il Sig. Giuseppe Jannaci, autorevole esperto dell'argomento, nel 1984 ebbe a scrivere che non si trattò di soprastampa, ma di stampa in rotocalco della scritta P.M., utilizzando un apposito cilindro aggiuntivo, che agiva in contemporanea al classico cilidro della stampa stessa dei francobolli: i valori, quindi, uscivano già stampati con le lettere P.M.
Se qualcuno del forum conoscesse il funzionamento della stampa in rotocalco, forse potrebbe cercar di chiarire se questa avrebbe potuto effettivamente realizzare disallineamenti della stampa della scritta P.M. così evidenti.
Le ipotesi (tutte affascinanti) quindi a grandi linee sarebbero:
1. la stampa contemporanea in rotocalco poteva generare disallineamenti (vuoi per diverse tirature o spostamenti del cilindro, etc..), per cui è normale trovar scritte P.M. in diverse posizioni sugli stessi valori. Per quanto plausibile, sarebbe comunque strano che non si sia sviluppato lo studio della varietà dei P.M., giacchè sono noti pochissimi esemplari d'esempio di varietà. Io, finora, non ne ho ancora visto nessuno, sebbene sui manuali al massimo sono annotati come esistenti esemplari con stampa evancescente o coppie di cui uno senza stampa.
2. la stampa contemporanea in rotocalco NON poteva generare disallineamenti, per cui è "anormale" trovar disallineamenti.. che si trattasse di artefazioni successive? possibile che nessuno se ne sia mai accorto? Eppure si parla anche di oggetti postali seriamente certificati. Mi pare improbabile.
3. la stampa non è avvenuta in rotocalco, ma in un altro sistema che ha generato i disallineamenti, a quanto vedo, anche piuttosto diffusi ed evidenti. Qui si aprirebbe un capito che sa d'avventura!

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