Molte spedizioni di listini, circolari, stampati vari per rendere rendere note successioni aziendali e pubblicazioni funebri sono affrancate sì con cent.5 (ne ho una pure io) ma sono invii confezionati piegando il foglio per renderlo di formato postale secondo ben definite caratteristiche (aperto e quindi ispezionabile, stampato tranne data e firma, preaffrancato, entro un peso ben definito...) e di questa differenziazione ne avevo già fatto cenno.
La facilitazione di porto è spiegata bene nel manuale del Cassinelli e comprendeva tre categorie di invii:
a- i sottofascia (le due scan sopra postate)
b-i campioni
c-le stampe isolate (gli esempi descritti sopra)
Per queste ultime, più facili da trovare, il Cassinelli precisa: "Nella corrispondenza postale interna è concessa la tassa di favore anche per gli stampati che ad eccezione della data e delle sottoscrizione non contengano alcun'altra manuscrizione, e tali articoli possono quindi essere spediti, anzicchè sotto fascia, in forma di lettera aperta".
Sono diversi e molto più rari invece i "veri" esempi di invii sotto fascia, ossia i francobolli incollati su fascia o fascetta, e la storia postale cerca appunto questi perché sono loro che danno il nome alla relativa tariffa.
Di queste fasce ne ho viste ben poche, di cui due qui pubblicate, più forse una sola per l'interno parecchio tempo fa. Probabilmente non conteneva in origine un giornale bensì uno spartito musicale poi separato e finito chissà dove.

Francesco