Come, quando e perché veniva eseguita la costolatura dei francobolli?

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fildoc
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Come, quando e perché veniva eseguita la costolatura dei francobolli?

Messaggio da fildoc »

Nel nostro viaggio uno dei temi di discussione è stato anche questo....
Infatti la scuola Viennese (vedi Muller) propone che i francobolli costolati dipendano da una fornitura inappropriata di carta che era stata sottoposta ad una procedura di asciugamento con dei rulli zigrinati.
Gli italiani invece, da sempre (vedi Emilio Diena nel 1923), sostengono che tale procedura fu eseguita dopo la stampa dei francobolli.

Benchè non sia facile da dimostrarsi, credo che gli italiani abbiano ragione.

Propongo di postare immagini e ragionamenti a favore delle due ipotesi

Io intanto mostro questo costolato che presenta una profonda piega (quasi una canaletta...)
Schermata 2015-04-19 a 07.03.57.png

ed un suo dettaglio:
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Tergesteo
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Al mio ritorno, sono tornato a leggere i vari libri.

Voetter è in rotta di collisione con la scuola austriaca di Muller e Huber.

Muller spiegava (così riporta il De Frank) la costolatura come un procedimento volto ad asciugare la gomma, con dei specifici macchinari, tipo presse righettate al loro interno.

Huber dice la stessa cosa ma parla di rulli di legno, adoperati a mano.

Emilio Diena dice la stessa identica cosa. Quello che lo differenzia dagli austriaci è che interpreta la costolatura come provvedimento di sicurezza contro i riutilizzi.

Voetter è l'UNICO (insieme a noi) a sostenere che la costolatura è precedente alla gommatura e scrive (come mi ha ripetuto a voce, che la tesi di Muller non è sostenibile).

Invece, dove non lo seguirei è quando dice che la costolatura è precedente alla stampa ed era sì, eseguita con dei rulli di legno, ma che semplicemente si verificò accidentalmente per via di rulli difettosi, quando normalmente la cartiera usava dei rulli per asciugare i fogli che non lasciavano tracce.

Poi si appoggia su lettere di lamentela della stamperia la quale protestava contro le pieghe formatesi invariabilmente sulla carta.

Su quest'ultimo punto, tutti concordano, mentre il Diena ed il De Frank aggiungono che il lavoro supplementare creatosi, senza che gli ipotetici risultati a livello di sicurezza contro i riutilizzi fossero evidenti, spinsero le poste a chiedere di smetterla.

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francesco luraschi
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da francesco luraschi »

Io penso che la stamperia si lamentasse con i fornitori di carta per le pieghe originali tipo quella mostrata da Fildoc e di cui aggiungo pure io un'immagine. E' possibile che la lamentela sia nata anche da segnalazioni degli UP a cui giungevano interi fogli spiegazzati (questo è storicizzato) e bagnati.

Pensare ad una goffratura fatta a mano con dei rulli lo trovo incredibile. Più facile l'uso di una macchina verticale tipo torchio (con la costolatura impressa nella lastra) o attraverso calandre con cilindri incisi tipo questa in uso oggi.

http://www.fabioperini.com/it/prodotti/goffratori.html

Poi dire se venne fatta prima o dopo è difficile. Secondo me dopo, anche perché ricordo di avere letto qualcosa a proposito già relativamente all' '800. Forse analizzando al microscopio un francobollo si può capire di più: se ci sono zone non stampate in corrispondenza dello scalino la costolatura venne fatta prima, altrimenti dopo.

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Tergesteo
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Per un corretto indagare, più che sulla teoria, bisogna ragionare sulla pratica.

Quindi sull'esame diretto di centinaia di pezzi.

Ora si riscontrano alcuni fatti:

-I francobolli costolati sono più piccoli dei normali nell'ordine di 0,15mm.
-Esistono costolature fortissime fino ad appena accennate.
-Esistono esemplari costolati da un lato solo o in maniera parziale (non più di una riga o di una bolla).
-Le pieghe a forma di treccia che spesso si formarono sono costolate al loro interno.
-Per di più, esistono esemplari con costolatura all'interno della treccia mentre il resto del pezzo ne è privo.
IMG_0534.jpg
Esemplare con forte costolatura, senza pieghe.
img462.jpg
Cotolatura parziale a forma di bolla.
IMG_9064.jpg
Coppia di tipi misti con forte piega e treccia.

Poi gli esemplari con gomma ci insegnano una cosa...

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lucasa
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da lucasa »

Sono d'accordo con Francesco e benjamin sulla necessità di una analisi approfondita utilizzando,il materiale,a disposizione
Purtroppo sono in viaggio e non posso,posta tre quanto ho visto durante il fine settimana

Vi chiederei supporto nel fare tre ulteriori verifiche sui vostri costolati:

1) relazione tra costolatura e pressione del porta forma - se la costolatura fosse precedente alla stampa questa subirebbe una pressione che tenderebbe ad spianarla. Siccome abbiamo,visto che la pressione e distribuita sul porta forma in modo diverso questo potrebbe spiegare come mai abbiamo francobolli con leggere costolatura . da indagar sono i francobolli con randruck . I Miei due mostrano tutti e due la,costolatura che passa da molto evidente a nulla in prossimità del randruck. Queste tenderebbe a dai ragione a otto. Un esemplare di randruck con forte costolatura omogenea secondo me sarebbe un importante elemento a favore del ipotesi post stampa.
Se tutti i bolli con randruck mostrassero,lo stesso fenomeno invece dovremmo riflettere sull ipotesi voetter

2) anomalie di stampa - ho esaminato anche io le treccie e mi sembra che la deformazione delle lettere provino l ipotesi post stampa. Per avere una conferma si dovrebbe stirare la treccia e si avrebbe la prova ,nel caso le lettere tornassero della loro forma , che la piega e successiva. Naturalmente non possiamo escludere il contrario

3) anomalie di inchiostrazione - vanno esaminati i costolati che hanno una forte inchiostratura . In questo caso treccie di spessore importante o costolature forti potrebbero essere più inchiostrate da un lato o nell avvallamento Ho un caso in cui mi sembra che ci sia un accumulo di inchiostro su un lato della treccia. In questo caso la treccia sarebbe stata fatta prima della stampa. Non sono per niente sicuro serve un microscopio.


Se anche in caso di stampa molto inchiostrata o molto,povera in prossimità di pieghe e treccie non si riscontrassero anomalie di inchiostrazione allora sarebbe difficile pensare ad una costolatura precedente

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francesco luraschi
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da francesco luraschi »

Hai scritto una cosa importante che secondo me fa pendere la bilancia a favore di una costolatura post-stampa: la dimensione ridotta dei francobolli, seppur minima, derivante sia dall'ondulazione che si viene a creare sia dai processi meccanici che provocano un ridimensionamento delle misure della carta che di per sé non è stabile.

Sarebbe interessante capire se le dimensioni ridotte sono solo in senso orizzontale o anche verticale.


Ciao: Francesco
Ultima modifica di francesco luraschi il 19 aprile 2015, 9:58, modificato 2 volte in totale.
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marco castelli
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da marco castelli »

-I francobolli costolati sono più piccoli dei normali nell'ordine di 0,15mm.


Argomento interessante e immagini molto belle. :clap: :clap:

Chiedo a Benjamin se se la misura minore di 0,15mm sia in entrambe le direzioni o in una sola,
perchè questo mi sembra importante...

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Tergesteo
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Solitamente i francobolli della prima emissione sono alti 20,5 e larghi 17,5mm.

L'inchiostrazione maggiore o minore può far variare la percezione che si ha delle loro dimensioni.

A pari caratteristiche di stampa si constata su molti (non tutti) i francobolli costolati un restringimento in larghezza di 0,5mm (ho scritto erratamente 1,5 prima). Non sono mai ristretti in altezza.

Ciò è del tutto logico in quanto la costolatura verticale restringe il francobollo in larghezza. Per rimpicciolirlo in altezza, la costolatura dovrebbe essere orizzontale.

Da questo dato, si può dedurre con certezza un altra informazione...

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francesco luraschi
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da francesco luraschi »

In base a questi dati propendo, come immaginavo, per una costolatura post stampa prima di applicare la gomma.

Per il macchinario usato penso ad un torchio verticale piuttosto che ad una calandra con almeno un cilindro inciso perché nel primo caso una pressione verticale avrebbe solo modificato la larghezza, nel secondo l'inevitabile tensione longitudinale per fare passare la carta tra i cilindri avrebbe influito anche sull'altezza dei francobolli.

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Tergesteo
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Per il macchinario usato penso ad un torchio verticale piuttosto che ad una calandra con almeno un cilindro inciso perché nel primo caso una pressione verticale avrebbe solo modificato la larghezza, nel secondo l'inevitabile tensione longitudinale per fare passare la carta tra i cilindri avrebbe influito anche sull'altezza dei francobolli.

Ciao: Francesco
Benissimo!

Ma allora come spieghi l'inconsistenza della produzione?

-Francobolli con costolatura estremamente marcata,
-Francobolli con costolatura innavertibile, con tutte le gradazioni intermedie,
-Coppie con un francobollo costolato, l'altro no,
-Semplice righe o bolle di costolatura.

Un macchinario assimilabile ad un torchio avrebbe prodotto dei risultati uniformi.

Francesco, quel che descrivi è la tecnica volta a produrre il "gaufrage", ovvero stampa secco di motivi vari sulla carta.

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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da francesco luraschi »

Benjamin,

se gli studiosi sono ancora incerti sulla costolatura, e anche voi avete aperto l'argomento proprio per questo, non posso essere proprio io a dare le risposte a tutto.

La goffratura è un effetto che si può ottenere ancora oggi su una molteplicità di substrati e non è permanente nel senso che nel tempo tende a svanire. Nel tessile e nel settore della carta si fa con cilindri più o meno riscaldati e con alte pressioni.

La diversità di costolatura può derivare da diverse pressioni delle lastre o, d'altra parte, dalla capacità del materiale di ricevere l'incisione. E mi sembra di capire che la carta fosse molto variabile.

Quello che spiazza è la coppia una goffrata e una no, ma lo stesso si potrebbe dire dell'eventuale costolatura pre-stampa. Perché una parte della carta è costolata e una no???

Ritengo improbabile una costolatura fatta a mano, metodo che non spiegherebbe comunque la costolatura diversa tra due francobolli vicini.

Riguardo le "righe o bolle di costolatura" a me sembra di averle viste anche su pezzi non costolati

http://www.lafilatelia.it/forum/viewtop ... 29&t=41871

Secondo me non si tratta di costolatura solo sulla treccia bensì di carta prodotta da stracci in cui nella poltiglia è rimasto un filo di cotone ritorto e decolorato che non è stato eliminato e che poi è finito nell'impasto.


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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Benjamin,

se gli studiosi sono ancora incerti sulla costolatura, e anche voi avete aperto l'argomento proprio per questo, non posso essere proprio io a dare le risposte a tutto.
Nessuno è incerto!
Il problema è che ognuno la racconta diversa!
La goffratura è un effetto che si può ottenere ancora oggi su una molteplicità di substrati e non è permanente nel senso che nel tempo tende a svanire. Nel tessile e nel settore della carta si fa con cilindri più o meno riscaldati e con alte pressioni.

La diversità di costolatura può derivare da diverse pressioni delle lastre o, d'altra parte, dalla capacità del materiale di ricevere l'incisione. E mi sembra di capire che la carta fosse molto variabile.
Il tipo di carta usato per la costolatura è generalmente spesso.
Alcuni altri argomenti:
-La costolatura è raramente bel parallela al francobollo.

Senza andare a fare delle foto a luce radente, su quest'esemplare con costolatura molto evidente, si nota benissimo che non è parallela al riquadro:
img222431.jpg
-Le stesse differenze nella nitidezza della varietà si riscontrano su lettera. Quindi si tratta di francobolli non lavati e difficilmente schiacciati.
-Un macchinario difficilmente potrebbe produrre differenze così macroscopiche.
Ritengo improbabile una costolatura fatta a mano, metodo che non spiegherebbe comunque la costolatura diversa tra due francobolli vicini.
Qual è l'elemento tecnico che ti fa squalificare la costolatura a mano?
Tutti gli studiosi sono concordi su questo punto, tranne Muller.
Invece spiega gli errori e la non copertura totale del foglio, proprio per il fattore umano.
Riguardo le "righe o bolle di costolatura" a me sembra di averle viste anche su pezzi non costolati

viewtopic.php?f=29&t=41871

Secondo me non si tratta di costolatura solo sulla treccia bensì di carta prodotta da stracci in cui nella poltiglia è rimasto un filo di cotone ritorto e decolorato che non è stato eliminato e che poi è finito nell'impasto.
E' una cosa diversa!

Io mi riferivo a questo:

http://www.lafilatelia.it/forum/viewtop ... e&start=40

Terza pagina del topic, con mia foto a luce radente di una costolatura parziale.

Ciao: Ciao:

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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Estraggo la foto in questione qui:
IMG_0321.jpg
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

1) relazione tra costolatura e pressione del porta forma - se la costolatura fosse precedente alla stampa questa subirebbe una pressione che tenderebbe ad spianarla. Siccome abbiamo,visto che la pressione e distribuita sul porta forma in modo diverso questo potrebbe spiegare come mai abbiamo francobolli con leggere costolatura . da indagar sono i francobolli con randruck . I Miei due mostrano tutti e due la,costolatura che passa da molto evidente a nulla in prossimità del randruck. Queste tenderebbe a dai ragione a otto. Un esemplare di randruck con forte costolatura omogenea secondo me sarebbe un importante elemento a favore del ipotesi post stampa.
Se tutti i bolli con randruck mostrassero,lo stesso fenomeno invece dovremmo riflettere sull ipotesi voetter
Luca, ho un esemplare che taglia immediatamente la testa al toro:

Più randdruck di così!
img222298.jpg
Se vuoi posso fare una foto a luce radente, ma ti garantisco che la costolatura è molto evidente ed uniforme.

Ciao: Ciao:

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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Inoltre, nel caso di una costolatura molto forte precedente alla stampa, questa andrebbe a ricevere un foulage molto evidente all'atto della stampa che rimarrebbe impresso per sempre.

Altri argomenti importanti:

-Sui decalchi dei costolati, l'immagine non è striata.
-Sui decalchi dei batonnés, che loro sì erano trattati prima della stampa, l'immagine è striata.

Posso provare a fare delle scansioni, ma ci vuole un accurata osservazione diretta per rendersene conto.

Ciao: Ciao:

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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da fildoc »

Secondo me non si tratta di costolatura solo sulla treccia bensì di carta prodotta da stracci in cui nella poltiglia è rimasto un filo di cotone ritorto e decolorato che non è stato eliminato e che poi è finito nell'impasto.
:not:
ecco un'immagine di quello di cui stiamo parlando
e che familiarmente chiamiamo "treccia"
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da Tergesteo »

Un altro spunto di riflessione (poi tireremo le somme):

-Avete mai visto pieghe o trecce sui Mercuri azzurri costolati (che però sono stampati su carta a macchina)?

Ciao: Ciao:

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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da francesco luraschi »

Perlomeno siamo d'accordo sulla costolatura post-stampa. :evvai:

Personalmente ho pensato ad un torchio dato che per ottenere un effetto un minimo uniforme (come immagino il 95% dei casi) serve una pressione elevata, una sorta di "stampa cieca": usando invece un rullo tipo "mattarello" tirato a mano e, immagino, con un solo colpo a disposizione (un avanti-indietro avrebbe annullato l'effetto :mmm: ) si sarebbe ottenuta la costolatura? :mmm:

Io non ho provato materialmente a fissare un foglio, magari anche inumidito, e far scorrere sopra un rullo. Magari funziona...

Certamente il tuo esempio con il francobollo parzialmente costolato lascia aperte molte ipotesi.

P.S. A me la treccia sembra sempre un filo ritorto, però... :mmm:

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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da fildoc »

la piega teneva alzato il rullo dal resto del francobollo
pertanto si righettava solo la piega

Ho sempre pensato al rullo perchè bastava una sola passata
la pressione esercitata da una riga per volta sul rullo era modesta e si poteva fare a mano

quella di un torchio che doveva imprimere una righettatura fitta piu' di un millimetro per una tavola di circa 50 cm per 50 cm...

E la forza dei torchi non era strepitosa
tanto che per fare una pagina esisteva un meccanismo per stampare mezza pagina per volta.

Questo è uno di quelli asburgici in uso nella stamperia con tanto di aquila!
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Re: Come avvenne la costolatura dei francobolli?

Messaggio da francesco luraschi »

E' lui! :clap: Eccolo in una litografia dell'epoca sia preso da vicino sia nella panoramica del reparto di "stampa tipografica/ effetti pubblici" della Stamperia di Vienna.

Nella lito è nella forma integrale, o nella versione, con il telaio su cui veniva appeso il foglio prima di essere posto sotto la pressa. Pure qui si notano le aquile asburgiche.

Tra l'altro sotto la pressa c'è una forma di stampa dall'aspetto familiare.

Per il resto è logico avere opinioni differenti, anche se non sono sicuro che questo torchio nelle specifico sia stato usato per un'eventuale costolatura con pressione dall'alto.

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