Gentili utenti ed amici,
vista l’attenzione destata nel forum circa il rispetto dei canoni della storia postale in una collezione che intenda riconoscersi tale, imbattendomi in questo oggetto mi è venuta l’idea di proporlo alla colettività come occasione per approfondire l’argomento con un esempio.
Si tratta di una busta lettera partita da Budrio (provincia di Bologna) il 05.02.1944 in territorio RSI alla volta de L’Aja (Olanda).
Gli annulli presenti sono: una decina di partenza da Budrio - Bologna, 41 R commissione di censura (di Bologna) con fascetta di censura italiana su un lato, sigillo di fascetta a punti zigrinati con aquile e svastiche alternate all’acronimo OKW sull’altro lato, che marca anche le targhette di espresso e raccomandata, timbretti rettangolari rossi con numerali della censura di Monaco (?), un timbro recante un “20” in basso a dx del fronte (numero di espresso?), un tre cerchiato tra parentesi forse riconducibile alla censura italiana ed il numero di raccomandata 12741.
L’affrancatura è appariscente: n°8 esemplari di propaganda di guerra da 50 cent. ed un miti di posta aerea da 75 cent., per complessive 4,75 lire. Se si considera che il porto semplice era 1.25 cent (forse 1 lira: da verificare) + 1.50 lire di diritto fisso di raccomandazione + 2.50 lire di diritto fisso di espresso, si arriva a 5.25 lire.. per cui mancherebbero proprio 50 centesimi. Qualcosa non torna.
La cosa che salta all’occhio sul retro è l’insolita nota scritta: “
francobolli applicati dall’ufficio postale” e poi “
titolare Iacchin Giacinto” (qui ci vuole Eric col suo grafo-detector

).
Dal passaporto quel che sembra è che il mittente (Pacifico Marchesini) fosse proprio de L’Aja, per cui mi son fatto convinto che questo soggetto stesse scrivendo a casa tramite un ufficio postale che deve averlo aiutato nell’applicazione dei francobolli.
Dopo una lunga elencazione di elementi che testimoniano che l’oggetto è effettivamente partito e transitato in Germania, manca la prova principe che questo sia stato effettivamente consegnato in Olanda, ovvero il timbro di arrivo in Olanda.
Non sapendo ricostruire correttamente la tariffa impiegata (eppure è strano, giacché dovrebbe essere corretta in quanto operata da uno sportello postale) e mancando l’annullo di arrivo questo oggetto meriterebbe di stare in una collezione di storia postale?
Chi se la sente di trovare il bandolo della tariffa e/o commentare circa
la legittimità di questo oggetto per la sua valenza storico postale?
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