maurizio49 ha scritto:somalafis ha scritto:La ''raccomandazione d'ufficio'' era stata prevista fin dalle istruzioni postali del 1862 (quando le raccomandate si chiamavano ''assicurate''): oltre ad oggetti attinenti alle comunicazioni fra uffici e branche dell'amministrazione postale, riguardava fondamentalmente l'ipotesi che all'interno del plico si trovassero valori ed era quindi prevista la tassazione a destino. Il differente caso previsto dal regolamento che ci e' stato mostrato (quello di lettere gettate in buca ma affrancate come raccomandate) e' un caso veramente inconsueto ed eccezionale perche' e' ovvio che i mittenti vogliano avere una ricevuta ed essere sicuri che le poste seguiranno obbligatoriamente le procedure speciali per gli oggetti raccomandati. Questo caso infatti non era nemmeno contemplato dalle istruzioni del 1862. Comunque grazie di averci mostrato il testo, che e' sicuramente utile.
A me resta sempre il dubbio che trattasi di una busta, "costruita", non viaggiata per posta e fatta timbrare sia in partenza che in arrivo dal proprietario della busta, potendo contare su operatori postali compiacenti.
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Maurizio
Aspetta Maurizo49: non vorrei ti fossi confuso.
In coda al post si continuava a discutere non del GNR, ma dell'effettiva necessità regolamentare che le raccomandate non potevano essere inserite nella comune buca delle lettere, ma che dovevano essere presentate in ufficio postale. Il riferimento più precisamente è all'oggetto che avevo postato io (brutto e non filatelico) e non alla lettera tanto preziosa quanto filatelica che aveva postato originariamente Andy66.