descrizione: Gli Interi Postali comprendono oggetti che recano prestampato un francobollo od un simbolo od una dicitura, ufficialmente autorizzati, indicanti il prepagamento di uno specifico valore facciale corrispondente ad una tassa postale o al relativo servizio. La genericità della definizione non comprende tutte le varie possibilità e lascia numerosi dubbi. Per tale motivo, l’Unione Filatelisti Interofili, ha proposto una definizione differente che, ad avviso di molti, rende meglio l’idea. Riportata sul catalogo di interi dell’area italiana, Il Nuovo Pertile, la nuova definizione recita così: L’intero postale è una carta-valore emessa da un’amministrazione postale sotto forma di oggetto di corrispondenza o di modulo avente valore di anticipazione, totale o parziale, della tassa richiesta per usufruire di un servizio svolto dalle poste. Tale valore di anticipazione viene, ma non sempre, espresso con l’impronta di un francobollo stampato direttamente sull’oggetto.
C’è peraltro da aggiungere che il termine Intero Postale è inventato dai collezionisti, anche se ormai è molto antico e diventato di uso comune. Per le amministrazioni postali gli interi e i francobolli sono carte-valori e come tali vengono trattate, con le dovute cautele, in tutte le fasi di produzione e di distribuzione.
In tal senso, solo per una migliore chiarificazione, NON sono interi postali, anche se in forma di cartolina o di biglietto, i vari moduli di servizio usati da vari Enti di Stato che spesso, è bene ricordarlo, sono di produzione privata, anche se corredati di simboli e diciture relativi all’uso postale per il quale vengono prodotti.
Un'altra scuola di pensiero dice che se per ottenere un modulo postale occorre pagare, quel modulo è un intero postale.
Mi aspetterei qualche risposta da qualche interofilo per chiarire il tutto
Cos’è un Intero Postale
Cosa si intende per intero postale? Ne sono state date varie definizioni, apparentemente simili, ma in realtà sottilmente differenti. La FIP, la Federazione Internazionale di Filatelia, ne ha dato alcuni anni or sono la seguente descrizione: Gli Interi Postali comprendono oggetti che recano prestampato un francobollo od un simbolo od una dicitura, ufficialmente autorizzati, indicanti il prepagamento di uno specifico valore facciale corrispondente ad una tassa postale o al relativo servizio. La genericità della definizione non comprende tutte le varie possibilità e lascia numerosi dubbi. Per tale motivo, l’Unione Filatelisti Interofili, ha proposto una definizione differente che, ad avviso di molti, rende meglio l’idea. Riportata sul catalogo di interi dell’area italiana, Il Nuovo Pertile, la nuova definizione recita così: L’intero postale è una carta-valore emessa da un’amministrazione postale sotto forma di oggetto di corrispondenza o di modulo avente valore di anticipazione, totale o parziale, della tassa richiesta per usufruire di un servizio svolto dalle poste. Tale valore di anticipazione viene, ma non sempre, espresso con l’impronta di un francobollo stampato direttamente sull’oggetto.
C’è peraltro da aggiungere che il termine Intero Postale è inventato dai collezionisti, anche se ormai è molto antico e diventato di uso comune. Per le amministrazioni postali gli interi e i francobolli sono carte-valori e come tali vengono trattate, con le dovute cautele, in tutte le fasi di produzione e di distribuzione.
In tal senso, solo per una migliore chiarificazione, NON sono interi postali, anche se in forma di cartolina o di biglietto, i vari moduli di servizio usati da vari Enti di Stato che spesso, è bene ricordarlo, sono di produzione privata, anche se corredati di simboli e diciture relativi all’uso postale per il quale vengono prodotti.
Un'altra scuola di pensiero dice che se per ottenere un modulo postale occorre pagare, quel modulo è un intero postale.
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Grazie per le spiegazioni! .... adesso però non sono troppo convinto che siano dei veri e propri interi postali, per il semplice fatto che sì, li si doveva pgare, ma che in realtà poi la tariffa vera e propria veniva assolta da francbolli o simili.
Bisognerebbe indagare a cosacorispondessero quelle fatidiche 200 lire, se a una tassa vera e propria, oppure al mero e semplice contributo spese per il modulo!

Bisognerebbe indagare a cosacorispondessero quelle fatidiche 200 lire, se a una tassa vera e propria, oppure al mero e semplice contributo spese per il modulo!


Gianfranco Prelati
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Jan80 ha scritto:Bisognerebbe indagare a cosacorispondessero quelle fatidiche 200 lire, se a una tassa vera e propria, oppure al mero e semplice contributo spese per il modulo!
Pensavo di averlo spiegato: è il costo del bollettino.
Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Quindi in realtà non sarebbe un vero e proprio intero postale, ma solo un modulo postale a pagamento!
Grazie per la precisazione!

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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Sull'interitalia sono catalogati insieme agli altri bollettini per i pacchi.
Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Jan80 ha scritto:Quindi in realtà non sarebbe un vero e proprio intero postale, ma solo un modulo postale a pagamento!
Intervengo nella mia qualita' di esponente dell'UFI, Unione Filatelisti Interofili, ma senza alcuna intenzione di voler ''dettare legge'': per la verita' , anzi, le questioni di puro nominalismo e le ''definizioni'' mi hanno sempre interessato relativamente poco e per questo mi limitero' ad alcune considerazioni sommarie.
Non c'e' pero' dubbio che i bollettini pacchi con valore di ''vendita'' siano delle carte valori postali. Figurano tranquillamente nei tariffari postali come ogni altra voce tariffaria. Ecco ad esempio come li propone il d.m. 21-6-1990 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30-6-1990 che stabilisce una revisione delle tariffe postali per l'interno:
Questa piccola somma rappresentava un obbligo per l'utente che - se voleva accedere al servizio dei pacchi postali - doveva sborsarla in aggiunta alla tariffa legata al peso dell'oggetto da spedire. In questo senso noi interofili, normalmente, consideriamo questi bollettini a ricalco (come i loro predecessori ''a targhetta'') degli interi postali. Lo stesso fenomeno si verifica con il ''prezzo'' segnato sui moduli vaglia.
Naturalmente tutto cio' e' legato alle scelte delle Poste che possono decidere quali stampati offrire gratuitamente al pubblico degli utenti (ad esempio le cartoline da usare come Avviso di Ricevimento) e quali invece gravare di un ''costo'' per l'utente. In periodi diversi e paesi diversi lo stesso tipo di modulistica puo' essere offerto gratuitamente o a pagamento: dipende appunto dagli obiettivi e dalle strategie delle Poste competenti.
Tuttavia il bello della filatelia e' ( e deve rimanese) l'assoluta liberta' personale: se uno preferisce considerare ''interi postali'' solo gli oggetti dotati di una sorta di ''francobollo'' stampato sopra, e' liberissimo e non c'e' alcun problema....
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
SOSTENITORE
Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Per quanto mi riguarda li ho sempre considerati interi postali.
Luca


Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
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Re: Bollettini di spedizione per pacchi
Andrea61 ha scritto:C'è una sottile differenza: mentre la spesa dell'acquisto di una cartolina postale corrisponde al costo del servizio postale (quindi la cartolina resta "gratis"), il prezzo segnato su questi bollettini è il prezzo del bollettino stesso e non un importo a detrazione di una tariffa postale.
Qualcosa del genere accadde coi biglietti postali nei primi anni di Repubblica il cui prezzo di acquisto era superiore a quello della vigente tariffa postale.
Dopo un'attenta riflessione e dopo aver letto e riletto tutti i vostri interventi mi sento di escludere questi oggetti dalla categoria "interi postali".
Infatti, almeno per me, non c'è differenza tra questi bollettini pacchi con valore di vendita e questi ultimi moduli che si possono trovare negli uffici postali odierni.
Restano comunque bellissimi oggetti postali, degni di un bel posto nella mia collezione di storia postale!
Revised by Lucky Boldrini - November 2015
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